presepe

  • La community che si forma attorno al presepe

    A pochi giorni dal Natale riproponiamo oggi un bell'articolo di Vincenzo Grienti, giorbalista molto esperto di social network. Il presepe, scrive, è veramente un ambiente social. Buona social-lettura, allora! (ar)

  • La community del presepe

    Nonostante la rappresentazione del presepe possa sembrare statica o tendenzialmente dinamica, quel momento storico che ogni anno viene riprodotto nelle nostre case, nei luoghi di lavoro e negli spazi pubblici è un luogo di condivisione e interazione. E’ un ambiente “social” nel senso e nel significato reale del termine. Non “social” come sinonimo di conoscenza e competenza degli strumenti e delle nuove tecnologie del 3.0, non modo elegante per definire “smanettone” una persona, un professionista, un giovane adulto o nativo digitale, ma “social” nel senso di capacità di ogni individuo di vivere pienamente la socialità, ossia la tendenza delle persone alla convivenza sociale.

  • La rivoluzione della #gentilezza, che il presepio mette in scena

    Il presepio è una rappresentazione gentile. Ognuno ha il suo posto e non usa la prepotenza per conquistarne uno migliore – e magari saltare la fila. Ognuno fa il proprio mestiere, e rispetta quello degli altri. Ognuno aspetta il momento giusto, il raggio di luce, la parola salvifica, senza pretendere di avere tutto e subito.

  • La rivoluzione della #gentilezza, che il presepio mette in scena

    Il presepio è una rappresentazione gentile. Ognuno ha il suo posto e non usa la prepotenza per conquistarne uno migliore – e magari saltare la fila. Ognuno fa il proprio mestiere, e rispetta quello degli altri. Ognuno aspetta il momento giusto, il raggio di luce, la parola salvifica, senza pretendere di avere tutto e subito.

  • Leggere (da giornalisti) i segni dei tempi attraverso il mistero e i silenzi di Maria

    Il Vangelo secondo Maria, donna dell’ascolto. Cuore di madre universale. E voce del silenzio: più eloquente di tante parole.

  • Leggere da giornalisti i segni dei tempi attraverso mistero e silenzi di Maria

    Il Vangelo secondo Maria, donna dell’ascolto. Cuore di madre universale. E voce del silenzio: più eloquente di tante parole.

  • Leggere oggi (da giornalisti) i segni dei tempi attraverso il mistero e i silenzi di Maria

    Il Vangelo secondo Maria, donna dell’ascolto. Cuore di madre universale. E voce del silenzio: più eloquente di tante parole.

  • Mettiamo anche il #giornalista nel presepe

    Le feste sono finte, ma il nostro presepe magari è ancora in casa per qualche altro giorno. Papa Francesco nella Lettera Admirabile Signum sulle origini del presepe ci ricordava che San Francesco d’Assisi, tornato dalla Terra Santa e avendo visto il luogo della nascita di Gesù, pensò di ricreare una situazione simile. “Francesco – racconta il Papa - chiamò un uomo del posto, di nome Giovanni, e lo pregò : «Vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme....>> Appena l’ebbe ascoltato, il fedele amico andò subito ad approntare sul luogo designato tutto il necessario, secondo il desiderio del Santo”.

  • Mettiamo anche il #giornalista nel presepe

    Le feste sono finte, ma il nostro presepe magari è ancora in casa per qualche altro giorno. Papa Francesco nella Lettera Admirabile Signum sulle origini del presepe ci ricordava che San Francesco d’Assisi, tornato dalla Terra Santa e avendo visto il luogo della nascita di Gesù, pensò di ricreare una situazione simile. “Francesco – racconta il Papa - chiamò un uomo del posto, di nome Giovanni, e lo pregò : «Vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme....>> Appena l’ebbe ascoltato, il fedele amico andò subito ad approntare sul luogo designato tutto il necessario, secondo il desiderio del Santo”.

  • Nel presepe il significato dell'essere #social

    Mentre riponiamo i presepi nelle nostre case, riproponiamo oggi un bell'articolo che Vincenzo Grienti, giornalista ed esperto di comunicazione digitale, ha scritto qualche tempo fa per la nostra rivista Desk.

  • Nel presepe il vero significato dell'essere #social

    Nonostante la rappresentazione del presepe possa sembrare statica o tendenzialmente dinamica, quel momento storico che ogni anno viene riprodotto nelle nostre case, nei luoghi di lavoro e negli spazi pubblici è un luogo di condivisione e interazione. E’ un ambiente “social” nel senso e nel significato reale del termine. Non “social” come sinonimo di conoscenza e competenza degli strumenti e delle nuove tecnologie del 3.0, non modo elegante per definire “smanettone” una persona, un professionista, un giovane adulto o nativo digitale, ma “social” nel senso di capacità di ogni individuo di vivere pienamente la socialità, ossia la tendenza delle persone alla convivenza sociale.

  • Noi giornalisti come quei pastori di Betlemme...

    Tra i tanti luoghi di Terra Santa che vengono evocati in questi giorni che ci separano dal Natale, uno mi sta particolarmente a cuore. Sorge poco lontano dalla Basilica di Betlemme, nella piana ricca di pascoli che risuonava un tempo dei belati delle greggi. È il Campo dei Pastori, il luogo appunto dove gli angeli hanno dato il lieto annuncio della venuta di Gesù agli ultimi tra gli ultimi, i pastori...

  • Rileggi tutti gli articoli di #altropresepe

    Nella sezione ‘idee’ del nostro sito è possibile trovare ancora tutti gli articoli di #altropresepe, la rubrica che ha caratterizzato il nostro sito in questo periodo natalizio.

  • San Giuseppe in punta di penna

    E’appartato, silenzioso, riflessivo. Non a caso siede sulla sella dell’asino, simbolo dell’umiltà.

  • Un #altropresepe, con gli occhi dei giornalisti

    L'anno scorso abbiamo chiesto ai nostri collaboratori di 'raccontarci' alcune figure del presepe. E di evidenziare il significato che possono avere per il nostro lavoro di tutti i giorni. Ne è venuto fuori un quadro emozionante e certamente inedito. Sono emersi spunti di riflessione di grande valore che oggi, alla vigilia del Natale 2019, vi riproponiamo tutti in una volta (ar)

  • Verso il Natale - in Toscana il "gioco di ruolo" dei giornalisti nel presepe

    Quest'anno il “Natale del Giornalista” promosso dall’UCSI in Toscana ha avuto un tocco di originalità. Il consulente don Alessandro ha organizzato una piccola caccia al tesoro: da trovare in una stanza erano i personaggi del presepe. La simpatica occasione di creare insieme un presepe tutto nostro ha dato modo di metterci davanti alla “piccola immensità” della nascita di Gesù, grazie alla profonda catechesi di don Alessandro che, partendo proprio dalla storia di Betlemme, ha portato a riflettere sulla realtà dei giorni nostri.
    La bella riflessione non si è chiusa in se stessa: ognuno è stato protagonista del momento di comunione, scrivendo il proprio nome su un foglietto da porre sotto ad un personaggio. Spiegare la scelta del personaggio ha dato modo di pensare al proprio posto nel mondo e di fronte al mistero della Natività.
    L'aspetto giocoso è stato probabilmente il più importante: il mistero del Natale è troppo grande da comprendere con la ragione. E solo gli occhi di un bambino possono apprezzarlo a pieno. Occhi curiosi e genuinamente ignoranti che ogni giornalista dovrebbe avere anche da adulto.
    A concludere la serata la condivisione di una pizza, nella semplicità e allegria tipiche del nostro stare insieme.