etica della comunicazione

  • M come 'Migranti'. E, talvolta, 'Mistificazione' della realtà che li riguarda.

    Titolo: «Accoglienza uguale scemenza!»; occhiello: «Importiamo assassini e li coccoliamo»; sommario: «Gara di buonismo dopo l’attentato di Barcellona. Ma quelli che dicono “Non ci faranno cambiare stile di vita” sono gli stessi che non rinunciano a ospitare i musulmani che ci odiano. Così però uccidono noi e i nostri figli».
    Questo è esattamente il titolo che speravo di non leggere.

  • N come 'Nascondere', anche le notizie. Un 'peccato', per i giornalisti.

    Pensieri, parole, opere e omissioni. Sarebbe interessante una riflessione - laica - su quanto, come giornalisti più o meno credenti, riusciamo a "peccare" in ciascuna di queste mitiche categorie.
    Stando sul terreno scivoloso dell'ultimo gruppo (le omissioni, dunque i nascondimenti) possiamo, forse, dire che in base alle regole del nostro "dover essere" lo spazio per "nascondere" non dovrebbe risultare. Neppure come... caso di scuola.

  • O come 'Obiettività'. Che si fonda (spesso ma non sempre) sui numeri.

    Il mito dell’obiettività è un ideale irraggiungibile per il mondo dell’informazione? Intanto ai mass media spetta il compito di fornire un’immagine corretta, rappresentativa e quanto più possibile obiettiva di un fenomeno. E allora da dove partire per analizzare un argomento? I numeri sono sufficienti per dare una informazione corretta?

  • Rapporto comunicazione: l'intervento di Vania De Luca (Presidente Ucsi)

    È dai primi anni 2000 che il Rapporto Censis- Ucsi sulla Comunicazione disegna puntualmente da un lato lo stato del sistema dell’informazione in Italia individuandone caratteristiche e criticità, dall'altro le modalità di fruizione delle notizie da parte degli italiani, costituendo un prezioso strumento di analisi su quello che è uno degli  indici di qualità della nostra democrazia, fornendo il quadro di uno spaccato culturale del nostro Paese e anche dell'idea di cittadinanza che questo è in grado di esprimere.

  • Tra Nord e Sud differenze notevoli nella retribuzione degli operatori della comunicazione

    Tra Nord e Sud ci sono differenze di quasi 8.000 euro l’anno per chi lavora nel mondo della comunicazione.

  • U come 'Umiltà'. E' la dote essenziale per un giornalismo al servizio della verità.

    L'umiltà è la virtù dei forti perché "fa posto a Dio", ha detto Papa Francesco in occasione della Festa della Assunzione di Maria in Cielo. L'umiltà - cioè la capacità di apprezzare l'humus, la terra, e di rimanere con i piedi ben piantati al suolo - deve essere una delle doti principali anche per un giornalista. Soprattutto in questo periodo di grande trasformazione dell'informazione.

  • Ucsi Campania: la sfida di tenere insieme etica e comunicazione

    Messa per i giornalisti in occasione di San Francesco di Sales organizzata dall’Ucsi Campania. La celebrazione, presieduta dall’arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, si è tenuta presso la struttura di accoglienza per donne in difficoltà della Diocesi di Napoli, Casa di Tonia...

  • Un rinnovato impegno etico per gli operatori della comunicazione

    Interviene al Prix Italia, la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati, e lancia un nuovo appello ad evitare le fake news e a nutrire di etica la professione degli operatori della comunicazione.