ilmiopresepe

  • I giornalisti possono essere come i pastori del presepe (4.0) - #ilmiopresepe/4

    I pastori, facile. Sono loro i personaggi che più si avvicinano ai giornalisti, nel presepe: raccolgono la notizia, si stupiscono, la pesano, la infiocchettano e poi la diffondono. Intendiamoci: non sono tutti belli e buoni, questi pastori, anzi. Spesso hanno la barba lunga e incolta e magari sono sporchi, per le ore trascorse sulla strada a scarpinare, alla ricerca dell’approfondimento, per capire la verità. Come dite? Ne sono rimasti pochi di questo genere di cronisti? Vero, ma ancora ce ne sono e altri, pure in pullover e al caldo dell’ufficio o della camera, smanettano sul computer facendo indagini a tutto campo, novelli pastori 4.0.

  • I giornalisti possono essere come i pastori del presepe (4.0) - #ilmiopresepe/4

    I pastori, facile. Sono loro i personaggi che più si avvicinano ai giornalisti, nel presepe: raccolgono la notizia, si stupiscono, la pesano, la infiocchettano e poi la diffondono. Intendiamoci: non sono tutti belli e buoni, questi pastori, anzi. Spesso hanno la barba lunga e incolta e magari sono sporchi, per le ore trascorse sulla strada a scarpinare, alla ricerca dell’approfondimento, per capire la verità. Come dite? Ne sono rimasti pochi di questo genere di cronisti? Vero, ma ancora ce ne sono e altri, pure in pullover e al caldo dell’ufficio o della camera, smanettano sul computer facendo indagini a tutto campo, novelli pastori 4.0.

  • I segni che il giornalista deve riconoscere per dare la buona notizia - #ilmiopresepe/7

    Secondo il Vangelo di Luca, l’angelo del Signore appare ai pastori, dice loro: “Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia”(2,12). “Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l’un l’altro: 'Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere'. Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia” (2, 15-16).

  • I segni che il giornalista deve riconoscere per dare la buona notizia - #ilmiopresepe/7

    Secondo il Vangelo di Luca, l’angelo del Signore appare ai pastori, dice loro: “Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia”(2,12). “Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l’un l’altro: 'Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere'. Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia” (2, 15-16).

  • Il mestiere delle parole - #ilmiopresepe/6

    Il Verbo si fece carne. E venne ad abitare in mezzo a noi. Quest’anno non ho fatto il presepe. Come peraltro mi capita spesso, da qualche tempo. Se lo avessi fatto avrei probabilmente inserito qua e là, degli intrusi. Come quando ero bambino. Magari il modellino di un'ambulanza, un soldatino o la statuetta di un medico in camice. A ricordare, se ce ne fosse bisogno, che questo è stato un Natale molto particolare. Il Natale di un anno che ci ricorderemo per la sofferenza, la mancanza di libertà, la solitudine e la crisi economica deflagrante. Ma anche per la solidarietà, le relazioni a distanza e le opportunità di crescita individuale.

  • Il mestiere delle parole - #ilmiopresepe/6

    Il Verbo si fece carne. E venne ad abitare in mezzo a noi. Quest’anno non ho fatto il presepe. Come peraltro mi capita spesso, da qualche tempo. Se lo avessi fatto avrei probabilmente inserito qua e là, degli intrusi. Come quando ero bambino. Magari il modellino di un'ambulanza, un soldatino o la statuetta di un medico in camice. A ricordare, se ce ne fosse bisogno, che questo è stato un Natale molto particolare. Il Natale di un anno che ci ricorderemo per la sofferenza, la mancanza di libertà, la solitudine e la crisi economica deflagrante. Ma anche per la solidarietà, le relazioni a distanza e le opportunità di crescita individuale.

  • Le buone virtù di un artigiano della comunicazione - #ilmiopresepe/2

    Mi ha sempre affascinato la figura di San Giuseppe. Il falegname di Nazareth ci richiama all’urgenza di ritrovare un senso di sana lentezza, di calma e pazienza. Con il suo silenzio ci ricorda che tutto inizia dall’ascolto, dal trascendere se stessi per aprirsi alla parola e alla storia dell’altro.

  • Le buone virtù di un artigiano della comunicazione - #ilmiopresepe/2 (2)

    Mi ha sempre affascinato la figura di San Giuseppe. Il falegname di Nazareth ci richiama all’urgenza di ritrovare un senso di sana lentezza, di calma e pazienza. Con il suo silenzio ci ricorda che tutto inizia dall’ascolto, dal trascendere se stessi per aprirsi alla parola e alla storia dell’altro.

  • Rileggiamo #ilmiopresepe, un articolo dietro l'altro

    Rileggiamo tutti in una volta gli articoli d che ci hanno accompagnato su questo sito nel tempo di Natale del 2020. Il comun denomainatore era #ilmiopresepe, può essere interessante recuperare quelle riflessioni che, a distanza di un anno, sono ancora molto intens

  • Tutto #ilmiopresepe, un articolo dietro l'altro

    Rileggiamo tutti in una volta gli articoli dei nostri preziosi collaboratori che ci hanno accompagnato in questo tempo di Natale, così insolito, così straordinario. Il comun denomainatore era #ilmiopreseèe.

    E allora buona lettura, prima di riporre le nostre statuine!