calcio

  • Mondiali alla Rai: il calcio (lo sport) è di tutti.

    La Rai trasmetterà tutte le 64 partite dei prossimi mondiali di calcio in Qatar, in programma dal 21 novembre al 18 dicembre 2022. L’annuncio, dopo le voci della vigilia, è stato ufficializzato nella giornata di venerdì. Tre anni fa, durante l’edizione russa (trasmessa tutta da Mediaset), avevamo scritto questo piccolo contributo, che torna molto di attualità oggi (ndr)

  • Natale... nel pallone. Era proprio necessario?

    A Natale siamo tutti più... calciofili? Stando alla tv è probabile: desta quantomeno sorpresa il calendario calcistico profilato dalle laute offerte televisive alle leghe calcio europee.

  • Non è solo una questione di calcio.

    Non è solo una questione di sport. E’ molto di più. La progressiva marginalizzazione del servizio pubblico radiotelevisivo dal grande calcio nazionale e internazionale suscita grande dibattito e motivate preoccupazioni.

  • Occhio alla 'buona notizia' di oggi: una Nazionale... ancora in gioco

    In questo periodo natalizio vogliamo offrirvi su questo sito anche tante "buone notizie".Le troverete spesso, anche nella home page, per sollecitare l'attenzione di tutti noi giornalisti troppe volte distratti da altri fatti. Cominciamo da un'esperienza sportiva: un gruppo di amici, unito dalle difficoltà della vita, ha dato origine ad un team unico nel suo genere, all’insegna della passione per il calcio (ndr)

  • Occhio alla 'buona notizia' di oggi: una Nazionale... ancora in gioco

    In questo periodo natalizio vogliamo offrirvi su questo sito anche tante "buone notizie".Le troverete spesso, anche nella home page, per sollecitare l'attenzione di tutti noi giornalisti troppe volte distratti da altri fatti. Cominciamo da un'esperienza sportiva: un gruppo di amici, unito dalle difficoltà della vita, ha dato origine ad un team unico nel suo genere, all’insegna della passione per il calcio (ndr)

  • Quelle parole di troppo nel calcio di oggi (con gli spalti vuoti)

    Gli stadi vuoti amplificano i rumori dal campo, anche gli insulti e le parole "pesanti". L'assenza dei tifosi sugli spalti rivela una realtà sconcertante, quella di professionisti con stipendi da milioni di euro che si abbandonano spesso a provocazioni e turpiloquio. Qualche mese fa, con le tribune ancora piene, il nostro Riccardo Clementi aveva scritto questo pezzo sull'inciviltà di (certi) tifosi (ar)

  • Sondaggio/2: le bestemmie nelle curve degli stadi

    L'uso della bestemmia negli stadi è vergognosa. E, tuttavia, non è che l’ultimo segnale di quella progressiva degradazione del mondo del calcio che ha condotto, e non è un caso, anche a pessimi risultati sportivi, almeno per l’Italia.

  • Sport: quella sponsorizzazione "azzardata" e la distorsione dei valori

    Non occorre ricorrere agli assiomi dei luminari della comunicazione della scuola californiana di Palo Alto per capire che nel circuito pubblico mass mediatico “ogni abito fa il monaco”. Eccome, se lo fa. E’ pacifico, in proposito, concordare sul fatto che crei più dibattito pubblico la comunicazione intrinseca della pettinatura o della maglia sfoggiata da un noto sportivo piuttosto che le parole di un capo di stato. Quali valori comunica, ci chiediamo nel merito dunque, il marchio “Intralot”, sponsor di una piattaforma di gioco d’azzardo e scommesse, sulla maglia della nostra Nazionale di calcio, rappresentativa italiana dello sport più praticato e noto nel nostro amato paese?

    «L’azzardo non è un gioco, ma una droga» ha tuonato nel merito proprio qualche giorno fa mons. Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto e Presidente della Commissione per i problemi sociali e il Lavoro, la Giustizia e la Pace della CEI, nel corso della trasmissione “Siamo noi”, in onda su Tv2000.

    Non nascondiamo di “azzardare” doverosamente una risposta, proprio rimarcando le parole di mons. Santoro: questa comunicazione provoca «un vero sconcerto e una tristezza molto grande, per l’effetto sia sulla vita delle persone vittime del gioco d’azzardo, sia per il riflesso sul piano educativo, sia per quello sulla società nel suo insieme. Ho visto famiglie distrutte dalle conseguenze dell’azzardo, famiglie che non riescono a risollevarsi: l’azzardo è un disastro nella vita della famiglia e della società. È una droga sociale e come tale va fermata».

    Una scelta francamente inammissibile, per lo meno se la Federazione italiana giuoco calcio vuole continuare a sostenere con credibilità ragioni, a questo punto purtroppo ben poco fondate, di educazione e didattica dei giovani rispetto ai più importanti valori dello sport. “Quali valori sono comunicati?” ci sarebbe da chiedersi. Bastano “i valori” del portafoglio per giustificare questo deprecabile azzardo nazionale?

    L’auspicio è che l’appello all’eliminazione di un messaggio così imbarazzante possa giungere al Presidente della Repubblica, educatore di ricca esperienza, come anche al Primo Ministro, di conclamata tradizione scout, affinché la comunicazione diretta e indiretta della Nazionale azzurra possa tornare ad esprimere con credibilità i più alti valori che lo sport, come ha affermato Papa Francesco, ha il dovere di diffondere.