governo

  • Ancora sulla concessione alla Rai... (2)

    La sintesi della notizia è contenuta in un tweet del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni: “Dopo 22 anni approvata la nuova concessione Stato-RAI. Un'occasione per rilanciare il servizio pubblico”. Ed è una buona notizia...

  • Appello della Fieg al governo: serve una svolta vera

    Gli editori invitano il Parlamento a “intervenire con un’azione forte a difesa dell’informazione cartacea e online e del pluralismo” e chiede “a tutte le forze politiche presenti in Parlamento, sia di maggioranza sia di opposizione, un immediato confronto sulla gravità della situazione e per la individuazione dei necessari interventi”.

  • Attacco alla libertà di stampa: martedì 13 flash mob di protesta in tutta Italia

    Martedì 13 novembre, in tutti i capolouoghi di regione, si svolgeranno iniziative di protesta contro i nuovi attacchi al giornalisti e all’informazione.

  • Confronto istituzionale sull'IA

    Hanno aderito in molti all’iniziativa del governo di aprire “un tavolo di confronto sull’intelligenza artificiale e il lavoro giornalistico”.

  • Contributi all'editoria: l'intervento (unitario) delle testate Fisc

    Pubblichiamo di seguito, in forma integrale, l'editoriale comune di tutte le testate Fisc, sulla questione dei contributi all'editoria.

  • Diritto d'autore, l'Italia recepisce la direttiva europea. Ecco come

    Diritto d’autore, dopo il richiamo l’Italia provvede ad adeguarsi alla normativa europea. Il governo infatti nella riunione di giovedì 5 agosto, in gran parte dediactaa alle applicazioni del green pass, ha formalizzato l’attuazione della direttiva europea 2019/790 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, sul diritto d’autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale.

  • Duro scontro tra governo e Fnsi dopo l'assoluzione della sindaca di Roma

    Ancora una dura polemica tra governo e rappresentanze dei giornalisti.

  • Fnsi e Fieg insieme nella battaglia per il diritto d'autore e contro certe dichiarazioni del governo

    Il sindacato dei giornalisti (Fnsi) e la Federazione degli editori (Fieg) trovano l’intesa sia nel sostenere con forza il voto favorevole alle nuove norme europee sul diritto d’autore, sia nel criticare duramente alcune prese di posizione di membri del governo.

  • Fondi per l'editoria, verso l'azzeramento nel 2022. Protesta l'Fnsi

    Alla fine l'accordo per il taglio ai fondi per l’editoria c’è stato.

  • Giornalisti sotto assedio, l'allarme dell'Unci (Unione Cronisti)

    Cronisti italiani preoccupati per il clima che si è generato attorno ai giornalisti. A Siracusa è intervenuto Alessanro Galimberti, presidente nazionale dell’Unci (Unione Cronisti).

  • Governo e Parlamento, le richieste dei giornalisti (Odg e Fnsi)

    Con il nuovo governo cambiano anche gli interlocutori della nostra categoria. Al Sottosegretario all’Editoria il presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti Carlo Verna augura “buon lavoro”e ribadisce che “è urgente procedere al più presto ad un confronto con l’esecutivo sui nodi stringenti dell’informazione”.

  • Il Fondo per l'editoria salverà anche molti giornali locali e diocesani

    La crisi dell'editoria in questi anni ha colpito anche le testate delle diocesi, alcune delle quali ben radicate sul territorio e fondate oltre cento anni fa hanno chiuso.

  • Intercettazioni, il nuovo testo del governo.

    Solo i brani essenziali» delle intercettazioni, e solo ‘quando è necessario’ utilizzarle”. Sono queste le due regole più importanti che i magistrati dovranno seguire nei loro provvedimenti per l' uso delle telefonate registrate.

  • L'appello delle radio locali: 'servono interventi pubblici'

    L’appello ad una rinnovata attenzione per il settore arriva oggi dalle radio “libere e locali”. Lo slogan scelto è “Non Spegniamo la Libertà, Accendiamo le Radio“.

  • La Fnsi rilancia la necessità del confronto con il governo

    La giunta esecutiva della Fnsi rilancia l’urgenza del confronto con il governo su tutte le questioni ancora aperte (e sono molte).

  • La lettera appello della Fnsi

    Quella della Federazione nazionale della stampa, pubblicata in questi giorni sui quotidiani, è una lettera-appello a Governo e Parlamento, per «non lasciar morire l'informazione italiana».

  • Legge sull'editoria: decreti pronti entro fine anno, assicura Lotti

    I decreti attuativi della legge sull’editoria saranno pronti entro fine anno. O comunque prima del termine previsto di sei mesi. E’ quanto ha dichiarato il sottosegretario con delega all’editoria Luca Lotti, nel corso di un incontro pubblico a Teramo.  Sottolineando che il Parlamento ha rispettato i tempi che si era dato per l’approvazione di una legge, con cui riuscire a riprogrammare un settore in crisi: “Finalmente una risposta importante che il  Parlamento ha voluto dare: ci eravamo assegnati dei tempi e avevamo detto che avremmo approvato la legge entro il mese di ottobre. Questo è stato fatto". "Ora bisogna approvare i cinque decreti attuativi ed abbiamo sei mesi. Ho già promesso al tavolo dell’editoria di riconvocarlo, perché un anno e mezzo fa lo avevo fatto per ascoltare tutti gli attori presenti, dagli editori agli edicolanti, li riconvocherò per ripresentare i cinque decreti attuativi che arriveranno prima dei sei mesi e mi auguro entro la fine dell’anno”. Analogo il percorso per l’equo compenso: “Ci siamo già impegnati una volta, afferma Lotti – stiamo discutendo ancora sulle cifre, riconvocheremo anche lì il tavolo, sempre con attenzione ai giornalisti e all’equo compenso che è un nome un po’ strano, a me piace chiamarlo in altro modo, ma ci stiamo impegnando. Siamo pronti a riconvocare il tavolo anche subito”.

  • Legge sull'editoria: nasce tavolo di lavoro Ucs Cei-Fisc-Corallo-Acec

    Nasce un tavolo di lavoro, coordinato dall’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali (Ucs) della Cei e composto da Fisc (la federazione che raggruppa 191 testate diocesane), Corallo (associazione cui fanno capo 197 radio e 62 tv di tutte le Regioni, 2 consorzi radio, 1 agenzia d’informazione) e Acec (associazione rappresentativa delle 804 Sale della Comunità).

  • Legge sull'editoria: tutte le novità e l'attesa per i decreti attuativi

    Approvata definitivamente dalla Camera (275 i voti favorevoli, 80 i contrari, 32 gli astenuti) lo scorso 4 ottobre, la legge assegna al Governo il compito di ridefinire quasi tutte le materie trattate, di cui stabilisce le linee guida. La gran parte dei decreti dovranno esser predisposti entro sei mesi dalla entrata in vigore della legge e pertanto i tempi di attuazione potrebbero non essere immediati, stanti le procedure richieste. Anche il nuovo sistema di elezione del Consiglio nazionale dell’Ordine, con l’innovazione della presenza delle minoranze linguistiche, presenterà qualche difficoltà applicativa. Ricordiamo che in attesa della nuova legge i Consigli regionali e il Consiglio nazionale sono stati prorogati (da un apposito provvedimento dello scorso inverno) fino al 31 dicembre 2016.

     Il Fondo per il pluralismo e l’innovazione (art. 1)è istituito nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze ma con un decreto ed un regolamento specifico il Governo dovrà stabilirne le modalità di erogazione, peraltro sulla base delle risorse disponibili che la legge indica per capitoli che confluiranno nel nuovo fondo. Il Governo adotterà uno o più decreti legislativi per ridefinire la disciplina dei contributi diretti alle imprese editrici di quotidiani e periodici, la previsione di misure per il sostegno agli investimenti delle imprese editrici e dell'emittenza radiofonica e televisiva locale, l'innovazione del sistema distributivo, il finanziamento di progetti innovativi nel campo dell'editoria presentati da imprese di nuova costituzione, nonché la previsione di misure a sostegno di processi di ristrutturazione e di riorganizzazione delle imprese editrici già costituite (art. 2). Ai fini dei contributi viene per la prima volta definito (aggiungendolo all’elenco di cui all'articolo 1 della legge 7 marzo 2001, n. 62) il “quotidianoon line” inteso come quella testata giornalistica: regolarmente registrata presso una cancelleria di tribunale; il cui direttore responsabile sia iscritto all'Ordine dei giornalisti, nell'elenco dei pubblicisti ovvero dei professionisti; che pubblichi i propri contenuti giornalistici prevalentementeon line; che non sia esclusivamente una mera trasposizione telematica di una testata cartacea; che produca principalmente informazione; che abbia una frequenza di aggiornamento almeno quotidiana; che non si configuri esclusivamente come aggregatore di notizie.

     Con altrettante deleghe ad ampio raggio, il Governo, entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, dovrà adottare decreti circa le procedure per il riconoscimento degli stati di crisi ai fini dell’accesso agli ammortizzatori sociali, ivi compresi i prepensionamenti (art. 2).

     Altro decreto (sempre previsto all’art.2) riguarderà le competenze e la composizione del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei giornalisti. Il Governo, entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, dovrà adottare decreti che ridefiniscano le competenze in materia di formazione e modifichino l’art.62 della legge 69/1963, istitutiva dell’Ordine che resta quindi in vigore.  La composizione del Consiglio Nazionale non potrà superare il numero di 60 consiglieri, di cui 2/3 di giornalisti professionisti e 1/3  di pubblicisti, purché titolari di una posizione previdenziale attiva presso l’Inpgi. Un pubblicista e un professionista saranno eletti tra gli appartenenti alle minoranze linguistiche riconosciute. Dovrà essere anche adeguato il sistema elettorale garantendo la massima rappresentatività territoriale. Agli Ordini regionali (art. 6) potranno aggiungersi quelli delle Province autonome (di fatto Trento e Bolzano). Su quest’ultimo tema l’Ordine del Trentino Alto Adige non sembra intenzionato a dividersi.  

    In tema di equo compenso, la Commissione istituita alcuni anni fa proseguirà i suoi lavori fino alla definizione della delibera in merito (art.4). L’art.45 della Legge 69/1963 istitutiva dell’Ordine subisce una totale riscrittura dell’art. 45 che ora sarà il seguente: «Art. 45. – (Esercizio della professione). – 1. Nessuno può assumere il titolo né esercitare la professione di giornalista, se non è iscritto nell'elenco dei professionisti ovvero in quello dei pubblicisti dell'albo istituito presso l'Ordine regionale o interregionale competente. La violazione della disposizione del primo periodo è punita a norma degli articoli 348 e 498 del codice penale, ove il fatto non costituisca un reato più grave». La norma equipara anche a questi fini pubblicisti e professionisti. L’art. 8 della nuova legge precisa la situazione delle rivendite di giornali mentre l’art. 9  scrive la procedura per la Concessione del servizio pubblico radiotelevisivo e multimediale, sempre affidandosi ad appositi decreti governativi.

    In sintesi la legge, molto attesa dal comparto editoriale, ha raccolto anche altre tematiche tra cui il riordino del Consiglio Nazionale dell’Ordine e una nuova procedura di concessione del servizio pubblico. Non sarà però realmente compiuta finché non saranno pubblicati tutti i decreti attuativi da parte del Governo di quella che è sostanzialmente una legge delega. In campo più strettamente giornalistico, da un lato i pubblicisti vengono equiparati ai professionisti nell’esercizio della professione ma perdono gran parte della rappresentanza nel Consiglio nazionale, che peraltro assomiglierà nelle proporzioni, la stessa configurazione dei Consigli regionali. La presenza delle minoranze linguistiche e la possibilità che Trento e Bolzano abbiano due ordini autonomi pone nuovi problemi di rappresentanza delle comunità alloglotte nel Paese, che nell’ottica della norma pare debbano essere individuate numericamente con un rischio di divisione che lo stesso Ordine del Trentino Alto Adige ha criticato. Interessante infine, oltre alla innovativa definizione legale di testata online anche l’aggiunta all’espressione “servizio pubblico radiotelevisivo” la parola “multimediale”, la cui definizione è data per scontata ma che, per la sua ampiezza, pone una nuova sfida a tutti gli attori di un sistema in cui il servizio pubblico, ancorché essenziale, non è monopolista.  

    * Luigi Cobisi è Consigliere nazionale dell'Ordine dei Giornalisti

  • Luci e ombre nella nuova convenzione Rai

    È stato pubblicato un testo, non sappiamo quanto definitivo, dello Schema di convenzione tra il Ministero dello sviluppo economico e la RAI per la concessione del servizio pubblico televisivo, radiofonico e multimediale...