In pochi giorni estivi le montagne sono “gettonate”. C’è fresco, si mangia bene, ci si riposa meglio. Ma il problema sono i monti– in particolare quelli, per usare un concetto mauro-coroniano, “non firmati” – quando sono finite le poche ore di piccolo affollamento: i monti in autunno e primavera, ma anche i monti in inverni che i cambiamenti climatici lasciano intendere come in forte deficit di precipitazioni nevose.