Fin dal momento degli esiti delle elezioni americane (ma in realtà anche prima), uno tra i temi più discussi sul web è quello del peso e della rilevanza delle ‘fake news’. Alcuni tra i soggetti chiamati in causa – come i giganti del web – sono corsi ai ripari, cercando o di chiudere i rubinetti pubblicitari per i siti considerati diffusori di ‘bufale’, come ha fatto Google, oppure potenziando la verifica di link e notizie condivise al suo interno, come ha deciso Facebook, che ha scelto di coinvolgere anche media ‘blasonati’...