Settimane Sociali, il primo confronto moderato dalla presidente Ucsi Vania De Luca: 'il logo sta nei volti e nelle storie di questi lavoratori'.

(dal corrispondete Ucsi a Cagliari)
Il logo di questa edizione delle “Settimane Sociali” sono i volti di tanti lavoratori, icone che rappresentato tutti. Volti che hanno anima e cuore a cui ha dato voce la presidente dell’Ucsi Vania De Luca, vaticanista di Rainews 24, che ha moderato una tavola rotonda a conclusione della prima serata.

Sono tre testimonianze di lavoratori che De Luca ha presentato come “l’aspetto positivo del lavoro”. Storie che attraversano l’Italia, a partire da quella del giovane Lorenzo Monti di Cantù, appena 18 anni e già con un contratto di apprendistato nel cassetto. “partendo dall’alternanza scuola lavoro ho potuto iniziare a lavorare per una fabbrica di mobili d’arte - ha raccontato Monti – iniziando a lavorare di mattina per poi frequentare la scuola di sera”.

Per introdurre Marco Bentivogli è stato citato un articolo scritto proprio dal segretario Generale Fim-Cisl per la rivista Desk, che tutti i delegati hanno trovato nella cartella dei delegati: “di giovani e lavoro se ne parla incasellandoli sempre in statistiche, in realtà rappresentano la spina dorsale che sorregge in termini di energia, idee e prospettive il futuro della nazione”. “La storia del giovane Lorenzo – ha commentato Bentivogli – è l’altra faccia dell’alternanza scuola-lavoro che deve essere ri-valutata rispetto a come la stanno raccontando i media in questi giorni: ci sono buoni esempi di cui non si parla, come la Cisea di Ivrea, nel quale l’azienda discute con i genitori e i ragazzi il programma da portare avanti insieme. La ragione sociale del sindacato è umanizzare il lavoro per cancellare gli aspetti che offendono la dignità del lavoratore. Dobbiamo generare un nuovo lavoro umanizzato”.

Al Ministro per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti, la presidente Ucsi ha chiesto di commentare il dato per cui “l’Italia ha i lavoratori più anziani d’Europa”.
De Vincenti ha apprezzato la storia del giovane piemontese: “mi piace quanto ha raccontato il ragazzo, la sua voglia di lavorare è un fattore che identifica la dignità della persona. I giovani – ha concluso il ministro - non ci chiedono assistenza ma la possibilità di lavorare e di creare le condizioni perché ci sia una speranza concreta di crearsi una famiglia e la sicurezza di poter continuare a vivere nella propria terra. L’impegno del governo è il massimo per aumentare il numero degli occupati. Abbiamo la consapevolezza di quanto è stato fatto e abbiamo più chiaro dove agire”.

La seconda testimonianza è stata al femminile, e proviene dagli ambienti parrocchiali in cui è nata l’idea di una cooperativa sociale.
L’ha raccontata Anna Cristina Deidda, uno dei nove soci fondatori della cooperativa che ora ha 250 dipendenti ed opera in assistenza alle famiglie, alle persone disagiate e ai disabili.

Tra le proposte che verranno fatte alla politica certamente ci saranno anche quelle che riguardano l’ambito della cura delle persone e la presidente UCSI, su questo, rilancia subito e chiede al ministro quale economia si può ‘produrre’ dalla famiglia: “la famiglia concilia lavoro e vita – chiosa De Vincenti - la cura di stessi e dei rapporti sociali della famiglia. E’ un tipo di attività importantissimo perché ciò che conta è la relazione tra chi eroga e riceve il servizio e come ci si relaziona. La produzione è lo stare insieme e l’aiuto l’uno agli altri”.

Poi una proposta anticipata in anteprima dal ministro: “Nel mezzogiorno trovo il risveglio della società civile che ha nuova voglia di prendersi in mano il proprio destino. Stiamo definendo un provvedimento chiamato “Resta al Sud”, per cui se i giovani hanno idee valide per fare attività nel Mezzogiorno ma non hanno le capacità economiche, interviene lo Stato finanziando il progetto”.
Vania De Luca rilancia la possibilità di crescita per le cooperative sociali, e la risposta su questo è affidata a Bentivogli per cui

Ultima modifica: Gio 26 Ott 2017