olimpiadi

  • Il calcio (lo sport) è di tutti.

    I lusinghieri risultati di ascolto e interesse per i Mondiali di calcio in tv, nonostante l’assenza della nostra Nazionale, svelano una verità scomoda per i ‘padroni’ dello sport: non si può vendere tutto, non è possibile limitare la visione dei grandi eventi ad un pubblico circoscritto e ‘pagante’. Tanto meno oggi, con la crisi economica e con le gravi disuguaglianze che viviamo.

  • Il mosaico dello sport che (dopo Wembley e le Olimpiadi) dovremmo raccontare meglio

    (restart-05) Quel pallone che ha gonfiato la rete nell'ultimo rigore sul prato di Wembley, quel colpo ben assestato sul tatami, quella corsa infinita verso il traguardo: ognuno di noi ha ammirato le prodezze degli atleti azzurri, immedesimandosi ed emozionandosi ad ogni sfida, ad ogni grande trionfo.

  • Il mosaico dello sport che (dopo Wembley e le Olimpiadi) dovremmo raccontare meglio

    (restart-05) Quel pallone che ha gonfiato la rete nell'ultimo rigore sul prato di Wembley, quel colpo ben assestato sul tatami, quella corsa infinita verso il traguardo: ognuno di noi ha ammirato le prodezze degli atleti azzurri, immedesimandosi ed emozionandosi ad ogni sfida, ad ogni grande trionfo.

  • Lo spirito di servizio, le Olimpiadi e Santa Chiara

    (#restart-08) In questa strana estate - la seconda di inedita pandemia - che ci vede divisi tra smart working e timide riprese in presenza, fisiologiche pause di riposo condizionate dal pesante clima psicologico, più che meteorologico, e una necessaria, oltre che doverosa, (ri)organizzazione dell’arte di coltivare, da laici e da credenti, il principio speranza, il tanto atteso e da tutti auspicato “nuovo inizio” sembra, a prima vista, una meta sempre più lontana. Sfuggente. A tratti, quasi irraggiungibile. Da inseguire come certe prede artificiali lanciate sui tracciati circolari delle corse di velocità dei levrieri.

  • Lo spirito di servizio, le Olimpiadi e Santa Chiara

    (#restart-08) In questa strana estate - la seconda di inedita pandemia - che ci vede divisi tra smart working e timide riprese in presenza, fisiologiche pause di riposo condizionate dal pesante clima psicologico, più che meteorologico, e una necessaria, oltre che doverosa, (ri)organizzazione dell’arte di coltivare, da laici e da credenti, il principio speranza, il tanto atteso e da tutti auspicato “nuovo inizio” sembra, a prima vista, una meta sempre più lontana. Sfuggente. A tratti, quasi irraggiungibile. Da inseguire come certe prede artificiali lanciate sui tracciati circolari delle corse di velocità dei levrieri.

  • Mondiali alla Rai: il calcio (lo sport) è di tutti.

    La Rai trasmetterà tutte le 64 partite dei prossimi mondiali di calcio in Qatar, in programma dal 21 novembre al 18 dicembre 2022. L’annuncio, dopo le voci della vigilia, è stato ufficializzato nella giornata di venerdì. Tre anni fa, durante l’edizione russa (trasmessa tutta da Mediaset), avevamo scritto questo piccolo contributo, che torna molto di attualità oggi (ndr)

  • Olimpiadi, troppo entusiasmo (e trasversale) sui media. La voce di un giornalista della montagna 'povera'

    Nel plauso generale che in media così pronti ad allinearsi è tripudio pressoché univoco (solo qualche coraggioso, che nulla ha da guadagnare e dunque nulla neppure da perdere, osa disallinearsi), mi sia consentita una piccola e inutile voce in dissenso. Intendo sulle Olimpiadi invernali 2026 ieri assegnate a un’Italia che oggi esulta e si esalta.