Raccontare le migrazioni, con competenza e linguaggio appropriato

Raccontare le migrazioni è complesso e difficile. La complessità del tema comporta che i giornalisti sviluppino competenze specifiche ed utilizzino un linguaggio giuridicamente appropriato al fine di restituire al lettore e all’utente la massima aderenza alla realtà dei fatti. Diversamente è a rischio la credibilità dei giornalisti e si rompe il patto di fiducia con il lettore.

Ad aiutare i partecipanti alla Scuola Ucsi di Assisi su come raccontare le migrazioni é intervenuta, nella mattinata di sabato, Laura Silvia Battaglia, docente nella Scuola di Giornalismo dell’Università Cattolica e apprezzata giornalista presso Index on Censorship e la TV Svizzera Italiana.
Lei si definisce una “migrante nell’Italia” e cittadina del mondo, parla cinque lingue e ha sposato un migrante proveniente dallo Yemen. I suoi articoli sono apprezzati da varie prestigiose testate giornalistiche soprattutto oltre i confini italiani.

Ai partecipanti al corso ha donato un volumetto che dovrebbe essere in tutte le scrivanie dei giornalisti che vogliono parlare di migrazioni: è un pratico vocabolario completo di glossario e stilato dall’Università Cattolica con i termini corretti da utilizzare e che sintetizza 20 anni di migrazioni in Italia.
Il documento al quale necessariamente bisogna fare riferimento parlando di migranti è la
Carta di Roma, redatta e sottoscritta nel 2008 dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dalla FNSI: essa regola il protocollo deontologico da seguire.

I giornalisti hanno quindi tutti gli strumenti per poter rispettare e tutelare i richiedenti asilo, i rifugiati, le vittime della tratta ed i migranti che scelgono di parlare con loro, adottando quelle accortezze in merito all’identitá e alla provenienza dei migranti per farsi raccontare la storia senza produrre effetti negativi.

Di storie e testimonianze di migranti hanno parlato poi il regista Francesco Paolucci e Angelo Figorilli, giornalista inviato del TG2, che hanno presentato un video realizzato dagli appartenenti alla Comunità XXIV luglio. Il desiderio dei disabili della comunità abruzzese era di provare ad essere giornalisti e hanno raccontato con grande delicatezza e curiosità la storia dei migranti che abitano i loro territori.
Benito, uno dei protagonisti, ha confessato con emozione che le domande gli sono uscite dal cuore e che ha imparato che nella vita bisogna saper fare domande, molte domande.

Ultima modifica: Dom 24 Set 2017