media

  • Censis: la televisione ancora regina dei media. E i tg sono la prima fonte di informazione

    La televisione nel suo complesso è ancora in salute. Lo dimostra l’ultimo rapporto del Censis, che rileva come siano cresciuti sia gli usi tradizionali che quelli innovativi.  E i telegiornali restano la prima fonte di informazione per il 60,1% degli italiani. Punte di ascolto per i più anziani: 73,2%, ma buoni risultati anche tra gli under 30 (42,3%). In una settimana Facebook è utilizzato dal 30,1% degli italiani per informarsi.

  • I media africani parlano poco e male dell'Africa. Otto notizie su dieci sono 'brutte notizie'

    Il rapporto “How African Media Covers Africa” svela un apparente paradosso: i media africani, che dipendono troppo dalle agenzie di informazione globali, danno una narrazione distorta della loro realtà.

  • La proposta dell'arcivescovo di Milano: un'alleanza virtuosa tra media e società

    C’erano molti giornalisti, a Milano, al primo incontro con l’Arcivescovo MarioDelpini, in occasione della festa di san Francesco di Sales.

  • Media e pubblicità: oscillazioni continue, e il futuro?

    La comunicazione è un asset strategico per le imprese e per l’intero “sistema-paese”. Il mondo della comunicazione, dei media e della pubblicità deve guardare al futuro rispondendo ai cambiamenti del business, dei consumatori, dell’organizzazione e soprattutto dei bisogni di chi investe in comunicazione, pubblicità ed editoria, per stimolare a sua volta investimenti e nuova occupazione. Nel 2016 gli investimenti pubblicitari hanno registrato una inversione di tendenza. In otto mesi sono cresciuti del 3 per cento, con la televisione, asso pigliatutto, in particolare, con più 8 per cento (grazie anche alle Olimpiadi e agli Europei di calcio). Intanto, però, la pubblicità sulla stampa e’ in calo del 5,2% a settembre. In particolare: quotidiani -6%, settimanali -4,9% e mensili a -0,3% secondo i dati Fcp. Se gli investimenti pubblicitari dovessero di nuovo rallentare, il sistema media continuerebbe a convivere con risorse sempre più contenute, considerando che anche la seconda fonte di finanziamento del sistema, l’acquisto da parte del pubblico di prodotti editoriali, prodotti che sono spesso reperibili gratuitamente nel web, tende a crescere in misura contenuta.
    Secondo i dati di Mediobanca, pero’, tutte le principali imprese media vedono diminuire il fatturato. Solo Sky mantiene le posizioni, mentre la Rai diminuisce meno degli altri grazie soprattutto alla risorsa “fuori mercato”, cioè il canone.
    Gli utili non crescono con gli inevitabili problemi economici. Media e pubblicità, allora: up/down, ma sino a quando resisterà l’informazione?

  • Parlamento europeo sollecita sostegno ai media e ai giornalisti

    La pandemia e la crisi economica sono state una miscela esplosiva per molti media in Europa. Adesso una risoluzione del Parlamento europeo, ‘Europe’s Media in the Digital Decade: an Action Plan to Support Recovery and Transformation‘, stabilisce disposizioni per sostenere il settore e per rafforzare i finanziamenti al comparto in un contesto sempre più digitalizzato.