A Padova il confronto su San Francesco di Sales, un 'modello per i giornalisti cattolici'

oggi 28 gennaio, organizzato da Ucsi e Isre (Istituto superiore internazionale salesiano di ricerca educativa) si svolgerà a Padova il convegno (che è anche un evento fomrativo per i giornalisti) sulla figura di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e degli scrittori, che si celebra in quei giorni (il 24 gennaio). Abbiamo intervistao il presidente di Ucsi Veneto Domenico Vita, che da tempo lavora per l'organizzazione di questo appuntamento (che sarà alla sala dello Studio teologico della basilica di Sant’Antonio, dalle 9:30 alle 12:45).

A 400 anni dalla morte, San Francesco di Sales si ricorda a Padova, perché?

A 400 anni dalla morte e, ecco perché la data del 28 gennaio, a 100 anni dalla enciclica Rerum Omnium nella quale Papa Pio XI lo proclamava a patrono dei giornalisti, il 26 gennaio 1923. A proposito di celebrazioni, trentadue anni fa, come UCSI Padova e Università di Padova, celebrammo il quattrocentenario della sua Laurea con un importante convegno di studi che tenemmo al Bo’, la sede storica dell’ateneo patavino. Ne parlarono anche i media nazionali tra cui L’Osservatore Romano. Ecco perché il prossimo 28 Gennaio a Padova, un grande convegno UCSI, organizzato da UCSI Veneto e nazionale con ISRE: perché nella città di Sant’Antonio il giovane François de Sales studiò diritto e si laureò tra il 1588 ed il 1591; e qui maturò la decisione di divenire sacerdote.

Quali aspetti volete approfondire della figura del santo?

Come detto Pio XI sentì la necessità di dare un patrono ai giornalisti e ai comunicartori giusto un secolo fa, quando il mondo usciva dalla Grande Guerra ed i media, allora cartacei, erano in grande espansione. Francesco di Sales ha lasciato oltre 30 mila lettere e vari libri scritti in linguaggio semplice, elegante, coinvolgente, ricco di immagini. E poi fu antesignano di un nuovo modo di comunicare con quei suoi fogli volanti che egli stesso faceva scivolare sotto gli usci delle case o affiggeva ai muri... tantochè Papa San Paolo VI ribadì nella lettera apostolica Sabudie Gemmae (02 Febbraio 1968), che egli era “modello dei giornalisti cattolici”.

Che relazione c’è con la ipercomunicazione di oggi?

Assistiamo ad una forte crisi globale e con essa a quella del sistema dei media. Il convegno di Padova, sede il prestigioso Studio teologico della basilica di Sant’Antonio, cercherà di analizzare le ragioni storiche che sottensero alla scelta di San Francesco quale patrono dei giornalisti e come essa ha influito sulla storia del rapporto tra mondo cattolico e stampa; questo con i docenti Ferrari e Berti dell’Università di Padova, e Ruozzi di Modena-Reggio Emilia, tutti storici. Ma poi con Enzo Pace (sociologo, Università di Padova), Vania de Luca, vaticanista del TG3 ed ex Presidente UCSI, e l’inviata di Avvenire Lucia Bellaspiga, tutti “moderati” da Vincenzo Varagona attuale presidente nazionale UCSI, rifletteremo sul ruolo dei media tradizionali e dei nuovi media, anche quelli cattolici, alla luce delle idiosincrasie sociali in atto e dell’evoluzione travolgente e schizofrenica dei sistemi di comunicazione.

Che cosa insegna San Francesco di Sales ai giornalisti di oggi? E perché è attuale che ne sia il patrono?

Nel messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2019, Papa Francesco ha invitato a fare “la pace con se stessi, rifiutando l’intransigenza, la collera e l’impazienza e, come consigliava San Francesco di Sales, ‘esercitando un po’ di dolcezza verso sé stessi, per offrire un po’ di dolcezza agli altri’. In questo modo, ha sottolineato, la buona comunicazione è al servizio della pace. E poi non dimentichiamo, come indicava già nel titolo il 1° Gennaio 2002 Papa San Giovanni Paolo II nel messaggio della XXXV Giornata Mondiale della Pace: “Non c' è Pace senza Giustizia, non c'è Giustizia senza perdono”, e quindi non c’è Pace senza Verità. Che è il nostro impegno professionale e deontologico, e di fede.

Sarà proiettato anche un cortometraggio realizzato dai giovani dell’Istituto universitario salesiano di Mestre che evidenzierà alcuni aspetti della figura di San Francesco di Sales. Cosa sta emergendo con gli occhi dei giovani?

I giovani di Cube Radio, emittente accademica dello IUSVE (Istutito universitario salesiano di Venezia), hanno realizzato un cortometraggio che tenta di mettere in rilievo i punti di contatto tra la figura del santo vescovo di Ginevra e l'ambiente del giornalismo odierno. In particolare si sono focalizzati sul Mojo, acronimo che indica il giornalismo mobile, materia di studio all'interno del loro ateneo. In un arco narrativo che parte dalla mostra su San Fracesco di Sales a Valdocco (To) e si conclude a Padova, hanno cercato di mettere in evidenza come le distorsioni cognitive, oggi come cinquecento anni fa, siano difficili da contrastare. Il bel documentario, che ha la supervisione di Marco Sanavio, è prodotto da IUSVE in collaborazione con ISRE e UCSI. ISRE (Istituto Superiore Internazionale Salesiano di Ricerca Educativa) che ha fattivamente contribuito alla realizzazione del convegno padovano.

 

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Ultima modifica: Sab 28 Gen 2023