La prova della guerra per un giornalista

Scegliere il punto di vista che non deve mai confondere, rispondere a quel dovere di non assecondare la narrazione dominante ma mettere insieme i pezzi per spiegare i fatti. Per raccontare gli scenari di guerra non si può prescindere dal contesto, dalla trama e dalla storia del Paese e delle persone.

Il giornalismo europeo negli scenari di guerra’ è il titolo del laboratorio della scuola Ucsi di Assisi che ha visto protagonisti i vissuti di chi è sul campo da anni. Con il presidente nazionale dell’Ucsi, Vincenzo Varagona si sono alternate le esperienze ed i racconti di Padre Jurij Blazejewski direttore di Skynia Magazine e degli inviati della Rai, Nico Piro del Tg3 e Giuseppe La Venia del Tg1.

‘Bellezza, verità e bene’ sono per Padre Jurij Blazejewski la chiave per leggere il contesto in cui si consuma la guerra nella sua Ucraina. Tre istanze che rappresentano in qualche modo il rapporto che il giornalista deve mantenere con la realtà per poterla raccontare. “Verità significa documentarsi attraverso le voci dal campo, parliamo dunque dell’essere oggettivi che si differenzia dall’oggettivismo, perchè quando un giornalista scrive un articolo fa una scelta delle fonti e quel materiale non è più oggettivo; Padre Jurij Blazejewski racconta la sua terra.

Quella terra in cui Giuseppe La Venia ha vissuto per 30 giorni, provando quella ‘paura’ che fino ad allora aveva sentito solo dai racconti dei suoi nonni. “Sentimmo le sirene per la prima volta e l’istinto ci portava immediatamente fuori dal palazzo e invece dovevamo scendere giù. Nei sotterranei al sicuro dagli attacchi, dove a pochi giorni dalla fine della pandemia fummo catapultati con 70 persone senza mascherine e dove ho visto bambini fare chemioterapie”. Giuseppe da quel bunker ha raccontato i primi giorni della guerra in Ucraina. Il faro della telecamera ha illuminato per pochi minuti quel luogo che sembra così lontano ma che in effetti dista solo qualche ora dall’Italia da cui invece ha raccontato la 'guerra' al Virus. Di come la speranza, attraverso la nascita di una bambina, si sia intrufolata improvvisamente nella narrazione giornalistica in maniera positiva appena dopo poche settimane dalla scoperta del paziente 1. E nella costruzione di quel servizio ha giocato un ruolo fondamentale anche l’estetica, ovvero la ‘bellezza’ di cui parlava padre Jurij Blazejewski.

“La bellezza nei fatti è estetica ed aiuta ad entrare e approfondire il contenuto provocando le emozioni - spiega Jurij Blazejewski - l’uso brutale dell’estetica nel giornalismo rischia di sfociare in propaganda, in sentimentalismi privi di contenuto o a fare leggende per raccontare le proprie storie le loro opinioni” . Ma per fare una sana informazione in guerra quella narrazione deve tenere la barra dritta sulle fonti, perché il rischio è quello di scivolare nella propaganda.

“In una guerra in cui narrazione e propaganda sono fisiologiche, la prima vittima spesso è la verità e i giornalisti devono stare in mezzo. Non troppo vicino a ciò che succede e nemmeno troppo lontano. In una guerra c’e il tentativo di usarci. Ma la notizia è ciò che accade intorno a noi, perché noi siamo li e quella è la nostra verità. Nell’epoca dell’iper informazione occorre un orientamento dell’informazione ovvero dobbiamo sapere di aver a che fare con fonti interessate, e distinguere fonti da cui dobbiamo stare attenti, molte fonti ucraine sono governative e altre invece magari rispondono a fonti guidate dalle industrie delle armi, ma chi prende soldi indirettamente non è una fonte affidabile.

Noi dobbiamo partire dall’idea che delle guerre sappiamo poco e che le persone ci vogliono utilizzare per diffondere fake news”. Il ruolo che il giornalista svolge durante un conflitto è dunque quello di ricostruire e raccontare “Oggi più che mai - dice Nico Piro - non dobbiamo raccontare il bene e il male di una guerra che è la cosa più ingiusta ma è necessario svolgere un ruolo civile” perché “Il bene nel campo informativo deve essere un bene comune che non preveda costi come conseguenze” conclude padre Jurij Blazejewski.

Ultima modifica: Dom 30 Ott 2022

UCSI - PI 01949761009 - CF 08056910584 - Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 224 del 29/09/2014 - Tutti i diritti riservati