Padre Tito Brandsma è santo. Potrà essere il co-patrono dei giornalisti

San Tito Brandsma potrà essere il co-patrono dei giornalisti.

La canonizzazione c’è stata questa domenica a San Pietro, in un clima di festa anche per la Chiesa olandese. Padre Tito era un carmelitano e un giornalista coraggiosamente anti-regime, morì nel campo di concentramento di Dachau (leggi qui).

Dice ora di lui a Vatican News Padre Fernando Millán Romeral, il vice postulatore della sua causa:"È stato apostolo di pace in un’Europa violenta. Diceva che la guerra non è inevitabile e proponeva il dialogo fino all'estremo, ma sempre salvaguardando i principi fondamentali".

E sul suo essere giornalista di professione (“e vocazione”) rivela che “ha lavorato molto perché la stampa cattolica fosse luogo di incontro e comprensione. Aveva una visione molto elevata, etica direi, di una stampa a servizio della verità, non aggressiva ma propositiva, che dicesse la verità con serenità”. Parole che ha messo in pratica, dicendo dei “no” molto forti alla dittatura nazista. Volle anche istituire una cattedra di giornalismo, anticipando quello che avrebbero fatto molti decenni dopo tutte le Università.

Giovanni Paolo II lo definì “martire della libertà di stampa” e adesso con una lettera al Papa tanti giornalisti chiedono che sia riconosciuto come co-patrono (insieme a San Francesco di Sales, naturalmente) di tutti i giornalisti.

il riquadro è tratto dal sito dei Carmelitani

Ultima modifica: Mer 18 Mag 2022

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