linguaggio

  • Carcere. Cosa cambia se invece di 'cella' si dice 'camera'

    Le parole nascono dalla vita e per questo si evolvono, perché la vita cambia continuamente. Vale anche il percorso inverso – le parole cambiano la vita, che anche grazie ad esse si evolve? Non ho una risposta certa, ma non possiamo negare che tutte le battaglie sociali degli ultimi decenni sono state anche battaglie di linguaggio: basti pensare al passaggio da “minorato” ad “handicappato” prima e “disabile” poi. O da “negro” a “nero”.
    Ora il tema coinvolge anche il carcere. “Redattore Sociale” ha dato ampio spazio ad una direttiva emanata il 30 marzo scorso dal capo del dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, Santi Consolo, che contiene un elenco di termini da abbandonare per sostituirli con altri più corretti.

  • Carcere. Cosa cambia se invece di 'cella' si dice 'camera'

    Le parole nascono dalla vita e per questo si evolvono, perché la vita cambia continuamente. Vale anche il percorso inverso – le parole cambiano la vita, che anche grazie ad esse si evolve? Non ho una risposta certa, ma non possiamo negare che tutte le battaglie sociali degli ultimi decenni sono state anche battaglie di linguaggio: basti pensare al passaggio da “minorato” ad “handicappato” prima e “disabile” poi. O da “negro” a “nero”.
    Ora il tema coinvolge anche il carcere. “Redattore Sociale” ha dato ampio spazio ad una direttiva emanata il 30 marzo scorso dal capo del dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, Santi Consolo, che contiene un elenco di termini da abbandonare per sostituirli con altri più corretti.

  • Come sta cambiando il giornalismo nel web. I dati di Digit 2016

    Linguaggio, social network e strumenti digitali, ma anche diritto, etica e deontologia: sono stati tanti gli argomenti affrontati a Digit 2016, appuntamento sul giornalismo digitale che si è tenuto a Prato. Tra i temi affrontati in questa edizione anche quello del rapporto tra linguaggio e digitale, in un incontro tenuto da Carlo Bartoli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana e Claudio Marazzini, presidente dell’Accademia della Crusca. “Il rapporto tra lingua italiana e il web non è facile – ha spiegato Marazzini – la lingua italiana infatti ha una grande tradizione letteraria e tende quindi ad essere retorica mentre i nuovi modelli di oggi richiedono velocità e semplificazione, aspetti più consoni alla lingua inglese. Noi ci stiamo abituando piano piano”. Il linguaggio del giornalismo sul web infatti dovrebbe essere chiaro, preciso coerente e semplice ha spiegato Bartoli, adattandosi così al mezzo di comunicazione e alla sempre maggiore crescita del mobile, ma senza diventare sciatto. L’uso delle parole è importante anche sul web e quindi è necessario scegliere il linguaggio con attenzione anche per evitare ad esempio di fomentare odio o di usare termini impropri, aspetto che ricade poi anche nel tema dell’etica del giornalismo.
    “Il diritto all’oblio non è legato al concetto di tempo ma all’autodeterminazione informativa della propria identità digitale – ha spiegato, inoltre, l’avvocato Deborah Bianchi, autrice del vademecum su privacy e cookies per Odg Toscana.
    A chiusura dell’incontro e’ stato presentato il II Rapporto sul Giornalismo digitale, realizzato per conto dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti dal gruppo Giornalismi. All’indagine erano state chiamate a partecipare 1300 testate locali online per definire il quadro dell’informazione locale e iperlocale in Italia. Il 54% delle testate fa informazione generalista, 42 testate hanno dichiarato di non avere alcun dipendente, 32 di averne da 1 a 6, e 5 da 10 a 30 dipendenti. Molto diffuso invece il ruolo dei collaboratori: 45 testate hanno dichiarato di avere da 1 a 5, 22 tra 6 e 10 e 12 oltre 10. Di queste per 34 si tratta di collaborazioni a titolo gratuito, 30 collaborazioni occasionali, 18 con partita iva, 9 con cessione diritti e 7 con contratti co.co.co. “Il fatto di puntare su informazione generalista non aiuta le testate locali che si trovano a dover competere con i grandi colossi dell’editoria – ha spiegato Pier Luca Santoro, esperto di marketing e comunicazione, che ha presentato i dati – Quello che emerge dalla ricerca è che la maggiore preoccupazione per queste testate è la mancanza di prospettive economiche che di fatto rischia di produrre informazione meno libera”.

  • Giornata contro la violenza di genere: a Lucca uno studio dei giovani sui "linguaggi" della comunicazione

    E’ un insegnante di religione di Lucca, Mario Battaglia, ad aver contribuito, con una ricerca e un’attività sul linguaggio e sulla grafica, a realizzare la maxi scritta umana composta da settecento studenti nello stadio della città, in occasione di questa giornata contro la violenza di genere. “E’ stato un lavoro appassionato – commenta – abbiamo elaborato lo slogan ‘rompi il silenzio’ dopo un confronto in classe che ha coinvolto da vicino i miei allievi e gli altri insegnanti”. L’iniziativa è stata organizzata dal Cesvot (il Centro servizi del volontariato toscano) e ha raccolto l’adesione, oltre che di sei istituti scolastici, di tante associazioni che si battono contro questo fenomeno purtroppo molto grave. “Il silenzio – spiega Battaglia, che è anche giornalista pubblicista – è quello delle donne che tengono dentro, nascondendole, violenze e soprusi. E’ una omertà che deve essere superata”.
    Per chi come noi si occupa di comunicazione un aspetto interessante è anche quello del “linguaggio”. Il lavoro svolto nelle classi, con studenti di 16-17 anni, ha evidenziato proprio un’attenzione ai termini e alle modalità di racconto (sui giornali, in tv, in rete) di questi terribili fatti. La scelta di ogni parola condiziona pesantemente la percezione del fenomeno nell’opinione pubblica.

  • Il buon giornalismo è una questione anche di 'parole' e di 'linguaggio'

    Proponiamo un nuovo tema per le nostra rubrica “IDEE” e stavolta parliamo del nostro linguaggio di giornalisti. L’occasione ce la offre un contributo interessante della nostra Paola Springhetti, che potete leggere anche cliccando nella home page su “IDEE”), sui termini che d’ora in poi dovranno essere utilizzati dal personale delle carceri per definire gli addetti alle diverse mansioni. E’ solo un esempio, certamente, ma è estremamente significativo.

  • L'emancipazione femminile attraverso la comunicazione

    Nominare le differenze crea uguaglianza. Il linguaggio è un mezzo di rappresentazione della realtà e come tale orienta il nostro modo di essere. Pensiamo, immaginiamo, comunichiamo e creiamo attraverso di esso. Aggiornare il linguaggio della comunicazione/informazione oggi è un impegno necessario vista la presenza sempre più preponderante della donna nella società in ruoli apicali.

  • Violenza di genere: il ruolo dei mass media. Iniziativa Ucsi in Sicilia

    “I giornalisti hanno una grande responsabilità nell’utilizzo dei termini nei confronti delle donne vittime di stalking ”. Lo ha detto la scrittrice Giusy De Paola a conclusione del seminario per la formazione dei giornalisti sul tema “Violenza di genere, il ruolo dei mass media: Angelo e Stalker” che si è svolto nei giorni scorsi a Barrafranca, in provincia di Enna. Il seminario è stato organizzato dall’Ucsi (di Enna e regionale) e promosso dall’Ordine dei Giornalisti e dall’Assostampa; ha avuto il patrocinio del Comune di Barrafranca.
    “Barrafranca ha una visibilità nazionale anche se è un centro di periferia – ha detto il sindaco Fabio Accardi - e questa problematica ha coinvolto molte associazioni; questo vuol dire che si deve mostrare aperta al territorio perché solo così si può fare la giusta prevenzione. Nel nostro comune presto si aprirà una casa di accoglienza per donne vittime di violenza”. A seguire si è svolta la presentazione del libro “Angeli e Stalker” di Giusy De Paola, la quale ha raccontato il suo terribile vissuto di vittima della violenza.
    L’evento ha aperto la settimana di celebrazioni in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Per la prima volta si è anche dato inizio al sodalizio tra due emittenti radiofoniche isolane - RadioLuce di Barrafranca e RadioUnaVoce Vicina di Carlentini. I giornalisti Salvatore Di Salvo e Renato Pinnisi hanno intervistato Giusy De Paola con la quale hanno ripercorso la sua storia. “I sentimenti e le emozioni accompagnano la nostra vita, sono la nostra bussola e possono cambiare il nostro destino. I rapporti di coppia a volte hanno risvolti dolorosi e inaspettati, procurando sofferenze e delusioni – sostiene Giusy De Paola – A tutto questo vi è un perché, una risposta, una via d’uscita. Io racconto la mia storia, il mio dolore e le mie paure, vivendo in prima persona la trasformazione del mio più grande amore in uno stalker. La mia forza e i miei percorsi spirituali mi hanno guidato fino a trovare una via d’uscita”.