robert costanza

  • Informazione ambientale: il Forum di Greenaccord (1)

    Frosinone 4 novembre 2016 - La provocazione più (all'apparenza) follemente visionaria é venuta dall'altra parte del mondo. Con un titolo che sta fra il poetico e il rivoluzionario ("Rivendichiamo il cielo"), Robert Costanza - economista e ambientalista, docente alla The Australian National University - ha portato il suo progetto, tutto basato sulla parola "fiducia", nella sessione introduttiva del Forum internazionale di Greenaccord che, complice "fratello terremoto", é stato spostato all'ultimo momento da Rieti a Frosinone.Quattro giorni pieni di relazioni, da tanti Paesi, con giornalisti impegnati, nel mondo, sulle complicate frontiere della salvaguardia ambientale.


     

    "Climate savers", questo il titolo di un incontro basato anche su una premessa ("People building future") che da sempre, cioè da 12 anni essendo questa l'edizione numero (sic) tredici, accompagna questi affascinanti incontri greenaccordiani: facile la traducibilità e facile dunque capire che in questi momenti di confronto - anche quest'anno sui mutamenti climatici, con particolare riferimento alle luci e alle ombre dell'accordo parigino 2015 - si punta a esaltare la dimensione "popolare", il fatto cioè che "salvare il mondo" dalla catastrofe ambientale é imperativo che non possiamo affidare a politici o scienziati, esperti o guru. Tocca a noi, ai cittadini. Bisogna partire dal basso con un processo che Francesco (autentico leader globale, riconosciuto da tutti come qui, con colleghi giornalisti da tutto il globo, si capisce bene) chiama "conversione ecologica".
    Ed é proprio a papa Francesco che Bob Costanza ha chiesto di poter consegnare il suo appello firmato da autorevoli scienziati e docenti internazionali (per l'Italia una delle firme l'ha messa l'ex ministro Enrico Giovannini).
    L'idea ("Athmosferic trust") é quella di dar vita, appunto, ad un "trust" globale capace di rappresentare lo strumento giuridico necessario per contrastare l'inquinamento dell'atmosfera, che per definizione non ha confini ed é un "bene pubblico" davvero fondamentale visto che chiunque, per vivere, ha bisogno di respirare.
    Grazie allo strumento del "trust", che in italiano significa non a caso "fiducia" e che in Italia è ancora poco conosciuto appartenendo alla tradizione giuridica anglosassone (anche se non mancano esempi interessanti pure fra noi), grazie a un "trust" a larghe basi popolari nei singoli Paesi nazionali, si potrebbe rivendicare il "diritto di proprietà" sull'atmosfera portando, ad esempio, in Tribunale chi inquina, chi offende l'aria, chi limita il nostro diritto a vivere.
    Dio solo sa quanto adatto a raccogliere il progetto del prof. Costanza e l'intero forum greenaccordiano, sia il territorio di Frosinone: città che vanta, come ha ricordato anche il vescovo Ambrogio Spreafico, il non invidiato primato dell'inquinamento da polveri sottili; città dove cattive urbanizzazioni e pessime industrializzazioni passate stanno regalando, a chi ci vive adesso, una sorta di "bomba ecologica" con sostanze inquinanti finite sotto terra e una vivibilità decisamente in contrasto con la originaria bellezza di questi luoghi (bellezza che resiste, non a caso, nelle zone interne. Basta fare un salto, per esempio, a Veroli e dintorni).
    E sul ruolo dei giornalisti e della informazione scientifico-ambientale, una notazione anche dal direttore aggiunto FAO, René Castro. "Sempre più saranno necessari giornalisti bene informati: per far comprendere ai cittadini la differenza fra miti e realtà".