ripensiamoci

  • La solidarietà deve cominciare dagli ultimi! #Ripensiamoci / 8

    Si è fatto un bel parlare, soprattutto durante le settimane del confinamento, che l’esperienza della pandemia ci avrebbe cambiato in profondità. Così come avrebbe aiutato a farci scoprire, una volta per tutte, la fratellanza fra tutti gli esseri umani, tutti ugualmente esposti al rischio di contagio. In realtà, lo spettacolo a cui assistiamo proprio in questi giorni in cui, dalla cosiddetta “fase 2”, stiamo rischiando di tornare a una impensabile “fase 1”, sta dimostrando che non è veramente così. E bene va facendo papa Francesco – nelle catechesi del mercoledì mattina – a provare a rimettere al centro i punti fermi che il vangelo ci propone, «il principio della dignità della persona, il principio del bene comune, il principio dell’opzione preferenziale per i poveri, il principio della destinazione universale dei beni, il principio della solidarietà, della sussidiarietà, il principio della cura per la nostra casa comune» (5 agosto 2020), immaginando che proprio la messa a fuoco di tali principi potrà aiutarci a navigare nelle acque di questa crisi mondiale.

  • La solidarietà? inizia dagli ultimi! #Ripensiamoci / 8

    Si è fatto un bel parlare, soprattutto durante le settimane del confinamento, che l’esperienza della pandemia ci avrebbe cambiato in profondità. Così come avrebbe aiutato a farci scoprire, una volta per tutte, la fratellanza fra tutti gli esseri umani, tutti ugualmente esposti al rischio di contagio. In realtà, lo spettacolo a cui assistiamo proprio in questi giorni in cui, dalla cosiddetta “fase 2”, stiamo rischiando di tornare a una impensabile “fase 1”, sta dimostrando che non è veramente così. E bene va facendo papa Francesco – nelle catechesi del mercoledì mattina – a provare a rimettere al centro i punti fermi che il vangelo ci propone, «il principio della dignità della persona, il principio del bene comune, il principio dell’opzione preferenziale per i poveri, il principio della destinazione universale dei beni, il principio della solidarietà, della sussidiarietà, il principio della cura per la nostra casa comune» (5 agosto 2020), immaginando che proprio la messa a fuoco di tali principi potrà aiutarci a navigare nelle acque di questa crisi mondiale.

  • La solidarietà? inizia dagli ultimi! #Ripensiamoci / 8

    Si è fatto un bel parlare, soprattutto durante le settimane del confinamento, che l’esperienza della pandemia ci avrebbe cambiato in profondità. Così come avrebbe aiutato a farci scoprire, una volta per tutte, la fratellanza fra tutti gli esseri umani, tutti ugualmente esposti al rischio di contagio. In realtà, lo spettacolo a cui assistiamo proprio in questi giorni in cui, dalla cosiddetta “fase 2”, stiamo rischiando di tornare a una impensabile “fase 1”, sta dimostrando che non è veramente così. E bene va facendo papa Francesco – nelle catechesi del mercoledì mattina – a provare a rimettere al centro i punti fermi che il vangelo ci propone, «il principio della dignità della persona, il principio del bene comune, il principio dell’opzione preferenziale per i poveri, il principio della destinazione universale dei beni, il principio della solidarietà, della sussidiarietà, il principio della cura per la nostra casa comune» (5 agosto 2020), immaginando che proprio la messa a fuoco di tali principi potrà aiutarci a navigare nelle acque di questa crisi mondiale.

  • La solidarietà? inizia dagli ultimi! #Ripensiamoci / 8

    Si è fatto un bel parlare, soprattutto durante le settimane del confinamento, che l’esperienza della pandemia ci avrebbe cambiato in profondità. Così come avrebbe aiutato a farci scoprire, una volta per tutte, la fratellanza fra tutti gli esseri umani, tutti ugualmente esposti al rischio di contagio. In realtà, lo spettacolo a cui assistiamo proprio in questi giorni in cui, dalla cosiddetta “fase 2”, stiamo rischiando di tornare a una impensabile “fase 1”, sta dimostrando che non è veramente così. E bene va facendo papa Francesco – nelle catechesi del mercoledì mattina – a provare a rimettere al centro i punti fermi che il vangelo ci propone, «il principio della dignità della persona, il principio del bene comune, il principio dell’opzione preferenziale per i poveri, il principio della destinazione universale dei beni, il principio della solidarietà, della sussidiarietà, il principio della cura per la nostra casa comune» (5 agosto 2020), immaginando che proprio la messa a fuoco di tali principi potrà aiutarci a navigare nelle acque di questa crisi mondiale.

  • Lo sguardo critico che il giornalismo ha saputo suscitare durante la pandemia - #Ripensiamoci / 7

    Potrà sembrare ovvio, ma questa pandemia ci ha colti impreparati. Prevedibile, si dirà, dopo un periodo di stabilità politica e sviluppo economico impetuoso come quello protrattosi dalla fine della guerra fredda.Resta però l’impressione che le fragilità venute a galla non riguardino soltanto l’intempestività dell’azione politica, l’incapacità dell’economia di mettersi al servizio dell’uomo e l’irrisolta competizione sui social network tra informazione e disinformazione. La vulnerabilità portata alla luce dal virus, su cui tanto ha insistito Papa Francesco, si declina in tendenze sociali e culturali prima latenti, ora palesi. Ecco che il ruolo del giornalista, munito degli attrezzi del mestiere, dalla ricerca e verifica delle fonti all’elaborazione dell’articolo o al montaggio del servizio, si è scoperto più essenziale che mai.

  • Lo sguardo critico che il giornalismo ha saputo suscitare durante la pandemia - #Ripensiamoci / 7

    Potrà sembrare ovvio, ma questa pandemia ci ha colti impreparati. Prevedibile, si dirà, dopo un periodo di stabilità politica e sviluppo economico impetuoso come quello protrattosi dalla fine della guerra fredda.Resta però l’impressione che le fragilità venute a galla non riguardino soltanto l’intempestività dell’azione politica, l’incapacità dell’economia di mettersi al servizio dell’uomo e l’irrisolta competizione sui social network tra informazione e disinformazione. La vulnerabilità portata alla luce dal virus, su cui tanto ha insistito Papa Francesco, si declina in tendenze sociali e culturali prima latenti, ora palesi. Ecco che il ruolo del giornalista, munito degli attrezzi del mestiere, dalla ricerca e verifica delle fonti all’elaborazione dell’articolo o al montaggio del servizio, si è scoperto più essenziale che mai.

  • Proviamo anche a rovesciare l'ordine della nostra narrazione - #Ripensiamoci / 13

    Stiamo vivendo un momento di grandi cambiamenti e di trasformazioni e lo smarrimento è grande. Siamo davanti a un crocevia, sospesi tra il desiderio di tornare alla vecchia vita, la cosiddetta normalità, e la necessità di andare oltre per ravvedersi.

  • Proviamo anche a rovesciare l'ordine della nostra narrazione - #Ripensiamoci / 13

    Stiamo vivendo un momento di grandi cambiamenti e di trasformazioni e lo smarrimento è grande. Siamo davanti a un crocevia, sospesi tra il desiderio di tornare alla vecchia vita, la cosiddetta normalità, e la necessità di andare oltre per ravvedersi.

  • Quale giornalismo durante la pandemia - #Ripensiamoci / 7

    Potrà sembrare ovvio, ma questa pandemia ci ha colti impreparati. Prevedibile, si dirà, dopo un periodo di stabilità politica e sviluppo economico impetuoso come quello protrattosi dalla fine della guerra fredda.Resta però l’impressione che le fragilità venute a galla non riguardino soltanto l’intempestività dell’azione politica, l’incapacità dell’economia di mettersi al servizio dell’uomo e l’irrisolta competizione sui social network tra informazione e disinformazione. La vulnerabilità portata alla luce dal virus, su cui tanto ha insistito Papa Francesco, si declina in tendenze sociali e culturali prima latenti, ora palesi. Ecco che il ruolo del giornalista, munito degli attrezzi del mestiere, dalla ricerca e verifica delle fonti all’elaborazione dell’articolo o al montaggio del servizio, si è scoperto più essenziale che mai.

  • Quando il giornalismo è davvero social / 2

    Tempi, modi, processi e abitudini di giornalisti, operatori dell'informazione e della comunicazione sono stati messi a dura prova durante il periodo di emergenza sanitaria per via del Covid-19. La "chiusura" ha chiamato tutti ad affrontare questo tempo sospeso sperimentando tecniche nuove e strumenti diversi.

  • Ri-pensiamo-ci. Ancora una volta, in modo nuovo e con le parole giuste / 11

    Lo confesso senza troppi giri di parole. La proposta di scrittura estiva, una consueta e preziosa occasione che giunge puntuale ogni anno ad inizio agosto, quest’anno mi trova un po’ senza risorse. Quasi come una macchina in riserva che procede, sì, ma con una spia fissa accesa sul cruscotto ad indicare un prossimo limite, giunto al quale, senza fare rifornimento, resterà a secco. Potrei dire semplicemente: “grazie, non scrivo”... ma tutto sommato penso che anche raccontare un’aridità sia pur sempre un modo per dare voce alla realtà. Che forse riguarda più di qualcuno in questo tempo di post-pandemia o, comunque, di ripartenza vigilata.

  • Ri-pensiamo-ci. Ancora una volta, in modo nuovo e con le parole giuste / 11

    Lo confesso senza troppi giri di parole. La proposta di scrittura estiva, una consueta e preziosa occasione che giunge puntuale ogni anno ad inizio agosto, quest’anno mi trova un po’ senza risorse. Quasi come una macchina in riserva che procede, sì, ma con una spia fissa accesa sul cruscotto ad indicare un prossimo limite, giunto al quale, senza fare rifornimento, resterà a secco. Potrei dire semplicemente: “grazie, non scrivo”... ma tutto sommato penso che anche raccontare un’aridità sia pur sempre un modo per dare voce alla realtà. Che forse riguarda più di qualcuno in questo tempo di post-pandemia o, comunque, di ripartenza vigilata.

  • Ripensiamoci almeno otto volte / 4

    Ripensandoci, il primo pensiero va sicuramente alle decine di migliaia di persone e famiglie colpite dalla morte, per le quali i giorni che si apriranno non saranno certamente come quelli di prima.

  • Rpensiamoci. Davvero / 11

    Lo confesso senza troppi giri di parole. La proposta di scrittura estiva, una consueta e preziosa occasione che giunge puntuale ogni anno ad inizio agosto, quest’anno mi trova un po’ senza risorse. Quasi come una macchina in riserva che procede, sì, ma con una spia fissa accesa sul cruscotto ad indicare un prossimo limite, giunto al quale, senza fare rifornimento, resterà a secco. Potrei dire semplicemente: “grazie, non scrivo”... ma tutto sommato penso che anche raccontare un’aridità sia pur sempre un modo per dare voce alla realtà. Che forse riguarda più di qualcuno in questo tempo di post-pandemia o, comunque, di ripartenza vigilata.

  • Tre direzioni per il giornalismo di oggi / 3

    Alla base di Monte Sole e dunque della catena di eccidi nazifascisti che prende il nome da Marzabotto ho trovato un insospettato simbolo di bellezza: qualche giorno fa, in occasione di una visita fatta apposta per portarci la nipotina dodicenne. Un altro simbolo di una bellezza all'apparenza fuori luogo l'ho trovato su, in alto, accanto al cimitero di Casaglia: là dove la cattiveria trovò un apice (ancora visibile sul resto del muro originale: le mitragliate ad altezza di bambino) e dove giace, sepolto ma ancora fonte di vigilanza, don Giuseppe Dossetti.

  • Un appello al 'giornalismo costruttivo' / 5

    L’emergenza della pandemia ha segnato anche il giornalismo e i giornalisti. Ha imposto un nuovo stile, non solo di vita, ma anche professionale. In questi mesi i decreti governativi hanno ridotto diritti costituzionali fondamentali e hanno introdotto limiti allo svolgimento del lavoro, imponendo, laddove era possibile, il ricorso allo smart working.

  • Un nuovo orizzonte della professione giornalistica / 12

    Un altro giovane giornalista dell’Ucsi dice la sua sul futuro del nostro lavoro. In maniera netta, diretta, a tratti provocatoria, Mario Agostino ci ricorda che l’orizzonte, adesso, è molto cambiato (ar).