Gesù entra a Gerusalemme, “il tuo re viene a te mite, seduto su un’asina” annota il Vangelo di Matteo per dimostrare che la promessa di Isaia si è avverata. E così entra anche oggi nella (mia) storia, attraversa le vie deserte delle nostre città e passa vicino alle nostre case, ma non si ferma perché la méta è Gerusalemme, la città di Dio. È l’asino, non un purosangue, che porta Gesù e rimanda al modo del suo regnare. In questa scena raffigurata e narrata fin dai primi secoli si prepara la Pasqua, la festa che celebra la liberazione dalla schiavitù. Insieme al Signore c’erano i discepoli che lo hanno seguito, oggi ci siamo noi che lo contempliamo, facciamo entrare dalla finestra del nostro occhio, l’immagine vivente che si deposita nel cuore della vita.