pubblicità

  • Lieve flessione della pubblicità su internet nel 2022

    La pubblicità su internet aumenta, a scapito degli altri mezzi, ma forse non vola più.

  • Lo stato del rapporto, oggi, tra informazione e pubblicità

    Quale rapporto c’è, oggi, tra informazione e pubblicità? Tema importante e controverso, in una situazione di crisi generalizzata e di profonda trasformazione dell’editoria.

  • Male a settembre la pubblicità su tutti i mezzi (tranne la Rete)

    Dopo due mesi in crescita, a settembre il mercato pubblicitario torna a scendere del 3,4%. Se si considera tutto il 2020 (fino a settembre) il calo è addirittura del 15,9%.

  • Media e pubblicità: oscillazioni continue, e il futuro?

    La comunicazione è un asset strategico per le imprese e per l’intero “sistema-paese”. Il mondo della comunicazione, dei media e della pubblicità deve guardare al futuro rispondendo ai cambiamenti del business, dei consumatori, dell’organizzazione e soprattutto dei bisogni di chi investe in comunicazione, pubblicità ed editoria, per stimolare a sua volta investimenti e nuova occupazione. Nel 2016 gli investimenti pubblicitari hanno registrato una inversione di tendenza. In otto mesi sono cresciuti del 3 per cento, con la televisione, asso pigliatutto, in particolare, con più 8 per cento (grazie anche alle Olimpiadi e agli Europei di calcio). Intanto, però, la pubblicità sulla stampa e’ in calo del 5,2% a settembre. In particolare: quotidiani -6%, settimanali -4,9% e mensili a -0,3% secondo i dati Fcp. Se gli investimenti pubblicitari dovessero di nuovo rallentare, il sistema media continuerebbe a convivere con risorse sempre più contenute, considerando che anche la seconda fonte di finanziamento del sistema, l’acquisto da parte del pubblico di prodotti editoriali, prodotti che sono spesso reperibili gratuitamente nel web, tende a crescere in misura contenuta.
    Secondo i dati di Mediobanca, pero’, tutte le principali imprese media vedono diminuire il fatturato. Solo Sky mantiene le posizioni, mentre la Rai diminuisce meno degli altri grazie soprattutto alla risorsa “fuori mercato”, cioè il canone.
    Gli utili non crescono con gli inevitabili problemi economici. Media e pubblicità, allora: up/down, ma sino a quando resisterà l’informazione?

  • Media, il mercato è in rialzo. Ma le stime sono inferiori alle attese.

    Nei prossimi 4 anni il mercato globale dei media crescerà del 4.2%.La pubblicità online staccherà la tv e i ricavi da vendita dei quotidiani supereranno quelli da adv.
    Nel 2021, il mercato mondiale del settore Entertainment & Media avra' un valore stimato di 2,237 miliardi di dollari, pari a un tasso di crescita annua composto del 4,2% calcolato sulla base di 1,818 miliardi riportata al termine dello scorso anno.

  • Meno pubblicità sulla stampa anche nel primo semestre 2017

    La pubblicità sulla stampa chiude il primo semestre in calo del 9,3%. I dati Fcp indicano: quotidiani -10,6%, settimanali -5,4%, mensili – 7,6%

  • Meno pubblicità, migliore esperienza. La nuova filosofia di alcuni siti Usa.

    Per i siti di news generalmente più pubblicità significa più guadagni. Ecco perchè spesso molti portali sono invasi da banner o video che partono in automatico. Alcuni editori hanno deciso di cambiare approccio, abbracciando la filosofia ‘less is more’ quando si tratta di inserire messaggi promozionali sui loro siti.

  • Nell'anno orribile della pubblicità, il mese di dicembre segna un'inversione di tendenza

    Timidi segnali di ripresa del mercato pubblicitario in Italia, nell’ultimo mese dell’anno. L’incremento mensile, rispetto al dicembre 2019, è del 3,8% ma certo non basta a riequilibrare le perdite che si attestano, su base annuale, all’11%.

  • Nuovo calo della pubblicità sulla stampa

    Nuovo calo del fatturato pubblicitario del mezzo stampa nei primi due mesi dell’anno: la flessione è dell’11,4%, secondo i dati dell’Osservatorio Stampa Fcp relativi al periodo gennaio-febbraio 2019.

  • Per i giornali pesa anche l'aumento del costo della carta, bene la radio a dicembre

    Non bastava la pandemia e la crisi più generale dell’editoria, adesso ci si mette anche l’aumento notevole del prezzo della carta che incide sui costi dei giornali. E penalizza anche gli editori di libri e della filiera intera. Il fenomeno non è solo italiano ma sta colpendo tutta Europa.

  • Più pubblicità per la radio, in Italia

    Aumentano gli investimenti pubblicitari per la radio nel mese di marzo.

  • Più pubblicità sui giornali anche ad ottobre

    La crescita della pubblicità sulla stampa prosegue  ancora. Non ai livelli di qualche mese prima, ma anche ad ottobre continua a crescere: + 4.5% rispetto allo stesso mese del 2020.

  • Pubblicità ancora in calo sulla stampa italiana

    Proseguono purtroppo i segnali negativi per la stampa italiana.

  • Pubblicità e notizie, commistione vietata

    La commistione tra pubblicità e informazione non può esserci. La pubblicità insomma deve essere ben distinta dalle notizie.

  • Pubblicità giù del 17%, le stime di Upa

    Gli investimenti pubblicitari quest’anno si ridurranno del 17%. E’ la stima dell’Upa, l’associazione che riunisce i più importanti investitori pubblicitari in Italia.

  • Pubblicità in aumento nei primi otto mesi dell'anno. Boom ad agosto.

    Un po’ a sorpresa, tra gennaio e agosto si è registrato un notevole incremento della pubblicità al cinema, di oltre il 20%, segue il web advertising con un +8,3%, e quindi la radio, con un +6,3% (ma +18% solo ad agosto).

  • Pubblicità in calo, si salva la radio

    Secondo i dati Nielsen, il mercato degli investimenti pubblicitari in Italia chiude il mese di luglio a -10.7%, portando la raccolta pubblicitaria dei primi 7 mesi del 2022 a -1.3%.

  • Pubblicità in radio, continua la crescita

    Continua a crescere la pubblicità sulla radio.

  • Pubblicità in radio, torna il segno più

    Torna a crescere la raccolta pubblicitaria sulla radio. Lo rilevano i dati sugli investimenti di marzo 2021 appena diffusi dall’Osservatorio Fcp-Assoradio coordinato dalla società Reply.

  • Pubblicità on line, nel 2019 il sorpasso sulla tv

    L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni certifica che la pubblicità su internet nel 2019 ha superato quella in tv.