Il papa incontra la Caritas: 'partite dagli ultimi'. E l'appello vale anche per i giornalisti

Compie 50 anni la Caritas italiana e per l’occasione viene ricevuta da papa Francesco. Il quale ricorda che la Caritas deve sempre “partire dagli ultimi, custodire lo stile del Vangelo, sviluppare la creatività”. Sono le tre dimensioni di un rinnovato impegno, reso più urgente dalla pandemia. In questi tempi così difficili infatti cresce il numero dei poveri e aumentano le situazioni complesse.

Per questo la rete Caritas ha intensificato la sua presenza. Il Papa ringrazia per aver “alleviato la solitudine, la sofferenza e i bisogni di molti. Sono decine di migliaia di volontari, tra cui tanti giovani, inclusi quelli impegnati nel servizio civile, che hanno offerto in questo tempo ascolto e risposte concrete a chi è nel disagio”.

Oltre 1500 di loro erano presenti nell’aula Paolo VI.

Sono innumerevoli gli ambiti di intervento: "formazione, studi, ricerche, vicinanza alle vittime di calamità naturali e conflitti, emergenza e ricostruzione, impegno per la giustizia sociale accanto ai più poveri ed emarginati, integrazione di migranti e rifugiati, interventi di sviluppo ed investimenti etici, cooperazione fraterna per lo sviluppo integrale e la pace", si legge in una nota della Caritas.

Tutti ambiti nei quali anche la comunicazione gioca la sua parte. E lo deve fare in maniera più organica, attenta. In fondo il Papa stesso, rivolgendosi nel 2019 al Consiglio nazionale dell’Ucsi, aveva detto: «Nell’era del web il compito del giornalista è identificare le fonti credibili, contestualizzarle, interpretarle e gerarchizzarle. Porto spesso questo esempio: una persona muore assiderata per la strada, e non fa notizia; la Borsa ribassa di due punti, e tutte le agenzie ne parlano (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 53). Qualcosa non funziona».

Foto di Maurizio Di Schino

Ultima modifica: Dom 27 Giu 2021