Al Corriere della Sera il premio del 'Natale Ucsi' di Verona

(a cura dell' Ufficio Stampa Natale Ucsi)

«Il primo quotidiano italiano riconosce che il bene fa notizia e merita di essere raccontato perché, come scriveva Aristotele, ‘la virtù è assai più contagiosa del vizio, a condizione che sia fatta conoscere’». Questa la motivazione che ha portato la giuria della XXIII edizione del Premio giornalistico nazionale “NATALE UCSI 2017” ad assegnare il Premio Speciale «GIORNALISTI E SOCIETÀ: La professione giornalistica a servizio dell’uomo», attribuito dalla CET-Conferenza Episcopale del Triveneto, al CORRIERE DELLA SERA, per l’iniziativa editoriale settimanale “Buone Notizie - L’impresa del bene”, che racconta storie e inchieste dell’Italia positiva.

«Siamo particolarmente contenti del premio assegnato al Corriere della Sera - ha commentato Stefano Filippi, presidente U.C.S.I. Verona, aprendo la cerimonia di premiazione tenutasi questa mattina nella Sala Arazzi del Comune di Verona -. Nel 2018 saranno 25 anni che il Premio Natale Ucsi valorizza le buone notizie, il bene fatto e poco raccontato, la trama di solidarietà che contribuisce a reggere la civile convivenza in Italia e testimonia anche la forza costruttiva della fede, da cui nascono moltissime opere di carità. Che il primo giornale italiano abbia deciso di investire su questo tipo di notizie è il segno di un importante cambiamento in atto nel mondo della comunicazione in Italia».

«Una vera sfida editoriale, con cui abbiamo cercato di sfatare la convinzione che le buone notizie non facciano notizia», ha spiegato Elisabetta Soglio, caporedattrice dell’inserto in uscita ogni martedì (gratuitamente) con il Corriere della Sera, che ha ritirato il premio a nome del direttore responsabile Luciano Fontana. I consensi a due mesi dalla partenza del progetto sono già parecchi, «ma l’obiettivo - ha precisato Soglio - non è fare del buonismo, bensì valorizzare tute le esperienze positive del nostro paese, che sono tantissime. Cooperative e associazioni stanno lanciando un nuovo modo di fare economia e in tale contesto i giornalisti hanno la loro parte di doveri nei confronti della società. Uno di questi, oltre all’impegno etico, è far conoscere le loro storie. E il fatto che ad aprire la strada sia il primo quotidiano di Italia assume più valore, perché trascina, e convince che parlare di queste realtà e persone ha ancora un senso».

Il Premio “Natale Ucsi” gode del sostegno di Fondazione Cattolica Assicurazioni, il contributo di Banco BPM e il patrocinio dell’ U.C.S.I., Comune di Verona, Ordine Nazionale dei Giornalisti, Ordine dei Giornalisti del Veneto, nonché l’apporto della società editrice Athesis e dell’Ufficio Regionale Comunicazioni sociali della CET.

«Quanto mai significativa la concomitanza con il Natale – ha quindi osservato il presidente di giuria don Bruno Cescon –, che è il fenomeno del Dio rivelato, attraverso cui prendiamo ogni anno coscienza di essere tutti figli Suoi. E che gli stessi diritti umani si fondano, quindi, anche sulla grandezza di questa figliolanza, che costituisce una sorta di ‘sacralizzazione’ dell’uomo». Ma c’è anche un altro filo rosso con la Natività: «Gesù Bambino nasce in una stalla perché non trova alloggio. Allo stesso modo, oggi, tanti uomini non trovano “alloggio”, e attraverso i contributi giornalistici pervenuti in queste 23 edizioni, il Premio Natale Ucsi ha gettato luce soprattutto su di loro: gli esclusi dalla società».

Grande apprezzamento dal Sindaco di Verona Federico Sboarina, presente con don Maurizio Viviani, delegato del Vescovo Giuseppe Zenti e i consiglieri dell’Ordine nazionale dei giornalisti Lucio Bussi e dell’Ordine veneto Giovanni D’Alessio: «L’esistenza di un premio che dà valore alle buone notizie – ha detto il primo cittadino - è già di per sé una buona notizia. Mi gratifica sapere che c’è ancora un giornalismo con un’anima e ringrazio i premiati di oggi che hanno fatto di questo approccio alle notizie un proprio stile di vita, svolgendo la propria professione come un vero e proprio servizio alla comunità».

La premiazione è proseguita con l’assegnazione degli altri PREMI PRINCIPALI:

1)Premio Ucsi - Fondazione Cattolica alla STAMPA alla giornalista Simonetta Venturin, direttrice del settimanale diocesano Il Popolo, per lo speciale “Oltre e nonostante la crisi: quattro storie da applauso” (aziende del territorio che hanno avuto successo in anni difficili) che racconta «quattro storie positive in un contesto generale che invita al pessimismo. Creatività, ingegno, lavoro, collaborazione dei distretti produttivi mostrano che la crisi può essere anche un’opportunità», recita la motivazione.
Per la stessa sezione di concorso hanno ricevuto una menzione speciale la veronese Adriana Vallisari, per l’articolo “Sulle strade un canto pieno di speranza”, coraggioso reportage di una notte passata con i volontari della comunità Papa Giovanni XXIII ad aiutare le vittime della tratta e della prostituzione, pubblicato su Verona Fedele, e a Barbara Ganz de Il Sole 24 Ore per il pezzo “Il modello (sostenibile) del dentista sociale”;

2) Premio Ucsi – Fondazione Cattolica alla TELEVISIONE a Giulia Salmaso, autrice del servizio “Il Post: la guerra di Massimo”, andato in onda su Tv2000, «tormentato percorso di un medico che per anni ha praticato aborti e ora aiuta le donne ad avere figli; un’intervista che scava nel dramma con sensibilità». Ha ritirato il premio il collega video-giornalista Alberto Feltrin, presente insieme al protagonista del servizio tv Massimo Segato, viceprimario di Ginecologia all’ospedale di Valdagno;

3) il Premio Ucsi – Fondazione Cattolica alla RADIO ad Anna Maria Giordano di Rai Radio3, per “Maggie, la Madre Teresa africana”, servizio «sull’impegno di Marguerite Barankitse, che dal 1993, quando in Burundi esplose la guerra civile, ha salvato 50.000 bambini: una testimone di pace in un Paese dilaniato dai feroci combattimenti tra etnie».

Altri due PREMI SPECIALI sono andati a:

Lucia Caretti, autrice di un’inchiesta pubblicata su La Stampa dal titolo “Sibling, quei campioni oltre gli ostacoli” (Le storie di fratelli disabili e normodotati che primeggiano negli sport praticati assieme) premiata con la Targa Athesis (assegnata dal Gruppo editoriale Athesis a giovani under 30): «un aspetto poco noto della disabilità, raccontato con partecipazione per testimoniare come gli sport praticati insieme ai fratelli disabili possano offrire pari opportunità e migliorare la stessa performance agonistica»;

Elena Filini de Il Gazzettino, per l’articolo “Elisa e i 18 doni prima di morire alla figlia neonata” (Storia della mamma che si è spenta per un cancro dopo aver acquistato tutti i regali per la figlia fino alla maggiore età), vincitrice del Genio della donna – Banco BPM per la sua testimonianza su come «la malattia e la morte non interrompano il legame tra madre e figlia: una storia drammatica ma piena di speranza scritta con delicatezza e attenzione».

I vincitori hanno ricevuto una scultura del maestro orafo Alberto Zucchetta che firma le splendide realizzazioni con il logo dell’Ucsi Verona, raffigurante Cangrande della Scala (simbolo della città scaligera fin dalla prima edizione del Premio), oltre ad altri riconoscimenti.

Ultima modifica: Sab 16 Dic 2017