ParoladelNatale

  • #Camminare, come Giuseppe e Maria. E come i Magi...

    Scegliere la parola desiderando il silenzio.
    Dover apparire quando si vorrebbe sparire.
    La forza e la fragilità delle donne.
    Non si possono dividere, prendere l'una e scartare altra.

  • #Camminare, come Giuseppe e Maria. E come i Magi...

    Scegliere la parola desiderando il silenzio.
    Dover apparire quando si vorrebbe sparire.
    La forza e la fragilità delle donne.
    Non si possono dividere, prendere l'una e scartare altra.

  • Camminare, come Giuseppe e Maria. E come hanno fatto i Magi...

    Scegliere la parola desiderando il silenzio.
    Dover apparire quando si vorrebbe sparire.
    La forza e la fragilità delle donne.
    Non si possono dividere, prendere l'una e scartare altra.

  • Il #calore che ci dà forza a Natale

    La stella cometa, il bue e l’asinello che col loro fiato riscaldano il Bambinello, le candele, le luci colorate, i forni delle mamme e delle nonne per la preparazione di torte e dolci tipici; le famiglie riunite e quei parenti emigrati che tornano a casa per festeggiare; gli amici sparsi per l’Italia o per il mondo che si riuniscono per pranzi, cene e giochi; i messaggi affettuosi, gli auguri, i baci, gli abbracci. Molte delle immagini che ruotano attorno al Natale rimandano alla parola CALORE.

  • Il #calore che ci dà forza a Natale

    La stella cometa, il bue e l’asinello che col loro fiato riscaldano il Bambinello, le candele, le luci colorate, i forni delle mamme e delle nonne per la preparazione di torte e dolci tipici; le famiglie riunite e quei parenti emigrati che tornano a casa per festeggiare; gli amici sparsi per l’Italia o per il mondo che si riuniscono per pranzi, cene e giochi; i messaggi affettuosi, gli auguri, i baci, gli abbracci. Molte delle immagini che ruotano attorno al Natale rimandano alla parola CALORE.

  • La #cura per gli altri, una bella parola per questo Natale. E un impegno anche per i giornalisti

    C’è una parola chiave che mi ha molto sollecitato, durante l’ultimo Avvento e in queste festività natalizie che volgono al termine (ma che non dovrebbero mai finire nei nostri cuori di credenti): cura.

  • La #cura per gli altri, una bella parola per questo Natale. E un impegno anche per i giornalisti

    C’è una parola chiave che mi ha molto sollecitato, durante l’ultimo Avvento e in queste festività natalizie che volgono al termine (ma che non dovrebbero mai finire nei nostri cuori di credenti): cura.

  • La #ParoladelNatale per me è 'vigilia': un allenamento anche per 'raccontare' la festa

    Quali sono le vere parole del Natale? Me lo sono chiesto spesso, in tutti questi anni. Perché in fondo il Natale non è una festa semplice da raccontare, per un giornalista.

  • La #ParoladelNatale per me è 'vigilia': un allenamento anche per 'raccontare' la festa

    Quali sono le vere parole del Natale? Me lo sono chiesto spesso, in tutti questi anni. Perché in fondo il Natale non è una festa semplice da raccontare, per un giornalista.

  • La #prova che ci fa essere più forti. Nella fede e nella professione di giornalisti

    La parola che ho scelto per questo Natale è #prova. Perché spesso siamo abituati ad associare il Natale alla luce. Effettivamente questa festa è in grado di donare a chi la accoglie la felicità che, come una sorgente, sgorga dalla Nascita. Ma la gioia è tale perché è figlia della prova. Di una prova anche aspra, a tratti insopportabile.

  • La #prova che ci fa essere più forti. Nella fede e nella professione di giornalisti

    La parola che ho scelto per questo Natale è #prova. Perché spesso siamo abituati ad associare il Natale alla luce. Effettivamente questa festa è in grado di donare a chi la accoglie la felicità che, come una sorgente, sgorga dalla Nascita. Ma la gioia è tale perché è figlia della prova. Di una prova anche aspra, a tratti insopportabile.

  • La community che si forma attorno al presepe

    A pochi giorni dal Natale riproponiamo oggi un bell'articolo di Vincenzo Grienti, giorbalista molto esperto di social network. Il presepe, scrive, è veramente un ambiente social. Buona social-lettura, allora! (ar)

  • La community del presepe

    Nonostante la rappresentazione del presepe possa sembrare statica o tendenzialmente dinamica, quel momento storico che ogni anno viene riprodotto nelle nostre case, nei luoghi di lavoro e negli spazi pubblici è un luogo di condivisione e interazione. E’ un ambiente “social” nel senso e nel significato reale del termine. Non “social” come sinonimo di conoscenza e competenza degli strumenti e delle nuove tecnologie del 3.0, non modo elegante per definire “smanettone” una persona, un professionista, un giovane adulto o nativo digitale, ma “social” nel senso di capacità di ogni individuo di vivere pienamente la socialità, ossia la tendenza delle persone alla convivenza sociale.

  • La rivoluzione della #gentilezza, che il presepio mette in scena

    Il presepio è una rappresentazione gentile. Ognuno ha il suo posto e non usa la prepotenza per conquistarne uno migliore – e magari saltare la fila. Ognuno fa il proprio mestiere, e rispetta quello degli altri. Ognuno aspetta il momento giusto, il raggio di luce, la parola salvifica, senza pretendere di avere tutto e subito.

  • La rivoluzione della #gentilezza, che il presepio mette in scena

    Il presepio è una rappresentazione gentile. Ognuno ha il suo posto e non usa la prepotenza per conquistarne uno migliore – e magari saltare la fila. Ognuno fa il proprio mestiere, e rispetta quello degli altri. Ognuno aspetta il momento giusto, il raggio di luce, la parola salvifica, senza pretendere di avere tutto e subito.

  • La vera emergenza della #povertà (anche dei giornalisti)

    Cos’è il Natale? Su carta, una Sacra Carta scritta circa duemila anni fa, il Natale dovrebbe essere quel periodo dell’anno durante il quale si diventa più buoni. Aprendo il cuore al prossimo, aiutando le persone in difficoltà, compiendo atti di gentilezza, altruismo e solidarietà. E invece no.

  • La vera emergenza della #povertà (anche dei giornalisti)

    Cos’è il Natale? Su carta, una Sacra Carta scritta circa duemila anni fa, il Natale dovrebbe essere quel periodo dell’anno durante il quale si diventa più buoni. Aprendo il cuore al prossimo, aiutando le persone in difficoltà, compiendo atti di gentilezza, altruismo e solidarietà. E invece no.

  • Le nostre 15 Parole del Natale, una dietro l'altra.

    Oggi, nello spazio domenicale del sito, proponiamo una ri-lettura della nostra rubrica #ParoladelNatale. Di seguito trovate tutti i link ai quindici articoli che già hanno avuto centinaia e centinaia di lettori. E’ il nostro modo per concludere davvero il periodo natalizio. Buona riflessione e... buona condivisione! (ar)

  • Mettiamo anche il #giornalista nel presepe

    Le feste sono finte, ma il nostro presepe magari è ancora in casa per qualche altro giorno. Papa Francesco nella Lettera Admirabile Signum sulle origini del presepe ci ricordava che San Francesco d’Assisi, tornato dalla Terra Santa e avendo visto il luogo della nascita di Gesù, pensò di ricreare una situazione simile. “Francesco – racconta il Papa - chiamò un uomo del posto, di nome Giovanni, e lo pregò : «Vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme....>> Appena l’ebbe ascoltato, il fedele amico andò subito ad approntare sul luogo designato tutto il necessario, secondo il desiderio del Santo”.

  • Mettiamo anche il #giornalista nel presepe

    Le feste sono finte, ma il nostro presepe magari è ancora in casa per qualche altro giorno. Papa Francesco nella Lettera Admirabile Signum sulle origini del presepe ci ricordava che San Francesco d’Assisi, tornato dalla Terra Santa e avendo visto il luogo della nascita di Gesù, pensò di ricreare una situazione simile. “Francesco – racconta il Papa - chiamò un uomo del posto, di nome Giovanni, e lo pregò : «Vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme....>> Appena l’ebbe ascoltato, il fedele amico andò subito ad approntare sul luogo designato tutto il necessario, secondo il desiderio del Santo”.