privacy

  • Class action contro Facebook, in nome della privacy

    Gli algoritmi di Facebook non potevano fornire le informazioni sul possibile nome di una persona in una foto, come invece è accaduto nel 2016.

  • Copyright, servono educazione e consapevolezza di tutti

    Sul diritto d’autore c’è una forte presa di posizione del presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Angelo Marcello Cardani.

  • Dopo la Spagna, l'Italia. Ecco la classifica delle violazioni del Gdpr

    L'Italia è il secondo Paese in Europa per violazioni del Gdpr, il regolamento europeo sulla protezione dei dati personali in vigore dal 25 maggio del 2018.

  • drag&drop - La sottile leggerezza dei social (*)

    Geolocalizzati, felici e contenti, ma soprattutto liberi di essere social e fuori da ogni “termine e condizione di utilizzo”. Basta cliccare su “accetta” e chi se ne importa della profilazione dell’utente? Tanto avere la vita costantemente spiata da telecamere, come gli abitanti dell’Oceania del romanzo 1984 di George Orwell, oggi, è l’ultimo dei problemi. Con questa consapevolezza milioni di utenti in tutto il mondo aprono account sui social e fanno log-in per accedere a centinaia di servizi, app, utilities, abbonamenti on line e tools, noncuranti che ad attenderli non ci sono solo i famigerati cookies ma sistemi di profilazione dell’utente molto ben affilati e pronti a carpire gusti e tendenze. D’altronde questa è l’epoca in cui o si sta fuori o si sta dentro la Rete nel bene e nel male.


    Basta usare il cellulare per dire al “Grande Fratello 2.0” dove ci troviamo esattamente, chi siamo, cosa facciamo, cosa cerchiamo. Tutto questo ormai lo si considera normale e tutti hanno compreso che se uno smartphone indica il tempo di percorrenza casa-lavoro-lavoro-casa non è che si è dentro l’ultima spy-story. Si è semplicemente immersi nella società googlizzata e nel mondo degli algoritmi. A differenza, però, del protagonista di 1984 che decide di scrivere il suo diario di protesta al regime del “Grande Fratello”, manifestazione di libero arbitrio e libero pensiero, nascosto nell’unico angolo della casa dove il teleschermo non può registrarlo, oggi non abbiamo paura di esser visti troppo.

    Non abbiamo né le angosce del protagonista di The Truman Show né i deliri del giovane Leonardo Di Caprio nel film The Beach, ennesima trasposizione sul grande schermo de Il Signore delle mosche di William Golding. Piuttosto abbiamo paura della solitudine, dell’esclusione, dell’abbandono, di quella drammatica condizione, volendo stare ancora in ambito cinematografico, vissuta dagli astronauti in centinaia di film, ossia la paura di perdersi nel vuoto e nel silenzio ovattato dell’iperspazio internettiano. Per evitare questo la persona-utente trova “consolazione” nei social. Ed è su questa “consolazione” che fa leva Il quinto potere (citazione del film di Bill Condon su Wikileaks). La nostra umanità tracciata in modo indelebile su Facebook, Instagram, Twitter e su tutti gli altri social esistenti e che verranno interessa a qualcuno. I social, per chi li possiede e li gestisce, sono solo una macchina che produce potere politico ed economico. Basta cambiare un algoritmo e le multinazionali del mondo digitale fanno il bello e il cattivo tempo su migliaia di aziende e milioni di persone che corrono spasmodicamente dietro alle mode dei pochi detentori delle nostre relazioni sociali. La chiave è sempre la stessa: dare gratis alle persone-utenti per trarre benefici economici dalle nostre informazioni e dalle nostre attività che quotidianamente passano attraverso i social e i motori di ricerchi. D’altronde chiediamoci perché mai questi grandi colossi della Silicon Valley hanno deciso di quotarsi in borsa?  

    Vincenzo Grienti

     

    (*) drag&drop è la rubrica di Vincenzo Grienti che analizza periodicamente, sul nostro sito, le novità della tecnologia e gli effetti che producono 

  • Entra in vigore il nuovo regolamento sulla privacy anche in Italia. Sui social a 14 anni

    E’ entrato in vigore in Italia il decreto legislativo che adegua la normativa italiana al GDPR, il nuovo regolamento europeo sulla privacy.

  • I nuovi occhiali di Snapchat: possibilità e limiti

    Sembrano occhiali da sole, in realtà girano brevi video da condividere velocemente in chat. Si chiamano Spectales e sono gli occhiali-telecamera lanciati da Snapchat, l'app per i messaggi "usa e getta" amata dai giovanissimi, lo scorso novembre negli Stati Uniti e ora pronti a sbarcare in Italia e in altri paesi europei.

  • I social spaventano. Europei più attenti.

    Il nostro atteggiamento rispetto ai social network un po’ sta cambiando. Lo rileva Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea.

  • Il 30 gennaio "Giornata della Privacy" e convegno a Roma

    Il Garante per la privacy celebra la giornata europea della protezione dei dati personali a Roma il 30 gennaio con un convegno sui Big Data. L’evento è nato nel 2006 per ‘sensibilizzare i cittadini sui diritti legati alla tutela della vita privata e delle libertà fondamentali’...

  • Il Garante per la Privacy si muove per Tik Tok

    Il social dei giovanissimi, Tik Tok, sotto la lente del Garante per la Privacy, che ha chiesto al Comitato europeo per la protezione dei dati personali (Edpb), che riunisce tutte le Autorità privacy dell'Unione, di attivare una specifica task force.

  • Il mio #cambioschema di questo 2023 si chiama Chiapporato

    E' un antico borgo abbandonato sull'Appennino che divide (e unisce) Toscana ed Emilia, Bologna con Pistoia con Prato.

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    E' un antico borgo abbandonato sull'Appennino che divide (e unisce) Toscana ed Emilia, Bologna con Pistoia con Prato.

  • Il nuovo Regolamento europeo sulla privacy e gli obblighi per gli editori

    Se ne è parlato molto in questi giorni: il prossimo 25 maggio entra in vigore il General Data Protection Regulation (GDPR), cioè il nuovo Regolamento UE 2016/679 sulla protezione della privacy online.

  • Il Parlamento Europeo chiede nuove misure contro le 'fake news'

    Investigare sui possibili errori e abusi di algoritmi che possono portare a discriminazione, concorrenza sleale o violazioni della privacy, sviluppare linee guida per far rispettare le norme in materia di responsabilità, analizzare la possibilità di un’ulteriore legislazione per limitare la diffusione di ‘fake news’.

  • Il Parlamento ha nominato i nuovi membri dell'Autorità per le Comunicazioni e del Collegio del Garante della Privacy

    I nuovi membri dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e del Garante per la privacy resteranno in carica sette anni.

  • Intercettazioni, il nuovo testo del governo.

    Solo i brani essenziali» delle intercettazioni, e solo ‘quando è necessario’ utilizzarle”. Sono queste le due regole più importanti che i magistrati dovranno seguire nei loro provvedimenti per l' uso delle telefonate registrate.

  • La battaglia europea dei dati e i rischi per il giornalismo di qualità

    Le associazioni europee degli editoriEmma (European Magazine Media Association) ed Enpa (European Newspaper Publishers Association) si sono unite all'appello di altri settori dell'editoria (per un totale di più di 50 firmatari da 19 Paesi) per sollecitare l'Unione Europea a rivedere la proposta delle nuove norme sulla e-privacy attualmente sul tavolo perché rischiano di compromettere il legame degli editori con i lettori e il giornalismo di qualità.

  • La consapevolezza dell'opinione pubblica come antidoto al potere degli algoritmi

    Il possesso dei dati personali da parte dei colossi della Rete fa sì che “le nostre democrazie appaiono più deboli”. È un messaggio forte, forse anche un monito, quello lanciato dal presidente dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro...

  • La relazione del Garante della Privacy mette l'accento sui rischi di condizionamenti e strumentalizzazioni.

    La “dimensione digitale della vita” è “densa di straordinarie opportunità, ma anche di insidie. Perché i dati costituiscono la proiezione digitale delle nostre persone e insieme ne manifestano la vulnerabilità”. Così Antonello Soro, presidente dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali, nella Relazione annuale al Parlamento. “La concentrazione di potere in mano ai padroni del web – ha aggiunto - causa condizionamenti decisivi”.

  • Nel rapporto con la tecnologia viene prima la persona, con la sua dignità. Il Garante Soro presenta il suo libro

    Nel suo primo discorso da Presidente del consiglio, Giuseppe Conte ha parlato della necessità, cone diritto fondamentale, di proteggere i nostri dati personali. Il riferimento è stato molto apprezzato dal Garante per la privacy Antonello Soro, c eha a Roma ha presentato il suo libro “Persone in rete. I dati tra poteri e diritti” (Fazi editore).

  • Nuove regole europee sulla privacy diventano legge anche in Italia

    Sono diventate legge anche in Italia le nuovo regole europee sulla privacy.