giovani

  • 'La mia esperienza alla Scuola dell'Ucsi'. La testimonianza di un giovane giornalista.

    Mi trovo a condividere per la quarta volta, con tanti colleghi ed amici, l’esperienza della Scuola di formazione al giornalismo Giancarlo Zizola.

  • #VersoAssisi -4/ Mauro: 'alla Scuola ho incontrato testimoni della professione e della vita''

    #VersAssisi #ScuolaUcsi - Non è facile trovare professionisti disponibili a insegnare il mestiere, trasmettere “i segreti” di quello che fanno da una vita, ma soprattutto che sappiano anche comunicare la passione per quello che vorresti fare “da grande”.

  • 2 - B come 'Buona notizia' (e ce ne sono anche d'agosto).

    B come Buona notizia. La ricerca della buona notizia non è mai facile, ed è ancora più difficile in una calda giornata d'agosto. Sfogli le pagine dei giornali, navighi sui principali siti... Niente!

  • B come 'Buona notizia' (e ce ne sono anche d'agosto).

    B come Buona notizia. La ricerca della buona notizia non è mai facile, ed è ancora più difficile in una calda giornata d'agosto. Sfogli le pagine dei giornali, navighi sui principali siti... Niente!

  • Comunicare l'Europa, gli errori (anche) di noi giornalisti.

    Tra i mali dell’Europa c’è anche quello di una cattiva comunicazione? E, se è così, sbagliano le istituzioni (e chi le rappresenta) o piuttosto facciamo degli errori noi giornalisti?

  • Cresce Facebook, ma oltre la metà degli utenti ha più di 35 anni

    In Italia il 53% degli utenti di Facebook ha più di 35 anni. Cresce molto la fascia di iscritti oltre i 45-55 anni e, rispetto a due anni fa, l'unica fascia di età che diminuisce è quella dei giovani fino a 18 anni in misura del 5%. E’ quanto risulta a Vincenzo Cosenza, country manager italiano del social network intervistato dall’Ansa.

  • I giovani e il giornalismo. Convegno a La Spezia

    «Giovani. Che obiettivi avete? Che futuro?». In tutto questo i “Giornalisti” che cosa fanno? Fanno un’informazione giusta? Oppure anche “loro” non sanno cosa pensa la gente veramente? E’ quello che è emerso al convegno di due giorni a La Spezia intitolato “Cittadinanza inFormazione” promosso dall’Osservatorio Permanente Giovani – Editori guidato da Andrea Ceccherini e da Fondazione Carispezia presieduta da Matteo Melley. Un evento al quale sono stati invitati a partecipare autorevoli esponenti del mondo dei media e della società civile, sia nazionali che internazionali. Oltre mille gli studenti provenienti da diverse parti d’Italia. Presente anche il segretario della Cei, Mons. Nunzio Galantino...

  • Il giornalista oggi, ponte fra tradizione e innovazione

    Uno dei primi interventi nei laboratori della Scuola Ucsi di Assisi è stato quello di Vincenzo Grienti, giornalista, scrittore e grande esperto di web e social network (a questo linkil suo ultimo articolo per il nostro sito). Ad uno dei giovani presentai abbiamo chiesto un piccolo contributo su questa esperienza.

  • La poca fiducia dei giovani europei nell'informazione "mainstream"

    I primi risultati dello studio "Generation what?" mostrano un ampio scetticismo nei confronti dell'informazione proveniente dalle agenzie ad ampio spettro di diffusione.
    Mainstream? «No, grazie». E' questa, in estrema sintesi, la risposta dei giovani europei che si evince dai primi risultati dello studio dal titolo «Generation what?», che vede interpellati giovani europei dai 18 ai 34 anni. Lo studio è stato avviato da ZDF, BR e SWR e riprende lo "Studie Génération Quoi" del 2013. Il progetto è coordinato dall'Unione europea di radiodiffusione. Come viene riferito da RT Deutsch, lo studio consiste nella compilazione di un modulo online, di video ritratti e interviste con giovani provenienti dalla Germania e dall'Europa.
    I primi risultati dell'inchiesta vedono una larga perdita di fiducia non soltanto nei confronti della chiesa e della politica, ma anche dei media.
    In Germania, per esempio, soltanto il 3% dei partecipanti al sondaggio afferma di riporre piena fiducia nei media. Il 28% dice di avere più o meno fiducia, mentre il 40% si dichiara "scettico". Il 25%, infine, afferma di non avere "nessuna fiducia".
    I giovani quindi diffidano dal cosiddetto mainstream, ossia di tutti quei canali, agenzie, mezzi e prodotti comunicativi più radicati e con più ampio spettro di diffusione, che godono di un maggior grado di penetrazione nel tessuto sociale.
    La fiducia delle giovani generazioni è riposta a "internet" e allo "smartphone". In terza posizione ci sono gli "indecisi".

  • Le buone notizie nello sport, un premio per i giovani giornalisti. E' intitolato a Daniele Radaelli

    E' stato pubblicato il bando del premio giornalistico “Estra per lo Sport”, per onorare la memoria di Daniele Redaelli, per oltre quarant'anni bandiera della Gazzetta dello Sport e attento ai giovani giornalisti con la sua esperienza e disponibilità, ha deciso di istituire un riconoscimento che porta il suo nome.

  • Raccontare i giovani (da giornalisti): i rischi e le responsabilità

    Nel giorno dello ‘sciopero globale per il clima’ abbiamo chiesto ad uno dei nostri più giovani collaboratori di metterci in guardia dai rischi di un racconto sbagliato dei ragazzi di oggi. Lui, Mauro Donateo, è un ottimo giornalista e da un anno insegna anche storia e filosofia in un liceo (ar)

  • Reinterpretare il mestiere di giornalista partendo dal racconto della città

    A due giovani partecipanti alla Scuola Ucsi di Assisi abbiamo chiesto di cogliere alcuni aspetti, alcune suggestioni del dibattito iniziale, dedicato a 'Raccontare la Città'.

  • Torna il Premio 'Ivan Bonfanti' per giovani giornalisti

    Il Premio “Ivan Bonfanti” è stato ideato dalle associazioni “Ivan Bonfanti” e Stampa Romana per onorare la memoria del giornalista e inviato di guerra scomparso nel luglio 2008, a soli 37 anni. Ora siamo all’undicesima edizione.