fondo per l'editoria

Il tema dell’editoria minore è stato al centro dell’incontro organizzato dall’Ucsi di Trento e del Veneto a Zelarino (Mestre). Nei prossimi giorni ospiteremo una riflessione sui temi svolti, di grande rilievo.

Nelle prospettive del governo potrebbe esserci l’azzeramento del fondo per l’editoria (che già tante reazioni negative ha suscitato nei giorni scorsi) e di quello per le tv locali.

“Non servono certo i tagli. Semmai sarebbe utile una nuova legislazione”. Parola di Carlo Verna, presidente dell’Ordine dei giornalisti. Lo ha detto alla tavola rotonda dell’assemblea della Fisc, a cui ha partecipato anche Maurizio Di Schino, segretario nazionale dell’Ucsi.

Nuovo appello della Fisc (la Federazione dei Settimanali Cattolici) per salvaguardare i fondi per l’editoria.

Nella serata del 28 settembre il sottosegretario all'editoria Giuseppe Moles ha firmato il Dpcm per la ripartizione delle risorse del Fondo Straordinario per l'Editoria da 90 milioni per il 2022.

Non sono buoni i segnali che arrivano dal governo, e tuttavia don Adriano Bianchi, direttore della ‘Voce del Popolo’ di Brescia e presidente della Fisc (la Federazione dei Settimanali Cattolici), dice di essere fiducioso che possa aprirsi il dialogo sull’erogazione futura dei fondi per l’editoria.

Nel nuovo bilancio di previsione per il 2024, è confermato l’ammontare di 150 milioni per i fondo per il pluralismo dell’editoria.

Sulla Gazzetta Ufficiale c’è il decreto del presidente del Consiglio per la ripartizione delle risorse del fondo straordinario per l’editoria.

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del 28 settembre con cui vengono ripartite le risorse del fondo straordinario per l’editoria.

E’ stato registrato alla Corte dei conti, e sarà  sulla Gazzetta Ufficiale, il decreto che ripartisce i 140 milioni del Fondo straordinario del 2023 per gli interventi di sostegno all’editoria.

Spiega il sottosegretario all’Editoria che “nella Legge di Bilancio è stato istituito “un Fondo unico per l’editoria e l’innovazione che raccolga tutte le risorse possibili destinate al comparto”.

Il canone Rai diminuirà di 20 euro e passerà da 90 a 70 euro. Dal governo arriva la rassicurazione che le risorse saranno recuperate “dalla fiscalità generale”, ma il sindacato parla già di “dimensionamento del servizio pubblico”.

Giornalisti uniti contro la minaccia del taglio al fondo per l’editoria. E dopo la lettera-appello a Mattarella a firma di numerosi giornalisti delle piccole testate, si registra la condivisione della Federazione nazionale della Stampa italiana e del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti.

La decisione di tagliare i fondi all’editoria minore (assunta dal precedente governo), che avrebbero messo in ginocchio gran parte delle testate minori (fra le quali molti giornali diocesani) sarà “congelata”.

C'è un piccolo giallo sulla possibilità dei prepensionamenti nel nostro settore, che avrebbero dovuto far parte del pacchetto di interventi urgenti per l’editoria nella legge di bilancio.

E’ stato ritirato (per ora) l’emendamento alla legge di bilancio sulla cancellazione del fondo per l’editoria in attesa di “approfondimenti".

Dai lavori degli ‘stati generali’ emerge con chiarezza che il sostegno pubblico all’editoria non è una caratteristica italiana, anzi in molti altri paesi europei è ancora più marcato.

In un momento come questo, durissimo per la libera informazione e per il pluralismo, assolutamente vitali per la democrazia ma sottoposti a provvedimenti ingiustificati e dannosi, esprimiamo la nostra grande preoccupazione e la nostra piena solidarietà alle testate e ai giornalisti che, anche per diversi motivi si preparano a vivere un Natale poco sereno.

Il Dipartimento per l’informazione e l’editoria di Palazzo Chigi ha pubblicato tre nuovi bandi, relativi al fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione.