pubblicità

  • La Fieg lancia la campagna sugli incentivi per la pubblicità

    La Fieg lanciato la campagna per informare imprese e lavoratori autonomi degli incentivi fiscali per gli investimenti pubblicitari incrementali su giornali e riviste.

  • La pandemia frena il rilancio della pubblicità sui media

    La pubblicità sui media diminuisce a causa della pandemia. Se infatti gennaio e febbraio erano promettenti (+ 4,7% in media), a marzo c’è stato un crollo del 29%. Così la media del primo trimestre del 2020 è di -9,2%.

  • La pubblicità alla radio va sempre meglio

    Il fatturato pubblicitario della radio cresce anche a settembre. Si registra un aumento del 13,4% rispetto all’anno prima e significa una cifra ci 30 milioni (dati dell’Osservatorio Fcp-Assoradio).

  • La pubblicità continua a crescere

    Riprende la corsa il mercato degli investimenti pubblicitari. Secondo Nielse a luglio si registra +6,9% rispetto allo stesso periodo del 2020. Da gennaio c’è un +23,1%.

  • La pubblicità cresce anche a maggio

    La pubblicità torna a crescere ai livelli e, ormai, raggiunge i livelli pre pandemia. Secondo Nielsen il mercato, a maggio, ha fatto registrare +64,6% rispetto allo stesso periodo del 2020. Nel 2021 la crescita, finora, è del 23,8%.

  • La pubblicità in lieve crescita. Balzo del 2% previsto nel 2020

    Il 2020, per la pubblicità sui media, sarà un anno positivo. Gli esperti del Centro Studi Una (nato dalla fusione di Assocom e Unicom) prevedono una crescita del 2,1%. Il 2019 invece sarà ancora un anno interlocutorio.

  • La pubblicità non cresce ancora dopo il lockdown

    Gli investimenti della pubblicità non riprendono quota dopo il lockdown, perlomeno non quanto ci si poteva aspettare.

  • La pubblicità ora è 'predittiva'. Ma attenzione al possibile effetto boomerang

    La pubblicità è cambiata molto negli ultimi anni e nel 2019 l’intelligenza artificiale l’ha resa sempre più ‘customizzata’.

  • La pubblicità sui media riparte nel 2021

    Il Centro Studi Una (“aziende della comunicazione unite”) prevede che il 2021 sarà l’anno della ripartenza anche per gli investimenti pubblicitari sui media.

  • La pubblicità sui media vale 9 miliardi. Il 'digitale' supera la televisione. Ma a dominare sono i video

    Supera i nove miliardi il mercato pubblicitario dei media.

  • La pubblicità, in Europa, ha contribuito a creare sei milioni di posti di lavoro

    In Europa ogni euro speso in pubblicità produce 7 euro di Pil, contribuendo al 4,6% della ricchezza del continente. A sostenerlo è ‘Value of Advertising‘, e lo studio, commissionato a Deloitte dalla World Federation of Advertisers (WFA) - di cui fa parte anche Upa - ha indagato per due anni sui dati economici a livello mondiale, isolando il contributo economico e sociale che la pubblicità fornisce in termini di Pil, posti di lavoro creati e benefici per la società civile.
    Stando ai dati ripresi, la pubblicità ha contribuito a creare, direttamente o indirettamente, 5,8 milioni di posti di lavoro, pari al 2,6% dell’occupazione europea, e, grazie agli investimenti pubblicitari – continua lo studio – si supportano la concorrenza e l’innovazione e si finanziano i media e i servizi online. Il 75% dei ricavi delle radio e il 40% dei ricavi TV provengono dalla pubblicità, mentre mail e social network, utilizzati dalla quasi totalità della popolazione, sono gratuiti grazie all’advertising.

  • La radio non conosce crisi. Aumenta ancora la pubblicità.

    La radio non conosce la crisi, è un mezzo in salute ed amato. L’Osservatorio Fcp-Assoradio (Fcp-Federazione Concessionarie Pubblicità) ha raccolto i dati relativi al fatturato pubblicitario del mese di aprile 2017. I dati evidenziano un aumento del fatturato della pubblicità nazionale radiofonica pari a +3,5% rispetto allo stesso mese del 2016. Tale dato corrisponde ad un fatturato totale di € 27.509.000,00.

  • Lieve flessione della pubblicità su internet nel 2022

    La pubblicità su internet aumenta, a scapito degli altri mezzi, ma forse non vola più.

  • Lo stato del rapporto, oggi, tra informazione e pubblicità

    Quale rapporto c’è, oggi, tra informazione e pubblicità? Tema importante e controverso, in una situazione di crisi generalizzata e di profonda trasformazione dell’editoria.

  • Male a settembre la pubblicità su tutti i mezzi (tranne la Rete)

    Dopo due mesi in crescita, a settembre il mercato pubblicitario torna a scendere del 3,4%. Se si considera tutto il 2020 (fino a settembre) il calo è addirittura del 15,9%.

  • Media e pubblicità: oscillazioni continue, e il futuro?

    La comunicazione è un asset strategico per le imprese e per l’intero “sistema-paese”. Il mondo della comunicazione, dei media e della pubblicità deve guardare al futuro rispondendo ai cambiamenti del business, dei consumatori, dell’organizzazione e soprattutto dei bisogni di chi investe in comunicazione, pubblicità ed editoria, per stimolare a sua volta investimenti e nuova occupazione. Nel 2016 gli investimenti pubblicitari hanno registrato una inversione di tendenza. In otto mesi sono cresciuti del 3 per cento, con la televisione, asso pigliatutto, in particolare, con più 8 per cento (grazie anche alle Olimpiadi e agli Europei di calcio). Intanto, però, la pubblicità sulla stampa e’ in calo del 5,2% a settembre. In particolare: quotidiani -6%, settimanali -4,9% e mensili a -0,3% secondo i dati Fcp. Se gli investimenti pubblicitari dovessero di nuovo rallentare, il sistema media continuerebbe a convivere con risorse sempre più contenute, considerando che anche la seconda fonte di finanziamento del sistema, l’acquisto da parte del pubblico di prodotti editoriali, prodotti che sono spesso reperibili gratuitamente nel web, tende a crescere in misura contenuta.
    Secondo i dati di Mediobanca, pero’, tutte le principali imprese media vedono diminuire il fatturato. Solo Sky mantiene le posizioni, mentre la Rai diminuisce meno degli altri grazie soprattutto alla risorsa “fuori mercato”, cioè il canone.
    Gli utili non crescono con gli inevitabili problemi economici. Media e pubblicità, allora: up/down, ma sino a quando resisterà l’informazione?

  • Media, il mercato è in rialzo. Ma le stime sono inferiori alle attese.

    Nei prossimi 4 anni il mercato globale dei media crescerà del 4.2%.La pubblicità online staccherà la tv e i ricavi da vendita dei quotidiani supereranno quelli da adv.
    Nel 2021, il mercato mondiale del settore Entertainment & Media avra' un valore stimato di 2,237 miliardi di dollari, pari a un tasso di crescita annua composto del 4,2% calcolato sulla base di 1,818 miliardi riportata al termine dello scorso anno.

  • Meno pubblicità sulla stampa anche nel primo semestre 2017

    La pubblicità sulla stampa chiude il primo semestre in calo del 9,3%. I dati Fcp indicano: quotidiani -10,6%, settimanali -5,4%, mensili – 7,6%

  • Meno pubblicità, migliore esperienza. La nuova filosofia di alcuni siti Usa.

    Per i siti di news generalmente più pubblicità significa più guadagni. Ecco perchè spesso molti portali sono invasi da banner o video che partono in automatico. Alcuni editori hanno deciso di cambiare approccio, abbracciando la filosofia ‘less is more’ quando si tratta di inserire messaggi promozionali sui loro siti.

  • Nell'anno orribile della pubblicità, il mese di dicembre segna un'inversione di tendenza

    Timidi segnali di ripresa del mercato pubblicitario in Italia, nell’ultimo mese dell’anno. L’incremento mensile, rispetto al dicembre 2019, è del 3,8% ma certo non basta a riequilibrare le perdite che si attestano, su base annuale, all’11%.