L'incontro dei giornalisti Uspi e Fisc con il Papa e il suo invito a non 'massificarsi'

(fonte e foto AgenSIR)

Papa Francesco ha ricevuto a Roma i membri dell’Unione stampa periodica italiana (Uspi) e della Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc). Per lui, ci informa AgenSIR, la media e piccola editoria “possiede, nella propria impostazione, salutari vincoli che la aiutano a generare un’informazione meno massificata, meno soggetta alla pressione delle mode, tanto passeggere quanto invadenti, ed è geneticamente più legata alla sua base territoriale di riferimento, più prossima alla vita quotidiana delle comunità, più ancorata ai fatti nella loro essenzialità e concretezza”.

A questa logica “partecipano anche i settimanali diocesani iscritti alla Federazione italiana settimanali cattolici, di cui ricorre in questi giorni il 50° anniversario. Essi possono rivelarsi utili strumenti di evangelizzazione, uno spazio nel quale la vita diocesana può validamente esprimersi e le varie componenti ecclesiali possono facilmente dialogare e comunicare”. Per Francesco, “lavorare nel settimanale diocesano significa ‘sentire’ in modo particolare con la Chiesa locale, vivere la prossimità alla gente della città e dei paesi, e soprattutto leggere gli avvenimenti alla luce del Vangelo e del magistero della Chiesa”. Elementi che sono “la ‘bussola’ del suo modo peculiare di fare giornalismo, di raccontare notizie ed esporre opinioni”.

Il Papa avverte che non bisogna cadere nei ‘peccati della comunicazione’: la disinformazione – cioè dire soltanto una parte –, la calunnia, che è sensazionalistica, o la diffamazione, cercando cose superate, vecchie, e portandole alla luce oggi: sono peccati gravissimi, che danneggiano il cuore del giornalista e danneggiano la gente”. “Per tutti questi motivi – ha richiamato il Pontefice – è dunque auspicabile che non venga meno l’impegno da parte di tutti per assicurare l’esistenza e la vitalità a questi periodici, e che vengano tutelati il lavoro e la dignità del suo compenso per tutti coloro che vi prestano la loro opera”.

Da Papa Francesco è arrivato anche l’invito alla società civile e alle sue istituzioni a fare il possibile perché la media e piccola editoria possa svolgere il suo insostituibile compito, a presidio di un autentico pluralismo e dando voce alla ricchezza delle diverse comunità locali e dei loro territori”.

Da don Adriano Bianchi, presidente della Fisc, è arrivato un grazie al Papa per “il suo impegno e la sua sollecitazione perché i pastori non ci abbandonino in questo servizio”. “Le parole del Papa – ha detto ancora ad AgenSIR - chiudono in maniera significativa questo anno in cui ci siamo sentiti accompagnati dalla Chiesa nel nostro compito. È significativo che Francesco abbia voluto salutare personalmente tutti i 400 partecipanti. Ci ha permesso di portargli non solo un messaggio complessivo, ma anche il messaggio personale di ciascuna storia, di ciascun territorio e di ciascuna persona”.

Ultima modifica: Dom 17 Dic 2017