C’è un aspetto, nella tragica vicenda di Fabiano Antoniani e della sua fidanzata Valeria, che colpisce in questi giorni e, intuibilmente, dei prossimi: il clamore mediatico. Un clamore che la banalità dei social moltiplica e rafforza con una linea assai chiara: utilizzare un caso umano, la sofferenza di una persona ancora giovane e ricca di vitalità prima di un incidente stradale, per fare da sponda a una richiesta generale - e dunque politica – in favore di una legge che consenta presto, anche in Italia, quello che è possibile in Svizzera e in qualche altro Paese “avanzato” dove “modernità” fa rima con superamento delle fisime, per definizione bigotte, del mondo cattolico o di qualche altro nostalgico rispetto a pensieri vecchi, da rottamare sull’altare dei “diritti”...