Assemblea dei vescovi nomina mons. Pompili presidente della commissione cultura e comunicazioni sociali

Il vescovo di Rieti mons. Domenico Pompili è stato eletto presidente della Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali della Cei.

La nomina è giunta, nel corso della 71esima assemblea generale della Conferenza episcopale italiana.
“Non smettere di comunicare, mai. Farlo con tutti gli strumenti e i linguaggi a disposizione, trattati con ‘simpatia critica’ - ha detto mons. Pompili – e soprattutto rimettere a fuoco che vale la pena comunicare se al centro c’è l’essenziale, cioè l’esperienza evangelica”.
L’assemblea dei vescovi è appena finita, e gli spunti emersi sul tema che ne ha costituito l’asse portante – «Quale presenza ecclesiale nell'attuale contesto comunicativo» – sono riassunti nel comunicato finale.
Ecco la parte che più direttamente riguarda la comunicazione, nella lettura che ne dà AgenSIR:

I gruppi di studio sono stati animati “dall’esigenza educativa, nell’intento di verificare come sia possibile articolare la comunicazione della e nella Chiesa ricavandone spunti per la riflessione teologica, l’attitudine educativa e la progettazione pastorale”. I vescovi italiani hanno evidenziato come “non si debba pensare che il problema della comunicazione del Vangelo nell’odierna società sia rappresentato dal mezzo, dal linguaggio, dalla capacità di utilizzo delle più moderne tecnologie, perdendo di vista l’essenziale, cioè l’esperienza evangelica”.

“C’è bisogno di ascolto come condizione permanente”, è stato sottolineato: “c’è bisogno di raccontare la vita, le storie delle persone attraverso le quali passa il messaggio: oggi più di ieri è il tempo dei testimoni”. Di qui la necessità di comprendere “come colmare il divario tra l’accelerazione della tecnologia e la capacità di afferrarne il senso profondo”, partendo dalla consapevolezza che “le forme della liturgia della catechesi e più in generale della pedagogia della fede si
trovano oggi di fronte a una dimensione antropologica nuova e presuppongono un’adeguata inculturazione della fede”.

Tra le proposte emerse, sempre secondo AgenSIR, “l’investimento in una formazione progressiva, sostenuta con la realizzazione di contenuti digitali di qualità e materiale didattico”. Un’ipotesi percorribile, per la Cei, consiste nel “valorizzare, integrandolo saggiamente, il Direttorio ‘Comunicazione e missione'”, rendendo anche il cinema, il teatro, le sale di comunità, un “veicolo di cultura e di possibile formazione”.

È stato anche suggerito, durante l’assemblea, di “potenziare i servizi di collegamento e condivisione tra le parrocchie e le diocesi, creando gradualmente le condizioni per una nuova cultura della comunicazione nel servizio pastorale”. Un’opportunità in tal senso potrà essere rappresentata dalla collaborazione tra gli Uffici della Cei e l’Università Cattolica nell’ambito della formazione. “In questa direzione alcune iniziative sono già in atto e altre sono in fase di progettazione per una sensibilizzazione delle comunità sul tema dell’educazione digitale”, si legge nel comunicato. In sintesi, dai vescovi è emersa “la necessità e la fiducia di saper individuare in questo contesto nuove prospettive per essere comunità cristiana viva e attrattiva”.

 

Ultima modifica: Mer 30 Mag 2018

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