Il Papa nell'Angelus 'ingabbiato' parla di Siria e Coronavirus

Definisce “un po’ strana” la preghiera “ingabbiato nella biblioteca”, poi ringrazia subito il gruppo “Per i dimenticati di Idlib”. Nel primo Angelus senza ‘affaccio’ sulla piazza (anche se in realtà alla fine c’è stato un veloce saluto dalla finestra) Papa Francesco comincia proprio parlando della questione siriana.

“Saluto le Associazioni e i gruppi che si impegnano in solidarietà con il popolo siriano e specialmente con gli abitanti della città di Idlib e del nord-ovest della Siria – vi sto vedendo qui – costretti a fuggire dai recenti sviluppi della guerra. Cari fratelli e sorelle, rinnovo la mia grande apprensione, il mio dolore per questa situazione disumana di queste persone inermi, tra cui tanti bambini, che stanno rischiando la vita. Non si deve distogliere lo sguardo di fronte a questa crisi umanitaria, ma darle priorità rispetto ad ogni altro interesse. Preghiamo per questa gente, questi fratelli e sorelle nostri, che soffrono tanto al nord-ovest della Siria, nella città di Idlib”.

Una causa, questa, a cui ha aderito anche l’Ucsi, insieme ad altre associazioni di giornalisti e per i diritti umani.

Nell’appello lanciato da Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, si leggeva:
I tanti durissimi giorni che sono passati e quelli, terribili, che si stanno inanellando purtroppo non bastano ancora per “vedere” dentro la lunga notte siriana. Ed è necessario che si faccia luce su quanto sta accadendo nella terra di Idlib e al limitare d’Europa. È necessario che si faccia luce nelle menti dei “grandi” del mondo e, soprattutto, qui e ora, dei politici europei e turchi. È necessario che si veda la realtà di un popolo massacrato e usato. È necessario che si lavori per una svolta nel segno dell’umanità, della politica responsabile, del soccorso alle vittime, dell’accoglienza dei perseguitati”.

Poi Papa Francesco, a mezzogiorno di questo 8 marzo, ha parlato delle conseguenze del Coronavirus.

“Sono vicino con la preghiera alle persone che soffrono per l’attuale epidemia di coronavirus e a tutti coloro che se ne prendono cura. Mi unisco ai miei fratelli Vescovi nell’incoraggiare i fedeli a vivere questo momento difficile con la forza della fede, la certezza della speranza e il fervore della carità. Il tempo di Quaresima ci aiuti a dare tutti un senso evangelico anche a questo momento di prova e di dolore”.

Dopo la decisione di sospendere le messe con la partecipazione dei fedeli, tante televisioni locali hanno trasmesso le celebrazioni dai rispettivi territori. La presidente dell’Ucsi Vania De Luca è stata ospite di “A sua immagine” su Rai 1, subito prima della messa domenicale. E’ stata l’occasione anche per celebrare la giornata delle donne.

Foto: Vatican News

Ultima modifica: Dom 8 Mar 2020