Giornalisti sono 'esperti di segni'. La definizione di mons. Stefano Russo (Cei)

I giornalisti sono “esperti di segni”. Così li definisce mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei.

Lo ha detto durante l’omelia della messa con gli operatori della comunicazione, celebrata a Roma.

Russo ha parlato di “un lavoro sempre più difficile, in un’epoca in cui, anche grazie ai social, tutti fanno comunicazione”. Da qui discende “il valore della comunicazione realizzata da professionisti che si pongono al servizio della verità per raccontare questa epoca di profondi cambiamenti”.

Perché “esperti di segni’? Per la capacità di “leggere i segni che incidono nella vita di ogni giorno, che corrispondono ad una realtà da trasmettere con responsabilità”.

Per mons. Russo, che ha ripreso papa Francesco, il lavoro dei giornalisti “comporta attenzione alla verità, alla bontà e alla bellezza”. Per questo, per “un’informazione efficace, occorrono studio, sensibilità ed esperienza”.

Al termine della celebrazione, don Ivan Maffeis, direttore dell’Ufficio Cei per le comunicazioni sociali, ha ringraziato i comunicatori “per il loro servizio, ripartendo dall’unità che si costruisce e si vive attorno all’altare”.

Ultima modifica: Ven 21 Dic 2018

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