giornalisti

  • 1/1 - Una vera lettera per l'anno che verrà.

    Si parlerà, in questo 2018, di rivolte giovanili (di quando pareva scontato che un giovane avesse voglia di ribellarsi) e di una “carta” che in molti appellavamo “la più bella del mondo”. Si ricorderanno i “tre papi”: uno morto di crepacuore, l’altro morto troppo presto, il terzo pronto a cambiare la Storia.

  • 1/1 = Una vera lettera per l'anno che verrà.

    Si parlerà, in questo 2018, di rivolte giovanili (di quando pareva scontato che un giovane avesse voglia di ribellarsi) e di una “carta” che in molti appellavamo “la più bella del mondo”. Si ricorderanno i “tre papi”: uno morto di crepacuore, l’altro morto troppo presto, il terzo pronto a cambiare la Storia.

  • 11 - N come 'Nascondere', anche le notizie. Un 'peccato', per i giornalisti.

    Pensieri, parole, opere e omissioni. Sarebbe interessante una riflessione - laica - su quanto, come giornalisti più o meno credenti, riusciamo a "peccare" in ciascuna di queste mitiche categorie.
    Stando sul terreno scivoloso dell'ultimo gruppo (le omissioni, dunque i nascondimenti) possiamo, forse, dire che in base alle regole del nostro "dover essere" lo spazio per "nascondere" non dovrebbe risultare. Neppure come... caso di scuola.

  • 24/12 - Il valore dell'Attesa (per noi giornalisti)

    Lo stile del periodo di Avvento (e dei personaggi biblici che lo caratterizzano) non sembra quello tipico di chi fa il giornalista. Ma forse, quasi per paradosso, ci potrebbe aiutare a dare un senso nuovo alla nostra professione.

  • 30/12 - Il 'gioco di ruolo' del presepe. E noi giornalisti che personaggio scegliamo?

    Cos'è il presepe? Una rappresentazione simbolica, una tradizione, un modo per trascorrere del tempo in b famiglia. Sì, è tutto questo, ma se fosse anche un gioco di ruolo? Se provassimo a guardare i personaggi, sceglierne uno in maniera impulsiva, d'istinto, perché ci appare più affine a noi, e immaginarlo come nostro avatar? Ognuno troverebbe in quella statuetta dipinta una caratteristica che può aiutarlo a vivere con sguardo diverso il proprio lavoro, la propria vita.

  • 30/12 - Il 'gioco di ruolo' del presepe. E noi giornalisti che personaggio scegliamo?

    Cos'è il presepe? Una rappresentazione simbolica, una tradizione, un modo per trascorrere del tempo in b famiglia. Sì, è tutto questo, ma se fosse anche un gioco di ruolo? Se provassimo a guardare i personaggi, sceglierne uno in maniera impulsiva, d'istinto, perché ci appare più affine a noi, e immaginarlo come nostro avatar? Ognuno troverebbe in quella statuetta dipinta una caratteristica che può aiutarlo a vivere con sguardo diverso il proprio lavoro, la propria vita.

  • 5 - E come 'Empatia' (piuttosto che 'simpatia'). Perché è un dovere per i giornalisti.

    Sono soltanto due le lettere che differenziano simpatia da empatia. Eppure, gli ambiti di significato delle due parole non potrebbero essere più diversi, se non addirittura opposti, nonostante l’apparente somiglianza dei termini.

  • 5/1 - L'attesa e il desiderio dei Magi e l'atteggiamento di noi giornalisti, oggi.

    Il tema della luce domina le feste del Natale e dell’Epifania, che anticamente - e ancora oggi in Oriente erano unite in una sola grande “festa delle luci”.

  • 5/1 - L'attesa e il desiderio dei Magi e l'atteggiamento di noi giornalisti, oggi.

    Il tema della luce domina le feste del Natale e dell’Epifania, che anticamente - e ancora oggi in Oriente erano unite in una sola grande “festa delle luci”.

  • 5/Natalie: 'impariamo a essere sentinelle del reale'

    #UcsidelFuturo/5 - Trovare un incipit, una domanda da cui partire per iniziare un lavoro di ricerca è talvolta difficile. Complesso risulta anche cercare un quesito che dia valore aggiunto a quello che accade intorno.

  • 7 - G come 'Generalizzare'. E noi Giornalisti...

    G come 'Generalizzare'. Ma questa lettera, e questo verbo ‘generalizzare, mi portano a pensare anche al nostro mestiere di Giornalisti.

  • A luglio crescono le vendite dei giornali

    Un progresso limitato ma significativo. Nel mese di luglio tutti i giornali aumentano le vendite rispetto a giugno. I dati li fornisce Primaonline, mettendo insieme edicola e copie digitali. Solo per Il Fatto Quotidiano c’è il segno meno nell’ultimo mese, ma i suoi risultati. La ripresa dei grandi eventi sportivi trascina in alto la Gazzetta dello Sport, che registra + 52,5%. Aumenta di quasi il 16% anche il Corriere dello Sport.

    FrTra gli altri il Messaggero sale del 5,8%,Il Giornale del 4,5. Più 3,2 di Repubblica, più 1,8 del Corriere, più 1,6 de La Stampa.

    Nelle vendite solo in edicola le cose vanno peggio ma la sensazione è che ci sia finalmente una lieve ripresa. Infatti anche i dati sono migliori di quelli del periodo precedente.

  • Afghanistan, la Fnsi chiede l'accoglienza in Italia dei giornalisti in fuga

    Nuovo appello della Fnsi per accogliere nel nostro paese i giornalisti in fuga dall’Afghanistan.

  • Anche i giornalisti hanno celebrato la 'giornata del lavoro dignitoso'

    «I risultati di un importante sondaggio sui diritti sociali e professionali dei giornalisti, pubblicati dalla Federazione internazionale dei giornalisti per celebrare la Giornata mondiale per il lavoro dignitoso (7 ottobre) mostrano in modo chiaro che sindacati forti, sostenuti da una legislazione e da diritti di lavoro robusti e correttamente applicati, sono fondamentali per garantire ai colleghi condizioni di lavoro eque e decenti».

  • Ancora in calo la fiducia nei giornalisti, secondo un nuovo sondaggio

    In un sondaggio condotto dai ricercatori dell’Università dell’Insubria emerge che scende ancora che la fiducia verso i giornalisti:

  • Avvento: il valore dell'attesa per noi giornalisti

    Oggi, ultima domenica di novembre, comincia l'Avvento. A prima vista lo stile di questo periodo(e dei personaggi biblici che lo caratterizzano) non sembra quello tipico di chi fa il giornalista. Ma forse, quasi per paradosso, ci potrebbe aiutare a dare un senso nuovo alla nostra professione.

  • Avvento: il valore dell'attesa per noi giornalisti

    Oggi, ultima domenica di novembre, comincia l'Avvento. A prima vista lo stile di questo periodo(e dei personaggi biblici che lo caratterizzano) non sembra quello tipico di chi fa il giornalista. Ma forse, quasi per paradosso, ci potrebbe aiutare a dare un senso nuovo alla nostra professione.

  • Calano le vendite dei giornali, ma ci sono alcune eccezioni

    Nell’ultimo report Ads sulla diffusione dei quotidiani nel mese di settembre si nota un generale calo delle vendite. Con alcune eccezioni però: il Corriere della Sera, che resta al primo posto (+2,46%, +6316 copie), Il Sole 24 Ore (+0,05, +59 copie), Avvenire (+6,30%, +6078 copie) e La Stampa (+1,01%, +967 copie).

  • Carcere per i giornalisti, il 2016 è stato l'anno peggiore

    Il Committee to Protect Journalist. un’organizzazione non governativa con sede a New York, nata con lo scopo di difendere la libertà di stampa e i diritti dei giornalisti in tutto il mondo, conta 259 giornalisti attualmente incarcerati dai governi di tutto il mondo, 60 in piu’ rispetto al 2015, con la Turchia al primo posto dopo gli arresti in seguito al fallito colpo di stato di luglio.
    Dopo la Turchia segue la Cina, prima nel 2015, con 38 giornalisti rinchiusi perché “colpevoli di aver denunciato violazioni dei diritti umani”; al terzo posto l’Egitto, con 25 cronisti condannati, molti dei quali senza nemmeno aver ricevuto un regolare processo. Quarto e quinto posto sono occupati rispettivamente da Eritrea (16) ed Etiopia (14) mentre l’Iran, per la prima volta dal 2008, non si trova fra i primi 5 paesi con minore libertà di stampa al mondo.
    Rispetto ai 19 giornalisti detenuti lo scorso anno dal governo di Teheran, quest’anno il numero è sceso a 8,dato che molti fra i giornalisti rinchiusi per aver denunciato presunti brogli elettorali nelle elezioni nel 2009 hanno finito di scontare la propria pena. Non si può dire, tuttavia, che il pugno di ferro contro gli oppositori si sia allentato: l’ultimo caso di crimine contro la libertà d’espressione è la condanna a 6 anni di galera con annesse 232 frustate inflitta nel 2015 a Keyvan Karimi, un regista incriminato per “aver insultato il sacro” e “aver fatto propaganda contro il regime” con un documentario in cui testimoniava le gesta dei writers che tappezzano i muri della capitale iraniana con murales rivolti contro il governo.

  • Coronavirus: le parole 'pesano'. E se restiamo credibili possiamo sopravvivere alla crisi del giornalismo

    Ogni parola pesa, quando c’è un’emergenza di protezione civile. E la parola dei giornalisti “pesa” anche di più. Perché il fatto che le fonti di informazione si siano moltiplicate e che tutti si rendano visibili al mondo attraverso un semplice click non può essere un alibi, anzi aumenta la nostra responsabilità.