(#restart-03) Le parole sono state bombardate, eppure è proprio da loro – o dalle loro macerie – che occorre ri-partire, oggi. Da quelle parole che dovrebbero essere strumento di conoscenza, comunicazione, relazione e che invece sono soprattutto – sui social, in televisione e su alcuni giornali, in politica, nelle piazze sui muri delle città – armi da lanciare contro gli altri, per ferirli, zittirli, mortificarli, emarginarli. E da lanciare contro le parole degli altri, per distruggerle.