televisione

  • Il 21 novembre è la Giornata mondiale della Tv

    Il tema scelto da EBU (European Broadcasting Union), ACT (Associazione della televisione commerciale in Europa) ed EGTA (Associazione delle concessionarie televisive e radiofoniche) per il World Tv Day, la Giornata istituita dalle Nazioni Unite il 21 novembre, è quello della fiducia. Ed è un tema attuale, visto che studi recenti dimostrano che i livelli di fiducia nei media tradizionali stanno aumentando in tutta Europa.

  • Il Festival di Dogliani torna dal 3 al 5 settembre. Tema: 'ripensiamoci'

    Compie dieci anni il festival della tv e dei nuovi media di Dogliani (Cuneo). Il tema scelto sarà ‘ripensiamoci’, «una riflessione su ciò che è stato e su ciò che sarà, ossia sul tempo che ciascuno sta vivendo».

  • Il nuovo rapporto sulla comunicazione. Poche sorprese, resiste la tv ma si guarda in altri modi

    La televisione resiste tra gli italiani, ma almeno un po’ cambiano i modi della sua fruizione. Il digitale terrestre perde il 2,5%, il satellite è stabile, mentre crescono la tv via internet (che ormai rappresenta un terzo del ‘consumo’ televisivo). Anche la tv sullo smartphone cresce significativamente.

  • Il SIC (sistema integrato delle comunicazioni) vale 17 miliardi in Italia

    Nel 2015 il valore complessivo del Sistema integrato delle comunicazioni (Sic) risulta pari a 17,1 miliardi di euro, con una incidenza del settore sul Pil pari all’1,05%. L’area radiotelevisiva si conferma quale principale segmento del Sic, con un peso che nel 2015 è pari al 49,5%, mentre si riduce di un punto percentuale (dal 27,3% al 26,3%) l’incidenza dell’editoria nel suo complesso...

  • In Europa ci sono undicimila canali tv

    In Europa oggi ci sono più di undicimila canali tv. Sono distribuiti in 41 Paesi, considerando però anche alcuni del Nord Africa.

  • Internet e social, crolla la fiducia degli europei. Bene la radio e la tv.

    I social network sono i media ritenuti meno affidabili in Europa.
    Ad evidenziarlo sono anche i dati della Commissione Europea, nel rapporto sulla fiducia nei media nel continente nel 2016, secondo i quali solo il 36% dei cittadini dell’Unione tende a fidarsi di internet e una percentuale ancora inferiore, il 21%, afferma di avere fiducia in quanto letto e trovato sulle varie piattaforme social.

  • L'Ucsi Toscana celebra 70 anni della tv e ricorda Massimo Lucchesi

    A Firenze l’Ucsi della Toscana ha celebrato la festa del patrono dei giornalisti e degli operatori della comunicazione con una iniziativa che è cominciata nella sede della Gonzaga University.
    Questa è stata anche l’occasione per ricordare Massimo Lucchesi, ex vice caporedattore della Tgr Rai ed ex presidente dell’Ordine dei giornalisti, scomparso l’estate scorsa.

  • La legge Mammì alla prova della politica

    (#articolo21, puntata 6) - Nel 1990 il Parlamento promulga la legge n. 223, nota come Legge Mammì, che prende il nome dall’allora Ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni, dopo un tormentato andirivieni di decreti di urgenza e sollecitazioni da parte della Corte Costituzionale,
    La tanto attesa riforma del sistema radiotelevisivo è giunta a compimento. Ma con quali risultati? Si può parlare realmente di riforma?

  • La pandemia ha cambiato il pubblico della tv. E la 'diretta' la premia sempre

    L’Osservatorio dello Studio Frasi sui dati Auditel rivela ora che nel 2020 il pubblico della televisione è stato “più numeroso, più giovane, più colto”.

  • La televisione 'compagna' degli italiani durante la pandemia

    Non c’è alcun dubbio: la pandemia e il lockdown hanno riavvicinato gli italiani alla televisione, anche a quella locale. E adesso lo rivela anche l’elaborazione dei dati degli ascolti tv nel 2020 curata dall’Ufficio Studi di Confindustria Radio Tv in collaborazione con Auditel.

  • La televisione resta il mezzo più credibile e condiziona ancora il voto degli italiani

    La televisione è ancora il mezzo più credibile per i due terzi degli italiani Emerge dal ‘Rapporto Italia 2020′ dell’Eurispes.

  • La tv resta il mezzo più seguito dagli italiani (e cresce ancora)

    La televisione resta il mezzo più potente in Italia: la guardano il 95,9% degli italiani. E questa percentuale sale di quasi un punto rispetto all’anno scorso. Certo, cresce soprattutto la tv via internet (che sul mobile è seguita ormai da un terzo degli italiani). Ma salgono anche i numeri della tv digitale e di quella via satellite.

  • Le previsioni di crescita del mercato dei media in Italia

    PwC ha presentato il rapporto Entertainment & Media Outlook in Italy 2017-2021. Ecco le principali conclusioni,

  • Le regole e le parole dei talk show televisivi. Corso in Fnsi il 22 settembre

    Quali sono le regole del talk show in televisione? Come si scelgono i temi? E gli ospiti? Venerdì 22 settembre 2023 al mattino, presso la sala “Walter Tobagi” nella sede della Federazione nazionale della Stampa italiana a Roma, si svolgerà il corso di formazione "La parola in tv: il giornalista tra informazione e intrattenimento".

  • Le tante 'periferie del mondo' per la tv

    Dedichiamo molto spazio anche noi, su questo sito, al ‘racconto delle periferie’. Da qualche tempo c’è un accurato rapporto, che si intitola “Illuminare le periferie”, che analizza come la televisione descrive le ‘periferie del mondo’, terre talvolta lontane, teatro di conflitti, difficili da comprendere per noi occidentali.

  • Lieve flessione degli ascolti tv. Fa eccezione Rai Scuola

    Lieve flessione degli ascolti televisivi, dopo il boom dell’inizio del lockdown. La televisione era un po’ la finestra sul mondo, per molti l’unica, e ha fatto registrare audience altissime. Lo rileva lo Studio Frasi su dati Auditel

  • Media e pubblicità: oscillazioni continue, e il futuro?

    La comunicazione è un asset strategico per le imprese e per l’intero “sistema-paese”. Il mondo della comunicazione, dei media e della pubblicità deve guardare al futuro rispondendo ai cambiamenti del business, dei consumatori, dell’organizzazione e soprattutto dei bisogni di chi investe in comunicazione, pubblicità ed editoria, per stimolare a sua volta investimenti e nuova occupazione. Nel 2016 gli investimenti pubblicitari hanno registrato una inversione di tendenza. In otto mesi sono cresciuti del 3 per cento, con la televisione, asso pigliatutto, in particolare, con più 8 per cento (grazie anche alle Olimpiadi e agli Europei di calcio). Intanto, però, la pubblicità sulla stampa e’ in calo del 5,2% a settembre. In particolare: quotidiani -6%, settimanali -4,9% e mensili a -0,3% secondo i dati Fcp. Se gli investimenti pubblicitari dovessero di nuovo rallentare, il sistema media continuerebbe a convivere con risorse sempre più contenute, considerando che anche la seconda fonte di finanziamento del sistema, l’acquisto da parte del pubblico di prodotti editoriali, prodotti che sono spesso reperibili gratuitamente nel web, tende a crescere in misura contenuta.
    Secondo i dati di Mediobanca, pero’, tutte le principali imprese media vedono diminuire il fatturato. Solo Sky mantiene le posizioni, mentre la Rai diminuisce meno degli altri grazie soprattutto alla risorsa “fuori mercato”, cioè il canone.
    Gli utili non crescono con gli inevitabili problemi economici. Media e pubblicità, allora: up/down, ma sino a quando resisterà l’informazione?

  • Nei telegiornali una notizia su dieci riguarda bambini e ragazzi

    C’è una ricerca di queste settimane, condotta dall’Osservatorio di Pavia e da ‘Diversity,’ che rileva che il 10,8% delle notizie dei nostri telegiornali riguarda bambini e giovani.

  • Oggi è il compleanno della televisione italiana

    Il 3 gennaio 1954 nasceva Rai-Tv.

  • Oggi, 21 novembre, è la Giornata mondiale della televisione

    Oggi, 21 novembre, è la Giornata mondiale della Televisione.