La nascita e i primi passi dell'Ucsi, sessant'anni fa

Il 23 settembre il Consiglio nazionale dell’Ucsi e le delegazioni regionali saranno ricevuti in udienza da Papa Francesco, per celebrare il sessantesimo anniversario dell,associazione. In questo spazio domenicale della lettura e dell’approfondimento abbiamo raccolto i contributi storici di Giampaolo Venturi e Roberto Zalambani. Vediamo dunque come avvenne la nascita dell'Ucsi e quali furono i suoi primi sviluppi (ndr)

di Giampaolo Venturi e Roberto Zalambani (parte 1)

Non si può affermare che i media cattolici e chi operava in essi abbiano avuto un ruolo rilevante nel dibattito politico - sociale negli anni che vanno dal termine del conflitto alla fine degli anni '50, nonostante i successi della Democrazia Cristiana tra il 1946 e il 1948.

C'erano sì tanti "cattolici giornalisti" in circolazione ma ognuno chiuso nella sua redazione con le proprie convinzioni personali. In tale situazione la nascita dell'Ucsi rappresentò un autentico cambio di passo e di prospettiva.

Basti pensare al lavoro preparatorio svolto da un Comitato composto da Raimondo Manzini, da padre Messineo della Civiltà Cattolica, da don Gabriele Amorth dei Paolini, da Giovanni Fallani direttore del Centro Cattolico Stampa, da mons. Fausto Vallainc, Direttore del Servizio Informazioni per i settimanali diocesani, dal salesiano don Braido, da Domenico Volpi direttore de Il Vittorioso, da Enrico Lucatello, responsabile dell'Ufficio romano dei quotidiani cattolici (SIR) e da Luigi Conte, redattore dell' Ansa di Roma.

Finalmente il 3 maggio 1959 si svolse a Roma, con la partecipazione di 200 giornalisti, l'Assemblea costitutiva dell' Ucsi.

Il giorno successivo vennero eletti i membri del Consiglio direttivo che poi votarono le cariche sociali che risultarono così assegnate: Presidente Raimondo Manzini, vice Presidenti mons. Aldo Gobbi direttore di Verona Fedele e lo stesso Lucatello; tesoriere Carlo Trabucco, già direttore del Popolo Nuovo di Torino e segretario Conte.

Nel corso dell' Assemblea costitutiva vennero presentati due documenti, il Manifesto e la Carta di Fondazione, con le norme che stabilivano gli scopi e la struttura. Il manifesto si rivolgeva ai "giornalisti cattolici" e ai "cattolici giornalisti" perché finalmente si unissero "in un' unica schiera per rispondere all'appello all' unità del nuovo papa Giovanni XXIII. Venne sottolineato come il lavoro dell' Unione dovesse servire per valorizzare il contributo dei laici cattolici impegnati nella comunicazione "per accrescere nell' opinione pubblica la stima per il giornalismo quale strumento di verità, giustizia e fraternità".

La seconda assemblea nazionale dell'Ucsi si svolse a Milano alla vigilia dell'inizio del Concilio Vaticano II il 3 e il 4 febbraio 1962 confermando Manzini alla presidenza, con mons. Fausto Vallainc come Consulente ecclesiastico, mons. Luigi Adrianopoli, Giuseppe Lazzati e padre Roberto Tucci vice Presidenti, Angiolo Silvio Ori Segretario e Giovanni Sangiorgi tesoriere.

L' Ucsi entrò subito nel clima dell’ "Inter Mirifica”, il primo documento sugli strumenti della comunicazione sociale votato dal Concilio Ecumenico Vaticano II e che tanto premeva a Papa Giovanni. Era la parola scritta che veniva portata, anche sul piano pastorale, allo stesso alto livello della parola predicata.

 

papa 1959

Non esistevano più alibi alla "disattenzione" degli operatori ora che i "mass media" avevano il loro documento conciliare (1/segue).

Ultima modifica: Sab 21 Set 2019