caritas

  • Come si 'raccontano' le migrazioni. Il linguaggio della comunicazione al centro del rapporto Caritas-Migrantes

    Ne abbiamo già parlato a lungo nella nostra rivista Desk, ma certo il linguaggio con il quale si racconta il complesso fenomeno delle migrazioni è un aspetto decisivo per comprenderlo e farlo comprendere.

  • Comunicare la carità? Prima sia condivisione e comunità.

    La carità comunica da sola. Comunica perché è testimonianza. Ma prima di diventare comunicazione deve essere condivisione e comunità. È la sfida cui è chiamata la Chiesa che ha il compito di educare alla carità, intesa come percorso di ascolto, di dialogo e di incontro.
    Al centro delle relazioni c’è la persona che va formata a cogliere le positività della congiuntura economica e sociale che sta attraversando. Occorre far crescere nei cittadini la capacità di discernimento e favorire uno sguardo positivo della comunicazione sociale.

  • Giornata dei poveri/1 - Imparare a comunicare la carità, nell'era digitale.

    Imparare a comunicare la “Carità” in un mondo in cui tutto è connesso, il digitale diventa reale e chiunque è nelle condizione di creare informazione. Nella chiesa esiste un mondo di relazioni, storie, fatiche, sofferenze, speranze e solidarietà che andrebbe raccontato. Stenta invece a trovare spazio nel mondo mass-mediale rischiando di diventare invisibile e muto come i suoi poveri. Ma chi è la rete, come addomesticarla e come creare valore attraverso la rete? Sono alcuni dei temi al centro del percorso di formazione alla comunicazione “Raccontare la carità”, organizzato dall’Ufficio Nazionale Comunicazioni sociali della Cei, per gli operatori delle diocesi, delle Caritas e degli organismi socio-assistenziali, che si è tenuto nei giorni scorsi a Roma.

  • Giornata dei Poveri/3 - Il 'racconto giornalistico' delle nuove povertà, le difficoltà e le sfide

    Questo povero grida e il Signore lo ascolta”, recita il Salmo 34 richiamato da Papa Francesco nel Messaggio per la prima Giornata mondiale dei Poveri, uno dei ‘frutti’ del Giubileo della Misericordia. E poi il Pontefice aggiunge alcune considerazioni che interpellano direttamente anche noi giornalisti:

  • Il pane dei giornalisti per i bisogni della Caritas di Siracusa

    L'arcivescovo di Siracusa, Mons. Salvatore Pappalardo, la vigilia di Pasqua alle 10 nel salone dell’arcivescovado, incontra i giornalisti e gli operatori della comunicazione dell’arcidiocesi, per condividere una riflessione sulla Pasqua, consegnare ai giornalisti il messaggio pasquale e successivamente farsi gli auguri.

  • Il papa incontra la Caritas: 'partite dagli ultimi'. E l'appello vale anche per i giornalisti

    Compie 50 anni la Caritas italiana e per l’occasione viene ricevuta da papa Francesco. Il quale ricorda che la Caritas deve sempre “partire dagli ultimi, custodire lo stile del Vangelo, sviluppare la creatività”. Sono le tre dimensioni di un rinnovato impegno, reso più urgente dalla pandemia. In questi tempi così difficili infatti cresce il numero dei poveri e aumentano le situazioni complesse.

  • L'immigrazione, una emergenza 'mediatica'.

    Il rapporto sull’immigrazione Caritas-Migrantes rivela che nel mondo 257,7 milioni di persone vivono in un Paese diverso da quello di origine. Asia ed Europa i continenti che accolgono di più, in Italia prevalgono nettamente i migranti cristiani sui musulmani.