terremoto

  • 'Tutto nel mondo è intimamente connesso'. A Grottammare e Arquata il Meeting annuale dei 'giornalisti cattolici e non'. Anche l'Ucsi collabora all'organizzazione

    Si svolgerà a Grottammare e Arquata del Tronto, dal 22 al 25 giugno, il 4° “Meeting dei giornalisti cattolici e non”, organizzato da Ufficio Comunicazioni Sociali CEI, FISC, UCSI, TV2000, Radio InBlu, Agenzia SIR, Avvenire, Ordine Dei Giornalisti, L'Ancora. Il titolo stavolta è una frase di papa Francesco, “tutto nel mondo è intimamente connesso”.

  • 17 - T come 'Terrore' e 'Tragedia'. E questa è stata un'altra estate difficile da raccontare.

    “T” come terrore, terrorismo, terremoto o anche più semplicemente tragedia. Nelle ultime settimane i giornalisti si sono trovati ancora una volta a raccontare fatti violenti che hanno colpito la vita di centinaia di persone. E mi pare che lo abbiano fatto - per la maggior parte - con professionalità, misura, deontologia ed etica.

  • 4 / Il terremoto dopo la crisi. La difficoltà di raccontare il lavoro nelle Marche di oggi.

    RACCONTARE IL LAVORO - TESTIMONI/4: Piergiorgio Severini, giornalista Rai, segretario Sindacato Giornalisti Marchigiani

    “I posti di lavoro non si creano solo con la parte normativa ma con investimenti importanti che possano rimettere in circolo tutto il sistema, oggi in balia di una deregulation totale..”
    Ecco di seguito la testimonianza di Piergiorgio Severini, giornalista sportivo e inviato speciale di Rai Sport, segretario regionale del SIGIM (Sindacato giornalisti marchigiani) e consigliere nazionale della FNSI (Federazione Nazionale della Stampa Italiana).

  • 4/1 - Non bisogna spegnere i riflettori dopo il terremoto

    I giornalisti dell’Ucsi delle Marche, qualche giorno fa, hanno deciso di ritrovarsi nei luoghi dell’entroterra maceratese, con un viaggio nel cratere del sisma tra Esanatoglia e Camerino dove ancora persiste lo stato di emergenza.

  • 4/1 - Non bisogna spegnere i riflettori dopo il terremoto

    I giornalisti dell’Ucsi delle Marche, qualche giorno fa, hanno deciso di ritrovarsi nei luoghi dell’entroterra maceratese, con un viaggio nel cratere del sisma tra Esanatoglia e Camerino dove ancora persiste lo stato di emergenza.

  • Amatrice: il Natale in una grotta di metallo e la dignità di un tetto per tutti

    Lina e suo marito a Natale dormiranno in una roulotte piazzata in una frazione di Amatrice, nel reatino. Non hanno altra scelta, al momento...

  • Censura sul terremoto, il sindacato dei giornalisti chiede di allentare le restrizioni

    La censura anche sul terremoto in Turchia e Siria. E mentre òa Federazione europea dei giornalisti (Efj) si unisce alle organizzazioni del consorzio Media Freedom Rapid Response ed esprime condoglianze per le vittime, ma “ribadisce la necessità di un'atmosfera mediatica libera come elemento cruciale di tutti i processi di soccorso in caso di calamità”.

  • Cosa dice a noi giornalisti la vicenda dell'hotel Rigopiano

    La vicenda dell'hotel Rigopiano, sul Gran Sasso, dice molte cose dei nostri tempi e delle modalità dell'informazione. Provo a elencarne alcune...

  • Due mesi dopo il terremoto - Le luci dei media e quelle della ripresa

    Papa Francesco lascia le aree terremotate del Centro Italia. E’ il 4 ottobre. Arriva la sera. Dopo gli ultimi collegamenti in diretta con gli spazi informativi delle televisioni, si spengono i riflettori delle telecamere e davanti ai ruderi di Amatrice cala un sipario di buio e di silenzio. Si sentono solo i rumori degli anfibi dei militari che sorvegliano l’ingresso della zona rossa, così come ormai è chiamata l’area collassata del centro storico di Amatrice. Troppo facile dire che da allora i riflettori sono spenti su Amatrice, su Accumoli, su Arquata e Pescara del Tronto.

    Piuttosto, dal terremoto del 24 agosto scorso, ancora non si accendono i riflettori sulla ripresa effettiva della piccola economia che consentirebbe alla comunità di avere degli appigli per rinascere nel proprio territorio.

    Costantino aveva un negozio di prodotti tipici in Corso Umberto, fino ad agosto la strada principale del centro storico di Amatrice. Gran parte dei 30mila euro di merce sono ancora sotto le macerie. La sua attività prosegue nel garage di casa in una frazione di Amatrice risparmiata dal terremoto. Solo le richieste di ordini dall’esterno consentono a Costantino di guardare avanti.

    Enrico è uno due fornai, sempre del centro storico collassato di Amatrice. L’altro, purtroppo, è morto. Lui è sopravvissuto. Il suo forno, invece, è un cumulo di macerie. Una ditta di Verona è disposta a regalargli un forno nuovo, ma non gli consentono di realizzare una struttura, anche provvisoria, per montarlo. E così, Enrico gira in continuazione per capire come riprendere a portare “il pane” a casa.

    Fa riflettere la riflessione di Claudio: “Va bene riaprire la scuola per riportare i bambini nelle aule e per non spopolare Amatrice delle nuove generazioni. Ma se i genitori non riescono a ritrovare un lavoro nel territorio, saranno costretti ad andare via e quindi porteranno altrove i loro figli e Amatrice diventerà una città fantasma”. A quel punto non ci sarà bisogno neanche dei riflettori. 

  • Fate presto! Dopo il terremoto è ancora questo l'appello, per non 'rubare' altro tempo alla vita delle persone.

    Fate Presto!”. E’ l’apertura della prima pagina del “Il Mattino” del 26 novembre 1980, tre giorni dopo il drammatico terremoto in Irpinia. La pagina, per la sua costruzione e per la sua forza comunicativa, è diventata una sorta di manifesto, a tal punto da ispirare anche l’artista Andy Warhol, che l’ha interpretata secondo la sua pop art.

    Le due parole di quella storica prima pagina – “Fate presto!” –erano più di un titolo. Erano un appello per richiamare l’attenzione sui dispersi, sui senza casa e sulle vittime. Sono parole che sentiamo all’alba di ogni sisma.

  • Geckofest riparte dai luoghi del terremoto. Per alimentare la speranza.

    Si svolgerà il 13 e il 14 settembre a Spina, nel comune di Marsciano, l’anteprima di Gecko.

  • Il racconto (responsabile) delle emergenze. Convegno Ucsi Lazio e Ferpi ad Amatrice sabato 23 novembre

    Al’indomani della nuova ed estesa emergenza del maltempo, l’Ucsi Lazio e la Commissione di aggiornamento e spacializzazione di Ferpi (Federazione Relazioni Pubbliche) organizzano un corso di formazione per giornalisti e comunicatori proprio sul “racconto responsabile dei disastri naturali”. Si svolge sabato 23 novembre ad Amatrice, la prima città (e la più colpita) dal sisma del Centro Italia.

  • Il ruolo dell'informazione nel dopo terremoto. Il 20 un confronto ad Ascoli promosso anche dall'Ucsi

    I giornalisti delle Marche da tempo riflettono sul dopo-terremoto. E sul modo in cui i l’informazione in questi 18 mesi ha seguito quei drammatici eventi. Venerdì 20 aprile alle 9.45, su iniziativa anche dell’Ucsi, al Palazzo della Ragione di Ascoli ci sarà il convegno dal titolo “Sisma – Lo stato della ricostruzione e il ruolo dell’informazione”.

  • Il silenzio e quella voglia di mostrarsi solidali

    Le scosse sono arrivate improvvise, nettamente percepibili, fra la mattina e il pomeriggio di mercoledì scorso: quattro di magnitudo superiore a 5 gradi, in un’area che ha interessato ampiamente il Centro Italia. Le ho avvertite io stesso con non poca intensità nell’Episcopio di Chieti. Vari contatti telefonici con sacerdoti e laici, sparsi sul vasto territorio dell’Arcidiocesi, oltre che scambi d’informazioni con diverse autorità interessate, mi hanno dato presto il quadro di una paura diffusa, ma anche - grazie a Dio - di danni relativamente pochi a persone e cose...

  • L'evoluzione della radio. E nelle emergenze salva anche le vite umane.

    Considerata per anni la “sorella cieca” della televisione, tecnici ed esperti di comunicazione la definiscono ancora oggi, a ragione, il “vecchio medium”. Di vecchio, però, la radio ha solo l’età anagrafica, poiché è dagli anni Venti che va in onda. Dopo l'invenzione della stampa è la prima radicale innovazione nelle comunicazioni di massa; e il suo grandissimo successo, a vario modo, si è confermato ad ogni epoca.
    In particolare da dopo il 2000, grazie al connubio con Internet, la radio diventa ancora più dinamica e vive un grande rilancio: migliora la qualità del suo segnale, sperimenta la trasmissione simultanea di un pacchetto digitale unitamente a quello analogico in FM, e nell’era attuale del web 3.0 si integra con i social network in modo più efficace di altri mezzi.
    Il suo essere uno strumento veloce e “leggero” le permette di arrivare davvero ovunque. E questo già dalle sue origini. Basti pensare alle radiocronache sull’andamento bellico dai vari fronti della Seconda guerra mondiale (1939-1943).
    Ma veniamo a nostri giorni e al caso del recentissimo terremoto nel Centro Italia. In questa circostanza la radio ha addirittura contribuito alle operazioni di salvataggio e messa in sicurezza degli abitanti dei luoghi colpiti dal sisma. Grazie al fatto che le radio frequenze sono in etere e non interrate nelle strade, come invece lo sono i cavi a fibra ottica utilizzati per le connessioni veloci a Internet, infatti, la radio ha potuto continuare a trasmettere da subito anche nelle aree più colpite e danneggiate. Non solo programmi e radiogiornali ma comunicazioni di servizio a supporto degli operatori della Protezione civile.

  • L'informazione (e i giornalisti) sono parte integrante del sistema della protezione civile. Convegno Ucsi nei luoghi del sisma.

    Anche l'informazione fa parte del sistema della Protezione Civile.
    Il giornalista nell'emergenza può avere un ruolo importante, nel contatto con persone soggette a trauma, nel riportare ordine nel caos.

  • L'informazione dopo le calamità. Il 6 giugno convegno promosso anche da Ucsi Marche

    Si svolgerà il 6 giugno a Borgo Lanciano (MC) un convegno promosso, tra gli altri, da Ucsi Marche, per affrontare il tema della comunicazione 'durante e dopo le calamità naturali', come quella che ha colpito le Marche e altre regioni del Centro Italia. Con questa iniziativa l'Ucsi torna ad occuparsi di un aspetto che ha già affrontato in numerose occasioni.

  • L'informazione nell'emergenza - il 22 gennaio incontro promosso da Ucsi Marche ad Arquata del Tronto

    E’ dal gennaio del 2000, anno del Giubileo, che l’Ucsi Marche ha avviato la scelta di celebrazioni regionali itineranti di San Francesco di Sales. I giornalisti marchigiani, allora, furono ospitati dalla Basilica San Nicola di Tolentino, oggi chiusa per il terremoto. Quest’anno la scelta è stata quella di tornare in una diocesi dove un incontro c’era già stato, ma in cui "era necessario tornare", per quella pagina di storia che si è aperta il 24 agosto scorso: nella diocesi di Ascoli Piceno, in un centro che, come Tolentino, ha vissuto questa amara esperienza del terremoto. Arquata del Tronto ha conosciuto una stagione di lutto e un intero centro, Pescara del Tronto, è stato cancellato dal sisma, con cinquanta vittime...

  • L'informazione nelle emergenze di protezione civile. Iniziativa dell'Ucsi Marche il 2 aprile.

    Abbiamo visto colleghi piangere, dopo la tragedia del 24 agosto, davanti ai morti e alle esistenze distrutte, azzerate. Una grande difficoltà a interpretare e narrare un evento che ha cambiato i connotati di una terra e di un popolo.

  • L'Ucsi Marche torna a Camerino. Dopo il terremoto molte cose sono cambiate

    Quando parliamo del nostro territorio, bisogna eliminare il termine ‘cratere’, dice l’arcivescovo di Camerino-San Severino MarcheFrancesco Massara. Le ha rivolte sabato 26 gennaio al gruppo di giornalisti dell’Ucsi Marche che si sono ritrovati per celebrare il patrono San Francesco di Sales nella cittadina universitaria ancora abbracciata dalla neve e da un freddo pungente.