Il Forum ambientale di Greenaccord: tutelare le foreste per salvare il pianeta

E’ cominciato a San Miniato (sulle colline tra Pisa e Firenze) il 15° Forum Internazionale dell'Informazione per la Salvaguardia della Natura. Il titolo è "Il respiro della terra: le foreste" ed è organizzato fino al 9 marzo dall'associazione di giornalismo ambientale Greenaccord Onlus e dalla Regione Toscana.

“Le foreste rappresentano un elemento di equilibro e di stabilità dell’intero ecosistema ma nonostante questo subiscono ogni anno un decremento pari a 16 milioni di ettari. Numeri impressionanti che dovrebbero far riflettere perché le grandi superfici forestali, per il ruolo che svolgono (fornire ossigeno, depurare l’aria, regolare l’umidità delle aree limitrofe, assorbire enormi quantità di gas a effetto serra, riparo e sostentamento per le popolazioni che vi abitano) dovrebbero essere considerate beni comuni, sottratti quindi anche alla decisione dei singoli stati perché garantiscono l’equilibrio del pianeta e perché tutelarle significa tutelare la vita stessa dell’umanità”. È questo il messaggio di apertura del confronto.

Ecco le tre aree più sotto pressione

Un tema quanto mai attuale, quello della perdita incessante del patrimonio forestale mondiale, perché incide direttamente sulla vita delle persone. Ma spesso le complesse dinamiche che lo causano sono sottovalutate dai media. Primi responsabili l'agricoltura intensiva e le attività estrattive e minerarie. “Il sistema economico odierno, che si basa su produzione/consumo/scarto è un mostro vorace che si sostenta con sempre maggiori risorse che la natura non riesce a rigenerare in tempi veloci e in così grandi quantità. E quando gli interessi economici prevalgono su quelli naturali le conseguenze sono il degrado del territorio, la massiccia perdita di biodiversità, le falde acquifere inquinate e le popolazioni indigene che spesso devono abbandonare i loro territori” spiega il presidente di Greenaccord, Alfonso Cauteruccio.
“A preoccupare di più – ha proseguito - è senza dubbio la deforestazione nelle tre grandi aree del mondo con superficie forestale significativa: l’Amazzonia, il Congo e il sudest asiatico”. L'Amazzonia si estende su 9 nazioni diverse (Brasile, Venezuela, Ecuador, Bolivia, Colombia, Perù, Guyana, Guyana Francese e Suriname), rappresenta il 43% del territorio del sud America e fornisce il 20% dell’acqua dolce non congelata dell’intero pianeta, e contiene al suo interno oltre il 35% della biodiversità mondiale. In Amazzonia vivono oltre 300 popoli indigeni, con 240 lingue diverse, per un totale di tre milioni di persone.

Deforestazione, seconda fonte di emissione di gas serra

A declinare le conseguenze dell'impatto della deforestazione sul pianeta è stato Sergio Baffoni, coordinatore della campagna foreste per l'Environmental Paper Network (Italia). “L'impatto della deforestazione sul clima è devastante e ne fa la seconda fonte di emissioni di gas serra. Ma quello del clima non è l'unico impatto negativo, basti pensare al fatto che nelle foreste è presente l'80% delle biodiversità del pianeta e di queste ogni giorno oltre 250 specie scompaiono. Si tratta di un dramma che riguarda anche la vita di oltre un miliardo di persone che vivono nelle foreste e sono costrette ad emigrare ogni qualvolta parte un processo di desertificazione. Ogni anno circa 200 persone vengono uccise per difendere queste aree. E il dato è in costante crescita". Per combattere questo processo, ha concluso Baffoni, “occorrono strategie di governi nazionali anche se i governi spesso sono deboli rispetto alle grandi lobby industriali. Occorre rivedere le politiche di riciclo e riuso della carta, valorizzare la qualità della vita e non solo la quantità di merci che utilizziamo”.

font e fotoe: Ufficio Stampa Greenaccord

Ultima modifica: Gio 7 Mar 2019

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