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  • 4 / Il terremoto dopo la crisi. La difficoltà di raccontare il lavoro nelle Marche di oggi.

    RACCONTARE IL LAVORO - TESTIMONI/4: Piergiorgio Severini, giornalista Rai, segretario Sindacato Giornalisti Marchigiani

    “I posti di lavoro non si creano solo con la parte normativa ma con investimenti importanti che possano rimettere in circolo tutto il sistema, oggi in balia di una deregulation totale..”
    Ecco di seguito la testimonianza di Piergiorgio Severini, giornalista sportivo e inviato speciale di Rai Sport, segretario regionale del SIGIM (Sindacato giornalisti marchigiani) e consigliere nazionale della FNSI (Federazione Nazionale della Stampa Italiana).

  • 4/1 - Non bisogna spegnere i riflettori dopo il terremoto

    I giornalisti dell’Ucsi delle Marche, qualche giorno fa, hanno deciso di ritrovarsi nei luoghi dell’entroterra maceratese, con un viaggio nel cratere del sisma tra Esanatoglia e Camerino dove ancora persiste lo stato di emergenza.

  • 4/1 - Non bisogna spegnere i riflettori dopo il terremoto

    I giornalisti dell’Ucsi delle Marche, qualche giorno fa, hanno deciso di ritrovarsi nei luoghi dell’entroterra maceratese, con un viaggio nel cratere del sisma tra Esanatoglia e Camerino dove ancora persiste lo stato di emergenza.

  • Dopo Alika, le tante domande per la politica e il giornalismo

    @unastoriache (5) - La storia è quella di Alika, giovane nigeriano, che un giorno parte da San Severino Marche, paese dell’interno della regione, dove abita, per raggiungere Civitanova Marche, un centro costiero che d’estate è certamente più adatto alla sua attività di commerciante ambulante.

  • Dopo Alika, le tante domande per la politica e il giornalismo

    @unastoriache (5) - La storia è quella di Alika, giovane nigeriano, che un giorno parte da San Severino Marche, paese dell’interno della regione, dove abita, per raggiungere Civitanova Marche, un centro costiero che d’estate è certamente più adatto alla sua attività di commerciante ambulante.

  • I giornalisti, i politici, l'ambiente (e la protezione civile)

    La tragedia di Senigallia interroga anche noi giornalisti: quanto parliamo della tutela dell’ambiente? Come lo facciamo? Che preparazione abbiamo? Che linguaggio utilizziamo?

  • L'impegno dei cattolici per il lavoro. Padre Occhetta a Fano, nelle Marche.

    Dopo l’intensa Settimana Sociale di Cagliari Padre Francesco Occhetta arriva nelle Marche, dove a Fano sabato 18 novembre presso il Centro Pastorale Diocesano ha stimolato i presenti ad una riflessione, a partire dal suo testo “Il lavoro promesso. Libero, creativo, partecipativo e solidale”.

  • L'informazione (e i giornalisti) sono parte integrante del sistema della protezione civile. Convegno Ucsi nei luoghi del sisma.

    Anche l'informazione fa parte del sistema della Protezione Civile.
    Il giornalista nell'emergenza può avere un ruolo importante, nel contatto con persone soggette a trauma, nel riportare ordine nel caos.

  • L'informazione nell'emergenza - il 22 gennaio incontro promosso da Ucsi Marche ad Arquata del Tronto

    E’ dal gennaio del 2000, anno del Giubileo, che l’Ucsi Marche ha avviato la scelta di celebrazioni regionali itineranti di San Francesco di Sales. I giornalisti marchigiani, allora, furono ospitati dalla Basilica San Nicola di Tolentino, oggi chiusa per il terremoto. Quest’anno la scelta è stata quella di tornare in una diocesi dove un incontro c’era già stato, ma in cui "era necessario tornare", per quella pagina di storia che si è aperta il 24 agosto scorso: nella diocesi di Ascoli Piceno, in un centro che, come Tolentino, ha vissuto questa amara esperienza del terremoto. Arquata del Tronto ha conosciuto una stagione di lutto e un intero centro, Pescara del Tronto, è stato cancellato dal sisma, con cinquanta vittime...

  • L'informazione nelle emergenze di protezione civile. Iniziativa dell'Ucsi Marche il 2 aprile.

    Abbiamo visto colleghi piangere, dopo la tragedia del 24 agosto, davanti ai morti e alle esistenze distrutte, azzerate. Una grande difficoltà a interpretare e narrare un evento che ha cambiato i connotati di una terra e di un popolo.

  • La 'preoccupazione attiva' per l'ambiente che tutti noi dovremmo avere

    Ad Alfonso Cauteruccio, fondatore e presidente di Greenaccord, abbiamo rivolto alcune domande dopo la terribile alluvione nelle Marche.

    Sui temi ambientali c’è un disinteresse anche dei mass media?

    Riferendomi ai giornalisti c’è da dire che c’è stato un grande avvicinamento ai temi ambientali. Ancora molti, però, li affrontano alla Cassandra o alla Polyanna, ossia usando toni molto forti o troppo rassicuranti o non indagando sulla bontà di quanto la reputazione delle aziende che si definiscono “green” proclama. I giornalisti sono chiamati a sviluppare responsabilità nei cittadini, perché la terra grida il proprio malessere, non tacendo la verità ma facendo intravvedere campi di impegno, soluzioni e semi di speranza.

    Altro discorso per gli editori. A muovere la pubblicità sono ancora le grandi aziende spesso legate al fossile che hanno scelto di non negare l’evidenza ma di relativizzarne le conseguenze. Sembra che la logica sia quella del vecchio adagio di Hobbes primum vivere deinde philosophari, ma qui non si tratta di fare ragionamenti oziosi!

    Anche i politici ne parlano poco... Perché?

    La grande sfida del prossimo futuro sono i cambiamenti climatici che ci stanno sconvolgendo la vita. Ciò significa adottare politiche di prevenzione e di adattamento. Ma costano e sono difficili da far digerire ai cittadini che preferiscono l’immediato, mentre il tutto richiede tempi lunghi che non sono propri della politica. Alcuni partiti hanno programmi con previsioni interessanti, altri con pochi contenuti efficaci, altri ancora sono di ispirazione “verde” e quindi più sul pezzo ma, purtroppo, incidono poco nel panorama generale.

    Qual è il “tono giusto” del confronto secondo lei?

    Direi che il “tono giusto” è quello della preoccupazione attiva, cioè quello di non nascondere le numerose nebulose che abbiamo davanti e allo stesso prendere provvedimenti efficaci o inserirli nei programmi come priorità.

    Greenaccord ha aperto una strada e si impegna molto anche nella formazione di giornalisti e comunicatori. Che risultati avete ottenuto in questi anni?

    Sono vent’anni che Greenaccord si fa carico di richiamare la responsabilità del giornalista circa la cura della casa comune. In quest’arco di tempo abbiamo tentato di formare o quanto meno sensibilizzare qualche migliaio di giornalisti, italiani e stranieri, mettendoci a loro fianco mediante il confronto diretto con gli scienziati. Risultati concreti si iniziano a vedere già da qualche anno con giornalisti che hanno iniziato a mettere in portafoglio le tematiche ambientali e spesso in ambiti non propriamente attinenti e quindi con valore maggiore. Sono anche nate in Costa Rica, in India, in Pakistan e in altre zone del mondo delle iniziative di reti di giornalisti del nostro network che hanno come finalità le tematiche ambientali e soprattutto il dibattito serio e avanzato sulla lotta ai cambiamenti climatici. Ma c’è ancora tanto da fare e la comunità dei comunicatori deve crescere e maturare.

    Anche in questa ultima tragedia emerge la “noncuranza”. Si ignorano gli allarmi, i precedenti, i rischi. Forse dobbiamo diventare sentinelle dell’ambiente, noi giornalisti?

    Papa Francesco stigmatizza nella Laudato si’ una sorta di ecologia all’acqua di rose e sonnacchiosa che ci fa sentire appagati ma che in realtà è poco incisiva. Nasce da questo “dormicchiare” delle istituzioni, dei media e dei cittadini un lasciar correre in attesa degli eventi... che poi arrivano senza farsi annunciare e producono tragedie e lutti. L’adattamento ai cambiamenti climatici ci impone di rivedere ciò che nelle nostre città e borghi non è più adatto a far fronte a situazioni a cui non siamo abituati. La soluzione sta nel prendersi cura del territorio non lasciando al caso piccoli interventi che sembrano inutili e dispendiosi ma che possono garantire una certa sicurezza. Ma, per essere chiari, i sindaci sono in grado di spostare risorse su lavori che ai più possono apparire come inutili? A questa evoluzione culturale è affidata molta della nostra capacità di assorbire gli effetti dei cambiamenti climatici.

  • La storia della giovane Ilaria. E di un grande lavoro di squadra, anche del giornalista che l'ha fatta conoscere.

    (StoriediPasqua – 6) Montegiorgio è un centro del Fermano. Ilaria, 22 anni, non vedente, con problemi di autismo, ogni giorno arrivava a scuola accompagnata da una pubblica assistenza. Dall'auto all'aula veniva sostanzialmente trasportata a braccia.
    Tante le storie analoghe nelle scuole e famiglie italiane.

  • Marche - Le parole del sinodo marchigiano. Se ne discute a Sassoferrato sabato 21 gennaio

    Le Parole del sinodo marchigiano”. E’ il tema dell’incontro formativo per giornalisti che si svolgerà sabato 21 gennaio alle 10 nel salone parrocchiale di San Facondino a Sassoferrato.

  • Nasce, con la collaborazione anche dell'Ucsi, l'inserto di Avvenire 'Le Marche'. I primi temi e gli obiettivi.

    E’ in edicola, all'interno del quotidiano Avvenire, la prima pagina de "Le Marche", un progetto nato dalla collaborazione tra l'Ufficio regionale delle Comunicazioni Sociali, la Federazione Italiana Settimanali Cattolici e l'Ucsi (nella foto il comitato di redazione).

  • Nelle Marche festa del patrono nella sede della Rai

    Nel giorno della festa del nostro patrono San Francesco di Sales, una delegazione di giornalisti dell'Ucsi Marche ha partecipato ad un momento di incontro e di riflessione presso la sede della Rai ad Ancona proposto dall'Ufficio per le comunicazioni sociali della diocesi Ancona-Osimo e dal quindicinale diocesano "Presenza".

  • Padre Pietro Lavini: il 'muratore di Dio'. Il libro del giornalista Vincenzo Varagona.

    “Il Centro Giovanni Paolo II di Loreto oggi accoglie tutta l’altezza e la profondità spirituale ed umana del Muratore di Dio”: con queste parole il direttore della struttura Don Paolo Volpe sabato 2 aprile ha dato il benvenuto al giornalista RAI (e presidente dell'Ucsi Marche) Vincenzo Varagona che nella città mariana ha presentato il suo libro dedicato alla figura del frate eremita Padre Pietro Lavini.

  • Patrono dei giornalisti, le iniziative di Ucsi Marche e Puglia

    Sono molti gli appuntamenti di confronto e formazione organizzati dalle Ucsi regionali in tutta Italia.

  • Pellegrinaggio Ucsi Marche verso la 'Santa Casa' di Loreto. Insieme, idealmente, ai giornalisti Ucsi di tutta Italia

    “Vedrai che tutto sarà meraviglioso, quando giungerai alla fine del tuo pellegrinaggio, e lo sarà anche agli occhi di colui che mai vide bellezza”. (Kahlil Gibran). Una luce di gioia e di meraviglia ha illuminato gli occhi dei giornalisti dell’Ucsi Marche quando domenica 3 giugno sono giunti al cospetto della Vergine Maria nella Santa Casa di Loreto, dopo un breve pellegrinaggio di circa 2,5 km.

  • Piero Chinellato è il nuovo presidente dell'Ucsi Marche

    A Loreto, luogo dell’ “Eccomi” e del “” di Maria, domenica 19 novembre l’Ucsi Marche ha rinnovato il suo “” con un passaggio importante: la nomina del nuovo presidente Piero Chinellato che subentra a Maurizio Socci per accompagnare i giornalisti cattolici ad essere fermento nel trasmettere un messaggio universale.