giubileo

  • 'I Giubilei, la strada del perdono'. Una nuova produzione Ctv.

    È stato presentato presso la Filmoteca Vaticana “I Giubilei - La strada del perdono”, il documentario sugli Anni Santi nella storia, che prosegue il suo cammino di diffusione iniziato a dicembre scorso con la trasmissione su RaiUno.

  • "Misericordia è...": la campagna social e video promossa dal Copercom

    Due mesi fa il Copercom ha lanciato la campagna social “Misericordia è...” per dar seguito alla straordinaria esperienza di popolo che ha visto i cristiani protagonisti nell’Anno giubilare della Misericordia. E’ stato avviato insomma un grande racconto collettivo per immagini e parole...

  • Gli italiani e la misericordia: una ricerca del Censis.

    Dopo un anno di riflessione e di esperienze sul tema della gratuità, il Censis ha fatto il punto su cosa resta dell' Anno Santo, chiedendosi se c'è spazio per la misericordia nell’agenda del mondo contemporaneo, se l'intuizione del Papa di un Giubileo «tematico» ha fatto breccia nella nostra società, se aumentano la voglia di solidarietà, il bisogno di perdonare ed essere perdonati, l’esigenza sociale ed economica di superare i rapporti meramente contrattuali...

  • Il 24 gennaio 2025 il ‘giubileo’ dei giornalisti e della comunicazione

    Anche i giornalisti saranno destinatari dei grandi eventi giubilari, dall’apertura della Porta Santa, a dicembre 2024, fino alla sua chiusura, nel dicembre dell’anno successivo. Si comincia proprio il 24 gennaio del 2025 con il mondo della comunicazione. Anche L'Ucsi sarà coinvolta nell'organizzazione. Intanto papa Francesco, ancora in ospedale, ha inviato un messaggio ai partecipanti al meeting mondiale sulla fraternità umana.

  • Il Giubileo nella "capitale spirituale del mondo"

    La Porta Santa della Cattedrale di Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, domenica 13 novembre non è stata sbarrata nella celebrazione che, localmente, ha chiuso il Giubileo della misericordia. Infatti, quell’umile portone di legno bucherellato – la cui forma rievoca le sbarre di un carcere – non verrà murato. Anzi, rimarrà spalancato. E per i centrafricani sarà per sempre più di un semplice portone di ingresso alla Cattedrale di Nostra Signora dell’Immacolata Concezione. E’ anzitutto la porta sulla quale il 29 novembre 2015 si sono poggiate le mani di Papa Francesco per aprire al mondo il Giubileo della Misericordia. Un giorno indimenticabile per la storia della Chiesa, dell’Africa e di tutti i centrafricani, testimoni oculari di un evento che ha cambiato il cuore a tante persone, cristiani e anche musulmani, a tal punto da iniziare a far uscire il Paese dalla guerra civile iniziata nel 2013. “Il cambiamento c’è stato già per il fatto che il Papa sia venuto qui”, ci tiene a dire l’arcivescovo di Bangui, Dieudonné Nzapalainga, creato cardinale nel Concistoro ordinario pubblico di questi giorni. “La paura è andata via, le barriere sono cadute e abbiamo potuto dire alla gente: sentiamoci liberati, andiamo incontro ai nostri fratelli. Ed è quello che abbiamo fatto dopo la visita del Santo Padre”.

    A Bangui, le armi hanno taciuto dopo la visita di Papa Francesco. Ma a nord e ad est del Paese la situazione è a ancora critica. Comunque l’apertura della Porta Santa nel cuore dell’Africa e il passaggio attraverso di essa hanno contribuito ad indicare al popolo centrafricano “il cammino esistenziale di liberazione da ogni male”, come ha ribadito il card. Nzapalainga. Quei due gesti – l’apertura e il passaggio – di fatto hanno gettato i semi di una nuova riconciliazione tra cristiani e musulmani, la cui storica armonia è stata minata da chi lotta per il potere e dai trafficanti d’armi stranieri che hanno cercato di far scivolare la guerra in un conflitto interreligioso. Tentativo in parte riuscito, purtroppo.
    L’immagine più efficace degli effetti del Giubileo a Bangui, “capitale spirituale del mondo”, come l’ha definita il Papa, è nelle parole di un giovane musulmano incontrato nel quartiere musulmano chiamato “KM5”, che è stato uno dei focolai della guerra a Bangui. Mamadou Zenedine Khalil c’era quando Papa Francesco lo scorso anno è entrato nel km5 e ha notato che “il Papa è entrato con i cristiani ed è uscito con i musulmani”.

  • Il logo del giubileo del 2025, 'pellegrini di speranza'

    Questo è il logo del Giubileo 2025, con il motto “Pellegrini di speranza”.

  • Il racconto giornalistico delle nuove povertà, un dialogo sul nostro sito

    Nella finestra dell’agenzia Sir, sul nostro sito, potete leggere il resoconto attento e completo delle varie fasi della celebrazione del Giubileo degli “esclusi”. Le parole e i gesti del Papa, certamente, invitano ad una riflessione profonda anche noi giornalisti, chiamati a “vedere, comprendere e narrare” (padre Francesco Occhetta, leggi qui www.ucsi.it/parola-e-parole-contenuti/8279-vedere,-comprendere,-narrare.html ) anche questa dimensione così vera e dirompente della nostra società. Ma come lo stiamo facendo? Quale attenzione dedichiamo a chi vive al di là del giro dei “soliti noti” che di solito interpelliamo, intervistiamo, commentiamo? E quale discernimento applichiamo in particolare nel “racconto giornalistico delle nuove povertà”, di quei fenomeni insomma che stanno emergendo adesso in forma nuova, insolita e grave, così come sono descritti anche nell’ultimo rapporto della Caritas?
    Lo faremo chiedendo il contributo di analisi e di idee a tanti interlocutori diversi, soprattutto a coloro che ogni giorno vivono a contatto con l’esperienza dello “scarto” nella società di oggi. Proveremo ad evidenziare anche i rischi, sempre presenti quando affrontiamo questi temi, di un’informazione “distorta”, “urlata”, “retorica”. E’ un’attenzione, la nostra, che è il frutto di questo Giubileo della Misericordia. E che potrà aiutare tutti noi a crescere, anche professionalmente.

  • L'Ucsi e il Giubileo del 2025

    Siamo tutti responsabili di un futuro migliore” è la sollecitazione del Cardinale Segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin, in occasione del suo intervento introduttivo nella Sala Regia del Palazzo Apostolico per la presentazione del logo ufficiale del Giubileo 2025.

  • La chiusura del Giubileo: la speranza che suscita e la 'periferia' che diventa 'centro'

    Con la chiusura della Porta Santa della basilica di San Pietro si è concluso il Giubileo straordinario della Misericordia, che ha visto a Roma più 20 milioni di pellegrini tra l'8 dicembre 2015 e il 20 novembre 2016. Se il dato romano è noto, non esiste invece un calcolo delle persone che in tutto il mondo hanno varcato "fuori dal fragore delle cronache" le tante ‘porte sante’ di cui non si conosce neanche il numero. Così come non è possibile rinchiudere in un bilancio, e neanche in una catalogazione, la galassia di eventi, esperienze, incontri che ha costellato un anno che ha segnato anche una piccola rivoluzione comunicativa, per il modo in cui è stato annunciato, il 13 marzo 2015, per come è stato aperto, a Banguì prima che a San Pietro, per come si è sviluppato e per come si è concluso.

    La "notizia" non sta infatti tanto nella prevista chiusura della porta della basilica di San Pietro, ma nella firma, sul sagrato della stessa basilica, della lettera apostolica “Misericordia et Misera”, simbolicamente consegnata a diverse categorie di persone e destinata a viaggiare in tutto il mondo per aprire nuovi percorsi proseguendo un cammino avviato. C'è un messaggio di speranza nell'invito a guardare all'essenziale, ribadendo che "è sempre possibile ricominciare e rialzarsi", così come "andare oltre il male e le divergenze".
    Il Giubileo decentrato ha anche rovesciato la tradizionale dialettica tra centro e periferie, rendendo ogni periferia un centro. Non è stata casuale la scelta del giorno di chiusura del giubileo, coincidente con la festa del Cristo Re. La riflessione del papa è stata centrata sulla croce, dove Gesù "sembra più un vinto che un vincitore", espressione di una "regalità paradossale", con una croce per trono e una corona fatta di spine. Eppure è lì che acquistano peso e senso parole come amore, misericordia, perdono.

  • Raccontare il giubileo: incontro di formazione a Roma il 16 novembre

    Sono stati senza dubbio al centro dell’attenzione anche dei ‘nuovi’ media glli ultimi due giubilei, quello del 2000 e quello straordinario del 2015 (inaugurato dall’apertura della porta santa della Cattedrale di di Bangui nella Repubblica Centrafricana).

  • Verso il Giubileo: incontro di Ucsi Molise

    L’11 ottobre al mattino si svolge una prima iniziativa culturale e di formazione giornalistica sul Giubileo del 2025.