Censis

  • Agenzie di comunicazione, nasce l'osservatorio permanente

    Nasce l’osservatorio permanente “Ital Communications-Censis” sulla comunicazione. L’iniziativa segue la presentazione del rapporto “disinformazione e fake news durante la pandemia. Il ruolo delle agenzie di comunicazione”.

  • Censis: la televisione ancora regina dei media. E i tg sono la prima fonte di informazione

    La televisione nel suo complesso è ancora in salute. Lo dimostra l’ultimo rapporto del Censis, che rileva come siano cresciuti sia gli usi tradizionali che quelli innovativi.  E i telegiornali restano la prima fonte di informazione per il 60,1% degli italiani. Punte di ascolto per i più anziani: 73,2%, ma buoni risultati anche tra gli under 30 (42,3%). In una settimana Facebook è utilizzato dal 30,1% degli italiani per informarsi.

  • Come si informano gli italiani

    Le famiglie spendono sempre meno per informarsi: diminuiscono le copie vendute di quotidiani, settimanali e mensili. D’altra parte aumenta la spesa per gli smartphone, che ormai sono diventati “i dispositivi attraverso cui ci si informa in maniera preponderante”.

  • Durante il lockdown 43 milioni di utenti si sono incontrati sulla Rete

    Internet ha unito gli italiani, durante il lockdown. E almeno tre milioni di nuovi utenti si sono affacciati per la prima volta alla Rete, secondo l’ultimo rapporto del Censis.

  • Gli italiani e la misericordia: una ricerca del Censis.

    Dopo un anno di riflessione e di esperienze sul tema della gratuità, il Censis ha fatto il punto su cosa resta dell' Anno Santo, chiedendosi se c'è spazio per la misericordia nell’agenda del mondo contemporaneo, se l'intuizione del Papa di un Giubileo «tematico» ha fatto breccia nella nostra società, se aumentano la voglia di solidarietà, il bisogno di perdonare ed essere perdonati, l’esigenza sociale ed economica di superare i rapporti meramente contrattuali...

  • I grandi cambiamenti nei consumi mediatici in Italia

    Il nuovo rapporto Censis rivela il grande cambiamento degli ultimi anni nella fruizione dei media.

  • Il nuovo 'immaginario collettivo' e l'identità di noi giornalisti

    Il quattordicesimo rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione, frutto e prosecuzione di quella che all’inizio degli anni Duemila fu una lungimirante intuizione del nostro Emilio Rossi e di Giuseppe De Rita, descrive uno scenario che negli ultimi anni si è profondamente modificato, tanto da indurre gli autori della ricerca a ritenere che queste trasformazioni abbiano ormai generato un nuovo e inedito “immaginario collettivo” (con i valori che si ribaltano e con un notevole solco tra generazioni).

  • Il Vangelo? I più interessati sono i giovani

    Il 70% degli italiani ha il Vangelo in casa ma, nonostante sia considerato un testo importante per il patrimonio culturale o spirituale, l'80% non lo legge mai o quasi mai. Mentre un quinto degli italiani è indifferente rispetto ai testi sacri. Quindi è un volume presente nelle case, ma per molti sconosciuto. Infatti il 44% degli italiani non conosce il numero degli evangelisti e quasi il 12% non sa nemmeno il nome di uno di loro. mentre un terzo dei praticanti non sa citare un passo del Vangelo.

    Il Censis, analizzando questa situazione, parla di “devota incompetenza”. Mentre la vera sorpresa sono i giovani, che hanno più confidenza con il Vangelo rispetto alle persone di mezza età. Il 50% dei giovani che ne possiede una copia lo legge mostrando un atteggiamento più vivace e critico, più interessato e meno scontato.
    Inoltre sul Vangelo il Sud batte il Nord: non solo è più presente nelle case dei meridionali, ma il 75% lo conosce meglio e quasi il 24% sa citare un passo del Vangelo.

    Se il testo è poco conosciuto, è forte però la memoria per immagini. E così la Utet per il suo 225° anniversario e in occasione della chiusura del Giubileo straordinario della Misericordia, ha realizzato un'edizione di pregio dei Vangeli con dei saggi del teologo Bruno Forte e del professore Piero Boitani, con la copertina del maestro Giuseppe Bergomi.

  • L'invasione delle fake news che altera la percezione della realtà

    Quanti sono gli italiani che si imbattono in notizie false sul web? Più di otto su dieci, si legge nel rapporto Censis-Ital Communication.

  • La tv resta il mezzo più seguito dagli italiani (e cresce ancora)

    La televisione resta il mezzo più potente in Italia: la guardano il 95,9% degli italiani. E questa percentuale sale di quasi un punto rispetto all’anno scorso. Certo, cresce soprattutto la tv via internet (che sul mobile è seguita ormai da un terzo degli italiani). Ma salgono anche i numeri della tv digitale e di quella via satellite.

  • Le nuove diete mediatiche degli italiani

    La pandemia ha modificato inevitabilmente le abitudini degli italiani di fronte ai media. Il 17° rapporto del Censis ora prova a fotografare la nuova realtà, pur sempre dominata dagli schermi (e non solo quelli della televisione).

  • Noi giornalisti, l'anello 'saltato' del nuovo immaginario collettivo. E così si moltiplicano anche le 'fake news'.

    Il 'Desk della domenica' (estratto da "Desk" numero 4/2017, info e abbonamenti ucsi@ucsi.it). Pubblichiamo integralmente il nostro articolo di commento ai risultati del 14° Rapporto Censis-Ucsi. I contenuti di quel rapporto sono stati ripresi in questi giorni (a proposito in particolare del tema delle 'fake news') anche da alcuni autorevoli quotidiani.

    il nuovo immaginario collettivo

    Nella grande mole di dati che ci consegna il 14° Rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione non ci sono novità repentine e inattese.

  • Per molti italiani non è facile riconoscere le fake news. Lo dimostra un nuovo sondaggio.

    Un nuovo sondaggio dimostra che la capacità di riconoscere le ‘fake news’ non è così diffusa come si potrebbe pensare. Era già emerso nel 14° Rapporto Censis-Ucsi, adesso viene fuori anche dal campioneI sondato dall'Istituto Eumetra Monterosa di Milano, che ha intervistato persone con più di 17 anni di età, ed escludendo poi coloro che non navigano.

  • Quotidiani on line: quali contributi dal Fondo della legge sull'editoria?

    Sono due le questioni che destano maggiore curiosità nei testi dei decreti attuativi della nuova legge dell’editoria in gestazione in queste settimane presso il Ministero dello Sviluppo Economico e sulle quali, inevitabilmente, pesano anche le incertezze dello scenario politico di questi giorni. La prima questione riguarda quale parte del Fondo di solidarietà sarà destinata ai quotidiani on line. La seconda invece il modo con il quale sarà definito nel dettaglio un quotidiano on line, insomma quali saranno le caratteristiche organizzative, di prodotto e di forma della redazione che consentiranno agli editori di poter fare domanda al Fondo e ottenere il sostegno pubblico...

  • Rapporto Censis: boom della tv via internet, media tradizionali restano i più credibile

    La televisione resta indubbiamente al centro dei consumi mediatici degli italiani. La guardano più del 95%. Eppure, nel nuovo rapporto sulla comunicazione del Censis, ci sono alcuni indicatori che denotano forti cambiamenti in corso.

  • Rapporto Comunicazione 2016: tutti i dati

    Tengono la televisione (97,5% degli italiani) e la radio (83,9%). Perdono i quotidiani (40,5%). Cresce impetuosamente l’utilizzo di smartphone (+12% in un anno). Anche Internet aumenta di 2,8 punti percentuali nell’ultimo anno.

  • Rapporto comunicazione: l'intervento di Vania De Luca (Presidente Ucsi)

    È dai primi anni 2000 che il Rapporto Censis- Ucsi sulla Comunicazione disegna puntualmente da un lato lo stato del sistema dell’informazione in Italia individuandone caratteristiche e criticità, dall'altro le modalità di fruizione delle notizie da parte degli italiani, costituendo un prezioso strumento di analisi su quello che è uno degli  indici di qualità della nostra democrazia, fornendo il quadro di uno spaccato culturale del nostro Paese e anche dell'idea di cittadinanza che questo è in grado di esprimere.

  • Sarà presentato il 4 ottobre il nuovo Rapporto sulla Comunicazione Ucsi-Censis

    Sarà presentato il prossimo 4 ottobre a Roma (Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani) il 14° Rapporto sulla comunicazione Ucsi-Censis, che anche quest’anno prosegue il monitoraggio dei consumi dei media  “Mentre si superano soglie sempre nuove nei processi di disintermediazione digitale, e l'informazione appare avvitata tra fake news e post-truth in una transizione ancora incompiuta– scrive il Censis in una nota - i social network si affermano sempre più come piattaforme di distribuzione dei contenuti in rete”.

    Il Rapporto sarà presentatp da Massimiliano Valerii, Direttore Generale Censis. Ne discuteranno Vania De Luca (Presidente Ucsi), Gian Paolo Tagliavia (Rai), Gina Nieri (Mediaset), Lorenzo Serra (Tv2000), Massimo Angelini (Wind Tre), Laura Bononcini (Facebook) e Maurizio Costa (Presidente Fieg)

    Ke conclusioni sono affidate a Giuseppe De Rita, Presidente Censis

  • Senza connessione alla Rete 3,5 milioni di famiglie in Italia

    Non sono pochi ancora gli italiani senza internet: la stima del terzo rapporto Censis-Auditel è addirittura di 3,5 milioni di famiglie senza connessione. Per tutti i loro componenti sono impossibili le attività on line, dallo smart working alla didattica a distanza.