bufale

  • La lotta contro le "bufale" in rete

    Passo avanti di Facebook e Google nella battaglia alla disinformazione online. I due giganti tech si sono impegnati a impedire ai siti web di cosiddette ‘notizie bufale’ di generare ricavi tramite i propri servizi pubblicitari. Il social di Zuckerberg vieterà ai siti web che mettono in circolazione notizie false l’utilizzo di Facebook Audience Network, così come ha già fatto con quei siti percepiti ingannevoli, illegali o ambigui, mentre Google, da parte sua, punta a prevenire che i propri annunci pubblicitari finiscano “su pagine che distorcono, espongono in maniera errata o celano informazioni circa l’editore, il contenuto dell’editore o lo scopo primario” del sito web. La notizia di queste disposizioni arriva proprio in un periodo in cui il tema delle verità delle notizie in circolazione sulla Rete è tornato al centro dell’attenzione, dopo quanto successo durante la campagna elettorale statunitense, con Facebook che è stata accusata di aver manipolato l’esito del voto a favore di Trump proprio grazie alle ‘bufale’ in circolazione sulle sue pagine, mentre tra i link segnalati dal search di Google ne è spuntato anche uno che dava notizie errate sul conteggio dei voti. Big G ha voluto comunque precisare che le restrizioni non sono una conseguenza del dibattito in corso, ma che erano allo studio da tempo.

  • Le "bufale" di oggi e l'insegnamento (molto attuale) di Carlo Maria Martini

    «Una società divisa, rissosa e in preda al risentimento, smarrisce il senso di comune appartenenza, distrugge i legami, minaccia la sua stessa sopravvivenza. Tutti, particolarmente chi ha più responsabilità, devono opporsi a questa deriva. Il web, ad esempio, è uno strumento che consente di dare a tutti la possibilità di una libera espressione e di ampliare le proprie conoscenze. Internet è stata, e continua a essere, una grande rivoluzione democratica, che va preservata e difesa da chi vorrebbe trasformarla in un ring permanente, dove verità e falsificazione finiscono per confondersi».
    Il discorso di fine anno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha toccato, tra i tanti argomenti, anche quello del web, e della necessità crescente di arginare (senza porre nessun bavaglio) la massa di pseudo notizie (o post-verità, come qualcuno le chiama) che stanno invadendo la rete...

  • Le "bufale", il 2016 e il 2017. Prima parte: Adriano Fabris

    Dai giovani giornalisti agli esperti della comunicazione. Il nostro viaggio dentro le sfide della comunicazione prosegue con la voce autorevole di alcuni studiosi del settore...

  • Le grandi mosse di Facebook per l'informazione "social"

    Facebook vuole essere dentro la notizia. Il social dopo aver iniziato la sua battaglia contro le bufale ora sta lavorando su un nuovo progetto, detto “Journalism”, per migliorare la qualità dell’informazione al suo interno. Non lo farà da solo, ma collaborerà con le realtà nazionali e locali del mondo della stampa...

  • Nasce Wikitribune, lo strumento di Wikipedia contro le 'bufale' in rete

    Dopo Google e Facebook, un'altra colonna portante del web scende in campo contro la diffusione online di notizie false. Stavolta a schierarsi contro le fake news è nientemeno che il fondatore di Wikipedia, la più grande enciclopedia libera sul web.

  • Per l'inventore del web solo la 'trasparenza' ci salverà dalle 'bufale' in rete

    Sir Tim Berners-Lee, lo scienziato informatico britannico che 28 anni fa ideò il web, lancia il suo piano per contrastare la proliferazione delle cosiddette fake news, notizie false o comunque non verificate, attraverso la rete. Ma ammette che si tratta di una sfida "di lungo termine", dall'esito incerto, e mette in guardia dal rischio che gli allarmi diventino alla fin fine un pretesto per attribuire poteri di censura o di controllo a governi e autorità varie...

  • Regole e Responsabilità, gli antidoti possibili ai rischi della rete e delle false notizie

    Le 2R (Regole e Responsabilità) sembrano mettere d’accordo tutti coloro che, a vario titolo, sono preoccupati per il cyberbullismo, l’hate speech, le fake news e per tutti gli altri pericoli che internet diffonde con estrema facilità.
    Se ne è discusso giovedì 9 febbraio alla Camera dei Deputati, in un workshop intitolato “Sicuri per una navigazione consapevole”, organizzato da AGCOM (Autorità per le garanzie delle comunicazioni) e che ha messo a confronto operatori della comunicazione, gestori di servizi, rappresentanti delle web companies e politici e al quale eravamo presenti anche noi. Ma la discussione, se non c’è sulle 2R, nasce quando bisogna fare un passo avanti e dirsi quali sono le regole, decise da chi, con quali sanzioni... Oppure quando bisogna dirsi come si chiede o si esige responsabilità e a chi..

  • Statistica: quanto si condividono negli Stati Uniti le notizie false

    L’88% degli americani ritiene che le ‘bufale’ in rete causino una certa confusione nella comprensione delle notizie di attualità tra le persone. Ma il 14% di loro sostiene di aver condiviso quelle notizie pur riconoscendole come false...

  • Un nuovo contratto sociale tra i media e chi ne fruisce

    "Quando le chiacchiere diventano notizie è necessario un nuovo contratto sociale tra il lettore e il mondo dei media, fondato non più su ciò che si evidenzia velocemente nell'era dell'informazione istantanea, ma sulla fiducia"...