pubblicità

  • Diminuisce ancora il fatturato pubblicitario dei giornali

    Un gennaio nero per il fatturato pubblicitario dei giornali. Rispetto al 2018 si registra un calo del 5,3%. Lo segnalano i dati dell’Osservatorio Stampa Fcp.

  • Diminuisce la pubblicità, crollano i ricavi dell'editoria

  • Diminuiscono gli investimenti pubblicitari sulla stampa

    Mentre il primo semsetre aveva fatto registrare una situazione stabile (-0,6%), da luglio ad agosto gli investimenti pubblicitari sulla stampa flettono notevolamente, portando la media da inizio anno a -3,5%.

  • Editoria: il futuro è negli abbonamenti?

    Tra il 2011 e il 2016 il contributo del segmento online sul totale del fatturato è cresciuto dal 17% al 29%; ma l’incremento dipende dalla catastrofe della carta, più che dall’espansione dei valori assoluti del digitale.

  • Forum Bambini e Mass Media - Dalla falsità alla felicità: quando la pubblicità è etica!

    “La rivoluzione, diceva Salvador Allende, non si fa per vivere più a lungo, ma per essere felici”. E alla felicità, soprattutto dei bambini e degli adolescenti, guarda il Forum Bambini e Mass Media che venerdì 4 novembre, nella sala consiliare dell’Ex Palazzo della Provincia di Bari gremita nell’occasione anche da 16 delegazioni scolastiche, ha promosso la seconda assemblea nazionale dal titolo “Una pubblicità non invasiva in una comunicazione che forma”. Per raggiungerla, la felicità, non occorre solo la corresponsabilità quotidiana delle istituzioni o delle principali agenzie educative come la famiglia e la scuola, ma anche, soprattutto, che tutti i soggetti sociali coinvolti nei processi pedagogici e formativi delle più giovani generazioni, mediante una comunicazione più rispettosa della diversità umana e delle diffuse sensibilità, assumano un linguaggio alimentato dalla verità e dalla libertà.



    Assumere questo nuovo paradigma significa, nella rivalorizzazione della cultura della relazione, mettere al centro del nostro sistema sociale la persona, non nella sua dimensione economica, ma etica. “La nostra è una rivoluzione culturale – ha dichiarato il portavoce del Forum, Enzo Quarto – perché da un lato riteniamo di dover agire sulla comunicazione perché non veicoli più la menzogna che produce consumatori inconsapevoli vittime delle logiche del mercato, ma dall’altro, con la collaborazione di medici e docenti e giornalisti e amministratori pubblici, di dover accompagnare soprattutto i bambini e gli adolescenti nel loro percorso di crescita perché siano in grado di sviluppare una propria capacità critica per interpretare correttamente i messaggi pubblicitari”.
    E della corrispondenza biunivoca che sussiste tra i comportamenti e i ragionamenti ha parlato la ricercatrice in Neuroscienze dell’Università di Bari, Maria Fara Decaro. “Il nostro cervello – ha rivelato la studiosa – ha diverse aree, ciascuna delle quali è responsabile delle nostre riflessioni e azioni. In particolare, la pubblicità stimola tre reazioni: attenzione, memorizzazione ed emozione. Lo psicologo svizzero Jean Piaget, del resto, parlava di “sviluppo cognitivo”: i bambini rispetto agli adulti non hanno sulla base degli input che ricevono la giusta criticità per interpretarli risultando, conseguentemente, più fragili e più suggestionabili”.
    Ancor più quando – come ha ricordato il presidente del Corecom Puglia, Felice Blasi – “per la presenza sempre più invasiva dei social network, i bambini e le bambine rischiano di perdere i propri punti di riferimento reali sostituendoli con altri virtuali, non trascurando come, in questa delicata e complessa fase di transizione in un mondo che cambia molto rapidamente, stia cambiando, non in meglio, anche il linguaggio che riverbera gli effetti negativi dell’affollamento pubblicitario, tra i quali anche quello del depotenziamento del principio di riconoscibilità”. Diventano, pertanto, sempre più fondamentali tutti quei progetti scolastici di sensibilizzazione e di formazione per favorire la genesi di un maturo processo di consapevolezza critica per i bambini e le bambine.
    Tanto più in un Paese – ha raccontato con una certa preoccupazione il segretario della Consulta Nazionale Antiusura, Monsignor Alberto D’Urso – “nel quale a pochissime centinaia di metri dalle scuole stanno proliferando, nell’indifferenza delle istituzioni locali e nazionali, a parte pochissime eccezioni, sale da gioco e centri scommesse che sempre più spesso ospitano fruitori sempre più giovani che tentano la fortuna. Stiamo crescendo una generazione di ludopatici devastati dall’azzardo. È gravissimo, conseguentemente, per l’importanza data al calcio dalle più giovani generazioni e per il carattere emulativo esibito dalle stesse nei confronti dei calciatori della Nazionale che la Figc sia oggi sponsorizzata da un’agenzia come Intralot”.
    L’appello ai giornalisti è chiaro: non si dia sempre e soltanto spazio ai pochi, pochissimi, che raramente vincono, trascurando i tanti, tantissimi, che quotidianamente perdono decine, se non centinaia, di migliaia di euro. Con conseguenze, sempre più spesso, proprio sull’integrità dei bambini che si trovano a vivere in famiglie distrutte da questo cancro sociale. A porre maggiore attenzione a questi adolescenti che crescono con tali esempi. Nella volontà, dopo questa giornata positiva e propositiva, di animare sempre più pragmaticamente e umanamente l’ultimo fondamentale principio della Lettera di Bari: “.. abbiamo bisogno che nel tam tam mediatico e crossmediale i bambini e gli adolescenti siano la stella polare del linguaggio che si usa, perché sono fruitori-protagonisti come gli altri (se non più degli altri) e hanno diritto a conoscere, capire, interpretare, essere educati e formati ad essere cittadini del mondo, giusti e veri”.

  • Forum Bambini e Mass Media /2 - L'intervista al portavoce Enzo Quarto

    Occorre educare i bambini, e con loro gli adulti, al coraggio della verità
    disinteressata. Esattamente il contrario di ciò che spesso ha fatto (e
    continua a fare) il sistema massmediale. È necessaria una " rivoluzione culturale" che sappia porre al centro di ogni forma di comunicazione la persona, assolutamente prima delle regole del mercato. Ancor prima di essere e di considerarci consumatori, impegnati nella difesa dei propri interessi, è fondamentale che tutti, uno per uno, e l'intero sistema massmediale ci convinciamo che alla base c'è una moltitudine di persone, ognuna diversa, per formazione, educazione, identità, cultura, sensibilità, condizionamenti e paure. E che ogni persona merita di essere rispettata e non considerata "target" di un messaggio che privilegi lo scopo del "vendere". Ha sintetizzato così il portavoce del Forum Bambini e Mass Media, Enzo Quarto, le conclusioni della seconda assemblea nazionale che si è svolta a Bari il 4 novembre, e che in questa edizione ha fatto confrontare giornalisti, esperti, insegnanti e ragazzi sul tema della pubblicità.


     

    Perché si è scelto il tema della pubblicità?
    Attraverso la pubblicità passano stili di vita e un'omologazione della
    nostra società che non sono degni di essere rappresentati. Purtroppo la
    comunicazione a trecentosessanta gradi si è impadronita di questo linguaggio pubblicitario.
    Abbiamo il dovere di cambiarlo, ripartendo dai bambini. Bisogna far capire
    loro quanta manipolazione negativa esiste nei messaggi pubblicitari
    interpellandoli nella sfida. Che è la sfida generazionale dei prossimi anni, la quale ci richiede di cambiare con una grande rivoluzione culturale questo
    linguaggio.
    I bambini in particolare, fino all'età dei tre anni, vanno totalmente
    salvaguardati e difesi dall'invadenza televisiva e dalla pubblicità nei
    programmi a loro dedicati, perché possono interferire negativamente con lo
    sviuppo del linguaggio e dell'intelligenza senso-motoria propria delle
    prime fasi dello sviluppo.

    Possiamo dire che il Forum Bambini e Mass Media ha l'ambizione
    di consegnare ai ragazzi gli strumenti che facilitino il discernimento?
    Ragazzi e ragazze sono perfettamente capaci di distinguere il bene dal male,
    ciò che serve dall'inutile, ciò che è positivo da ciò che è negativo, se
    educati ad interrogarsi, a non fidarsi solo degli stimoli visivi e uditivi,
    ad esercitare la critica della realtà. Per questo il Forum Bambini e Mass
    Media conferma la scelta di chiamare al confronto e all'impegno su questi
    temi per cambiare cultura e linguaggio, così come espresso nel sogno della Lettera di Bari rivolta a ragazzi ed adulti, agli operatori della comunicazione, agli educatori, alle imprese, alle istituzioni governative, territoriali, economiche,
    scolastiche, culturali e sociali.

    Al mondo accademico e universitario la seconda assemblea del Forum ha
    richiesto un impegno in particolare. Quale?
    È necessario studiare ed approfondire i temi che legano le neuroscienze alla
    pubblicità, ancora oggetto di pochi ed autonomi studi scientifici slegati dal
    "mercato".

    Il percorso del Forum di Bari non è terminato. Come continuerà?
    Le sedici scuole che hanno aderito saranno ora sollecitate dall'assessorato alle politiche giovanili del Comune di Bari, per sviluppare laboratori sul tema
    provocatorio "Salviamo i bambini dalla pubblicità". I ragazzi saranno chiamati
    ad esprimersi con libertà e creatività per essere loro stessi motore di un
    cambiamento etico della
    nostra società.

  • Giù la pubblicità e il recupero sarà solo parziale

    Da 8,8 miliardi del 2019 a 7, 2 di quest’anno. La previsione di UNA, l’associazione unitaria dei consulenti della comunicazione degli investimenti pubblicitari, non lascia indifferenti.

  • L'analisi dei fatturati del settore media

    Secondo lo studio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, nel 2021 i ricavi delle aziende editoriali italiane sono stati di 3,82 miliardi di euro. Un dato che rappresenta una crescita del 7% su base annua, ma segna una flessione del 10% rispetto al 2017.

  • La crescita a due cifre della pubblicità on line in Italia.

    Ecco dati di fatturato rilevati dall’Osservatorio Fcp-Assointernet (Fcp-Federazione Concessionarie Pubblicità) per il mese di settembre 2017 (rispetto allo stesso periodo del 2016):


    · Web +8,7%
    · Mobile +46,2%
    · Tablet +71,7%
    · Smart TV/Console +73,1%

    In totale l’aumento è del 13,6%

    Il mese di settembre, dopo l’andamento positivo già registrato ad agosto, fa segnare nelle rilevazioni dell’Osservatorio Fcp-Assointernet il maggiore incremento nell’anno con un +13,6%”. Lo ha precisato il presidente FCP-Assointernet, Giorgio Galantis, Il terzo trimestre 2017 chiude quindi con un aumento del 7,0%, decisamente in progresso rispetto ai due trimestri precedenti. Il fatturato progressivo si porta così in terreno positivo rispetto al 2016 con un +0,7%”.

  • La Fieg lancia la campagna sugli incentivi per la pubblicità

    La Fieg lanciato la campagna per informare imprese e lavoratori autonomi degli incentivi fiscali per gli investimenti pubblicitari incrementali su giornali e riviste.

  • La pandemia frena il rilancio della pubblicità sui media

    La pubblicità sui media diminuisce a causa della pandemia. Se infatti gennaio e febbraio erano promettenti (+ 4,7% in media), a marzo c’è stato un crollo del 29%. Così la media del primo trimestre del 2020 è di -9,2%.

  • La pubblicità alla radio va sempre meglio

    Il fatturato pubblicitario della radio cresce anche a settembre. Si registra un aumento del 13,4% rispetto all’anno prima e significa una cifra ci 30 milioni (dati dell’Osservatorio Fcp-Assoradio).

  • La pubblicità continua a crescere

    Riprende la corsa il mercato degli investimenti pubblicitari. Secondo Nielse a luglio si registra +6,9% rispetto allo stesso periodo del 2020. Da gennaio c’è un +23,1%.

  • La pubblicità cresce anche a maggio

    La pubblicità torna a crescere ai livelli e, ormai, raggiunge i livelli pre pandemia. Secondo Nielsen il mercato, a maggio, ha fatto registrare +64,6% rispetto allo stesso periodo del 2020. Nel 2021 la crescita, finora, è del 23,8%.

  • La pubblicità in lieve crescita. Balzo del 2% previsto nel 2020

    Il 2020, per la pubblicità sui media, sarà un anno positivo. Gli esperti del Centro Studi Una (nato dalla fusione di Assocom e Unicom) prevedono una crescita del 2,1%. Il 2019 invece sarà ancora un anno interlocutorio.

  • La pubblicità non cresce ancora dopo il lockdown

    Gli investimenti della pubblicità non riprendono quota dopo il lockdown, perlomeno non quanto ci si poteva aspettare.

  • La pubblicità ora è 'predittiva'. Ma attenzione al possibile effetto boomerang

    La pubblicità è cambiata molto negli ultimi anni e nel 2019 l’intelligenza artificiale l’ha resa sempre più ‘customizzata’.

  • La pubblicità sui media riparte nel 2021

    Il Centro Studi Una (“aziende della comunicazione unite”) prevede che il 2021 sarà l’anno della ripartenza anche per gli investimenti pubblicitari sui media.

  • La pubblicità, in Europa, ha contribuito a creare sei milioni di posti di lavoro

    In Europa ogni euro speso in pubblicità produce 7 euro di Pil, contribuendo al 4,6% della ricchezza del continente. A sostenerlo è ‘Value of Advertising‘, e lo studio, commissionato a Deloitte dalla World Federation of Advertisers (WFA) - di cui fa parte anche Upa - ha indagato per due anni sui dati economici a livello mondiale, isolando il contributo economico e sociale che la pubblicità fornisce in termini di Pil, posti di lavoro creati e benefici per la società civile.
    Stando ai dati ripresi, la pubblicità ha contribuito a creare, direttamente o indirettamente, 5,8 milioni di posti di lavoro, pari al 2,6% dell’occupazione europea, e, grazie agli investimenti pubblicitari – continua lo studio – si supportano la concorrenza e l’innovazione e si finanziano i media e i servizi online. Il 75% dei ricavi delle radio e il 40% dei ricavi TV provengono dalla pubblicità, mentre mail e social network, utilizzati dalla quasi totalità della popolazione, sono gratuiti grazie all’advertising.

  • La radio non conosce crisi. Aumenta ancora la pubblicità.

    La radio non conosce la crisi, è un mezzo in salute ed amato. L’Osservatorio Fcp-Assoradio (Fcp-Federazione Concessionarie Pubblicità) ha raccolto i dati relativi al fatturato pubblicitario del mese di aprile 2017. I dati evidenziano un aumento del fatturato della pubblicità nazionale radiofonica pari a +3,5% rispetto allo stesso mese del 2016. Tale dato corrisponde ad un fatturato totale di € 27.509.000,00.