coronavirus

  • La cronaca di un pezzo di storia e il nostro lavoro che non è solo lavoro

    Vania De Luca, venerdì 27 marzo, ha seguto in diretta per RaiNews24 la preghiera solitaria del Papa in piazza San Pietro, deserta, sotto la pioggia. Ecco il suo racconto (ndr)

  • La normalità ritrovata che la lotta al virus ci fa scoprire - #allafinestra

    (#allafinestra - leggi qui) Dal mio studio di casa ad Aci Catena, in provincia di Catania, in cui sono costretto in tempo di Coronavirus, ho l’opportunità di leggere il mio territorio con una prospettiva inusuale. Medito come raramente questa terra sia stata così incline, per forza di cose, all’osservanza di alcune basilari regole civili: salta subito agli occhi come il virus imponga, agli esercizi aperti, misure igieniche ineludibili e scontrini che possano comprovare le transazioni.

  • La normalità ritrovata che la lotta al virus ci fa scoprire - #allafinestra

    (#allafinestra - leggi qui) Dal mio studio di casa ad Aci Catena, in provincia di Catania, in cui sono costretto in tempo di Coronavirus, ho l’opportunità di leggere il mio territorio con una prospettiva inusuale. Medito come raramente questa terra sia stata così incline, per forza di cose, all’osservanza di alcune basilari regole civili: salta subito agli occhi come il virus imponga, agli esercizi aperti, misure igieniche ineludibili e scontrini che possano comprovare le transazioni.

  • La pandemia si è presa un pezzo della nostra professione (e della vita) - #Ripensiamoci / 14

    É giunta l’ora anche di tornare a scuola. Driiiin! Centinaia di campanelle tornano a suonare e migliaia di studenti tornano in aula. Quegli stessi studenti che negli ultimi sei mesi sono rimasti a casa divisi tra compiti e didattica a distanza. Un periodo che ha avuto del surreale.

  • La pandemia si è presa un pezzo della nostra professione (e della vita) - #Ripensiamoci / 14

    É giunta l’ora anche di tornare a scuola. Driiiin! Centinaia di campanelle tornano a suonare e migliaia di studenti tornano in aula. Quegli stessi studenti che negli ultimi sei mesi sono rimasti a casa divisi tra compiti e didattica a distanza. Un periodo che ha avuto del surreale.

  • La prima infezione globale da quando c'è il web. Quale ruolo per la comunicazione?

    Dice Aldo Bova, presidente del Forum delle associazioni sociosanitarie, che per la prima volta da quando c’è internet si vive un’infezione diffusa a livello mondiale.

  • La radio (tutte le radio) per l'Italia. Il 20 marzo alle 11

    Per la prima volta tutte le radio italiane, nazionali e locali, si uniranno per un’iniziativa di diffusione comune senza precedenti, nel momento più critico dell’emergenza Coronavirus.

  • La radio che informa i cittadini della zona rossa

    La notizia ha già fatto il giro del mondo. E’ una radio che tiene vivolo il paese (e i collegamenti) tra gli abitanti di Codogno. Ed è una radio comunitaria di ispirazione cattolica, nata nel 1983 nel centro giovanile San Luigi. Da dieci giorni ormai trasmette informazioni di pubblica utilità per la zona rossa della città più colpita dal coronavirus.

  • La solidarietà deve cominciare dagli ultimi! #Ripensiamoci / 8

    Si è fatto un bel parlare, soprattutto durante le settimane del confinamento, che l’esperienza della pandemia ci avrebbe cambiato in profondità. Così come avrebbe aiutato a farci scoprire, una volta per tutte, la fratellanza fra tutti gli esseri umani, tutti ugualmente esposti al rischio di contagio. In realtà, lo spettacolo a cui assistiamo proprio in questi giorni in cui, dalla cosiddetta “fase 2”, stiamo rischiando di tornare a una impensabile “fase 1”, sta dimostrando che non è veramente così. E bene va facendo papa Francesco – nelle catechesi del mercoledì mattina – a provare a rimettere al centro i punti fermi che il vangelo ci propone, «il principio della dignità della persona, il principio del bene comune, il principio dell’opzione preferenziale per i poveri, il principio della destinazione universale dei beni, il principio della solidarietà, della sussidiarietà, il principio della cura per la nostra casa comune» (5 agosto 2020), immaginando che proprio la messa a fuoco di tali principi potrà aiutarci a navigare nelle acque di questa crisi mondiale.

  • La solidarietà? inizia dagli ultimi! #Ripensiamoci / 8

    Si è fatto un bel parlare, soprattutto durante le settimane del confinamento, che l’esperienza della pandemia ci avrebbe cambiato in profondità. Così come avrebbe aiutato a farci scoprire, una volta per tutte, la fratellanza fra tutti gli esseri umani, tutti ugualmente esposti al rischio di contagio. In realtà, lo spettacolo a cui assistiamo proprio in questi giorni in cui, dalla cosiddetta “fase 2”, stiamo rischiando di tornare a una impensabile “fase 1”, sta dimostrando che non è veramente così. E bene va facendo papa Francesco – nelle catechesi del mercoledì mattina – a provare a rimettere al centro i punti fermi che il vangelo ci propone, «il principio della dignità della persona, il principio del bene comune, il principio dell’opzione preferenziale per i poveri, il principio della destinazione universale dei beni, il principio della solidarietà, della sussidiarietà, il principio della cura per la nostra casa comune» (5 agosto 2020), immaginando che proprio la messa a fuoco di tali principi potrà aiutarci a navigare nelle acque di questa crisi mondiale.

  • La solidarietà? inizia dagli ultimi! #Ripensiamoci / 8

    Si è fatto un bel parlare, soprattutto durante le settimane del confinamento, che l’esperienza della pandemia ci avrebbe cambiato in profondità. Così come avrebbe aiutato a farci scoprire, una volta per tutte, la fratellanza fra tutti gli esseri umani, tutti ugualmente esposti al rischio di contagio. In realtà, lo spettacolo a cui assistiamo proprio in questi giorni in cui, dalla cosiddetta “fase 2”, stiamo rischiando di tornare a una impensabile “fase 1”, sta dimostrando che non è veramente così. E bene va facendo papa Francesco – nelle catechesi del mercoledì mattina – a provare a rimettere al centro i punti fermi che il vangelo ci propone, «il principio della dignità della persona, il principio del bene comune, il principio dell’opzione preferenziale per i poveri, il principio della destinazione universale dei beni, il principio della solidarietà, della sussidiarietà, il principio della cura per la nostra casa comune» (5 agosto 2020), immaginando che proprio la messa a fuoco di tali principi potrà aiutarci a navigare nelle acque di questa crisi mondiale.

  • La solidarietà? inizia dagli ultimi! #Ripensiamoci / 8

    Si è fatto un bel parlare, soprattutto durante le settimane del confinamento, che l’esperienza della pandemia ci avrebbe cambiato in profondità. Così come avrebbe aiutato a farci scoprire, una volta per tutte, la fratellanza fra tutti gli esseri umani, tutti ugualmente esposti al rischio di contagio. In realtà, lo spettacolo a cui assistiamo proprio in questi giorni in cui, dalla cosiddetta “fase 2”, stiamo rischiando di tornare a una impensabile “fase 1”, sta dimostrando che non è veramente così. E bene va facendo papa Francesco – nelle catechesi del mercoledì mattina – a provare a rimettere al centro i punti fermi che il vangelo ci propone, «il principio della dignità della persona, il principio del bene comune, il principio dell’opzione preferenziale per i poveri, il principio della destinazione universale dei beni, il principio della solidarietà, della sussidiarietà, il principio della cura per la nostra casa comune» (5 agosto 2020), immaginando che proprio la messa a fuoco di tali principi potrà aiutarci a navigare nelle acque di questa crisi mondiale.

  • La tempesta, la preghiera, la speranza

    Solo, in una piazza San Pietro deserta, sotto la pioggia, all’ombra della sera. Le straordinarie immagini del Papa che riflette e prega per la fine della pandemia hanno subito fatto il giro del mondo e hanno interpellato anche tutti gli operatori dell’informazione che da settimane ormai raccontano il dramma del Coronavirus. La televisione e i mezzi di comunicazione hanno portato lì la nostra umanità connessa.

  • Le complesse realtà urbane che i giornalisti devono saper interpetare

    Alla vigilia dell'avvio della 'fase 2' di questa stagione così difficile, abbiamo pensato di riproporre un bell'articolo di Vittorio Sammarco, pubblicato su Desk nel 2019. Affronta il tema della compessità delle nostre realtà urbane, pone l'accento sulla necessità che i giornalisti imparino ad analizzarle e soprattutto interpetarle. E' un quadro pre-Covid. Ma proprio da questo scenario e con questi strumenti possiamo partire per capire se davvero questa pandemia potrà cambiare radicamente anche le nostre città.

  • Le nuove storie di Pasqua che vi racconteremo qui

    Nel 2019 abbiamo proposto ai collaboratori del nostro sito di scriverci delle piccole “Storie di Pasqua”. Insomma di descriverci momenti di speranza e di fiducia nel futuro, generati da un articolo, da un servizio radiotelevisivo, da un contenuto web e social.

  • Le nuove storie di Pasqua che vi racconteremo qui

    Nel 2019 abbiamo proposto ai collaboratori del nostro sito di scriverci delle piccole “Storie di Pasqua”. Insomma di descriverci momenti di speranza e di fiducia nel futuro, generati da un articolo, da un servizio radiotelevisivo, da un contenuto web e social.

  • Le ragioni laiche della risurrezione

    Da quando la cultura ha affermato che “Dio è morto”, la parola “resurrezione” si utilizza sempre di meno nel vocabolario pubblico. Se va bene, ci si limita a sussurrarla. Se va male, la si confonde con la reincarnazione.

  • Le ragioni laiche della risurrezione, nel tempo che viviamo

    di Francesco Occhetta (2020)

    Da quando la cultura ha affermato che “Dio è morto”, la parola “risurrezione” si utilizza sempre di meno nel vocabolario pubblico. Se va bene, ci si limita a sussurrarla. Se va male, la si confonde con la reincarnazione.

  • Lo sguardo alto del giornalista e la sua grande responsabilità - #ioinformo

    (#ioinformo / leggi qui) Dice l'Arcivescovo di Loreto, Fabio Dal Cin, che "quando il mare si ritirerà, sarà interessante vedere cosa è rimasto sul fondo...". Cosa ci avrà lasciato questa avventura? Come saremo, anche noi giornalisti?

  • Lo sguardo alto del giornalista e la sua grande responsabilità - #ioinformo

    (#ioinformo / leggi qui) Dice l'Arcivescovo di Loreto, Fabio Dal Cin, che "quando il mare si ritirerà, sarà interessante vedere cosa è rimasto sul fondo...". Cosa ci avrà lasciato questa avventura? Come saremo, anche noi giornalisti?