sicurezza in rete

  • 10 - M come 'Migranti'. E, talvolta, 'Mistificazione' della realtà che li riguarda.

    Titolo: «Accoglienza uguale scemenza!»; occhiello: «Importiamo assassini e li coccoliamo»; sommario: «Gara di buonismo dopo l’attentato di Barcellona. Ma quelli che dicono “Non ci faranno cambiare stile di vita” sono gli stessi che non rinunciano a ospitare i musulmani che ci odiano. Così però uccidono noi e i nostri figli».
    Questo è esattamente il titolo che speravo di non leggere.

  • Copyright e tutela delle fonti dei giornalisti, questioni aperte sul piano globale

    Scrive il Financial Times che è in corso una trattativa tra le società principali che gestiscono piattaforme di intelligenza artificiale e diversi gruppi editoriali.

  • Decalogo anti Covid per giornalisti e tecnici, la proposta dell'Ucsi Puglia già accolta dall'Ordine regionale

    L’Ucsi Puglia, che nell’assemblea regionale ha confermato tutti i membri del direttivo uscente (nella foto), ha sollecitato con forza nuove regole per il lavoro in sicurezza dei giornalisti. E a distanza di poche ora l’Ordine regionale ha accolto appieno la proposta, quella di un decalogo a tutela degli iscritti all’albo e anche di tecnici delle troupe e precari dell’informazione.

  • M come 'Migranti'. E, talvolta, 'Mistificazione' della realtà che li riguarda.

    Titolo: «Accoglienza uguale scemenza!»; occhiello: «Importiamo assassini e li coccoliamo»; sommario: «Gara di buonismo dopo l’attentato di Barcellona. Ma quelli che dicono “Non ci faranno cambiare stile di vita” sono gli stessi che non rinunciano a ospitare i musulmani che ci odiano. Così però uccidono noi e i nostri figli».
    Questo è esattamente il titolo che speravo di non leggere.

  • Regole e Responsabilità, gli antidoti possibili ai rischi della rete e delle false notizie

    Le 2R (Regole e Responsabilità) sembrano mettere d’accordo tutti coloro che, a vario titolo, sono preoccupati per il cyberbullismo, l’hate speech, le fake news e per tutti gli altri pericoli che internet diffonde con estrema facilità.
    Se ne è discusso giovedì 9 febbraio alla Camera dei Deputati, in un workshop intitolato “Sicuri per una navigazione consapevole”, organizzato da AGCOM (Autorità per le garanzie delle comunicazioni) e che ha messo a confronto operatori della comunicazione, gestori di servizi, rappresentanti delle web companies e politici e al quale eravamo presenti anche noi. Ma la discussione, se non c’è sulle 2R, nasce quando bisogna fare un passo avanti e dirsi quali sono le regole, decise da chi, con quali sanzioni... Oppure quando bisogna dirsi come si chiede o si esige responsabilità e a chi..

  • Sicurezza dei dati: manca ancora la consapevolezza di tutti

    Oggi si parla molto di sicurezza dei nostri dati, ma davvero facciamo poco per tutelarci.

  • Sicurezza in Rete: adulti e ragazzi spesso inconsapevoli allo stesso modo

    Adulti e ragazzi vivono una vita sempre più social, con una media di più di cinque profili a testa, e sono sempre più connessi via smartphone (il 95% degli adulti e il 97% dei ragazzi ne possiede uno), ma sono quasi del tutto inconsapevoli delle conseguenze delle loro attività in rete: sanno che, mentre navigano, i loro dati vengono registrati (i due terzi sia degli adulti che dei ragazzi) anche se non sanno esattamente quali; se ne dicono preoccupati (l’80% di entrambi i gruppi di riferimento) ma hanno ormai interiorizzato l'idea che la loro cessione sia il giusto prezzo per essere presenti on line e accedere ai servizi che interessano loro (circa il 90% di tutti coloro che consentono ad un’applicazione l’accesso ai propri contatti). Tutto questo emerge da una ricerca condotta in esclusiva da IPSOS per Save the Children in occasione del Safer Internet Day del 7 febbraio...