'Raccontare la Città', il confronto alla Cittadella di Assisi

 

(ha collaborato Donatella Trotta)
La scuola di formazione dell’Ucsi, intitolata a "Giancarlo Zizola", quest'anno ha affrontato subito il tema "Raccontare la città", al centro anche del nuovo numero della rivista Desk.

Si sono confrontati, insieme alla presidente dell'Ucsi Vania De Luca, il giornalista e scrittore Mario Marazziti, il Consulente ecclesiastico dell'Ucsi Francesco Occhetta, il direttore di Tv2000 e InBlu Radio Vincenzo Morgante e il sindaco di Assisi Stefania Proietti.

I lavori sono stati aperti dai saluti de Vania De Luca e del vescovo ausiliare di Perugia Paolo Giulietti. Il vescovo ha detto: "Quello che vivono i giornalisti adesso è un momento delicato. Bisogna farsi un esame di coscienza. Se c’è una lettura negativa, c'è qualche cosa che non va e allora bisogna confrontarsi con una lettura non ideologica, ma professionale. Il giornalismo cattolico deve cartatterizzarsi con la testimonianza e la verità”.

Per la sindaca di Assisi Stefania Proietti "la presenza dei giornalisti dell'Ucsi ad Assisi ha un grande valore". "Conosco il vostro coraggio - ha detto - e il lavoro che fate". Proietti ha poi sottolineato che nella piccola città di Francesco coesistono due dimensioni: quella del quotidiano, sempre frenetica. E poi però c'è la dimensione più alta: quella spirituale. Assisi in questo senso guarda in alto e guarda lontano; lo fa gridando anche il dolore della guerra in Yemen, dove purtroppo muoiono pure tanti bambini. La sindaca ha dunque annunciato che lunedì 19 la città di Assisi, primo comune d’Italia, presenterà un atto formale, una mozione in Consiglio comunale per dire no a questa carneficina.

Per Mario Marazzini, giornalista e scrittore "i giornalisti debbono parlare di più e meglio della città. Oggi dobbiamo ricreare una empatia e una simpatia, ed è importante non accettare l'odio nei confronti di chi la pensa diversamente o abita diversamente da noi la città. Da molti anni invece ascoltiamo troppa violenza, e una terminologia negativa".

Per il direttore di TV2000 e InBluRadio Vincenzo Morgante "bisogna sottolineare ancora di più il ruolo del giornalista locale. L'occuparsi di informazione in un ambito ristretto significa far parte di quel territorio, ed è una esperienza forte che va condotta con grande slancio professionale. Il giornalista “territoriale” è il giornalista della prossimità, che è fatta di conoscenze, di persone e cose, e porta inevitabilmente con se un rischio non indifferente, per cui occorre sempre essere con la schiena dritta".

Vania De Luca, che ha coordinato il confronto, ha ribadito alcuni concetti centrali del suo editoriale (leggi qui), che apre il numero della rivista dedicato proprio al racconto giornalistico della città.

Infine, prima di un dibattito lungo e vivace che ha coinvolto tanti giornalisti presenti in sale, Padre Francesco Occhetta ha parlato del mestiere di giornalista innanzitutto come ‘vocazione’, una sorta di bottega artigiana dove la professione si tradorma per osmosi. Ci sono, secondo lui, alcuni ‘tag’, alcune ‘parole chiave’ per realizzare il racconto delle nostre città. Le principali? “Connettere solitudini nel territorio per costruire comunità; c’è poi la dimensione della ’interculturazione’, che significa immergersi in realtà che non si conoscono con l’attitudine all’ascolto per capirle senza imporre nulla e con una dialettica costante; un’altra parola chiave è ‘sussidiarietà’, veicolo di credibilità e di fiducia nella ricerca della verità. Infine la parola ‘ricostruzione’, quella della città come ‘organismo vivo’ come ricordava Giorgio La Pira”

Ultima modifica: Sab 17 Nov 2018