comunità energetiche

  • Di teleodiversità vado scrivendo

    Questo articolo è tratto da Desk. E' una psrte dei contributo di Sergio Gatti, direttore generale di Federcasse (Federazione Italiana Banche di Credito Cooperativo) e tra i fondatori della Scuola dell'Economia Civile. E' pubblicato nel numero speciale di Desk, disponibile nelle librerie paoline e acqusitabile in digitale sullo store di Avvenire

    Prendiamo le centrali che producono energia da fonti fossili e le comunità energetiche che la producono catturando il calore del sole, il movimento del vento, la caduta dell’acqua. Sia le prime - che bruciano carbone, petrolio o gas naturale (materie prime che si trovano sottoterra e che se venissero lasciate lì non produrrebbero emissioni che alterano il clima) - sia le comunità energetiche che utilizzano fonti rinnovabili sono entrambi soggetti che producono quella forza che accende le luci, fa andare la macchina del caffè, lo scaldabagno, la lavatrice, l’aspirapolvere... Ma hanno finalità e meta-finalità differenti. Sono teleodiverse.