La buona notizia/1: Petrosino, un pezzo di Sicilia dove la storia è cambiata

Spira forte il vento sulla spiaggia di Petrosino, fino al 1980 quartiere di Marsala. Un paese di circa 8200 abitanti, in provincia di Trapani. È lì che si è svolta per la prima volta l’assemblea dell’associazione “Comuni virtuosi”, una rete di enti locali che si distinguono per le buone pratiche...

E Petrosino è il primo comune della Sicilia occidentale ad aver avuto il riconoscimento. Lì fino a cinque anni fa mancava l’illuminazione per le strade perché erano stati rubati i cavi elettrici, il cimitero era pieno di buche e le strade di erbacce. Oltre alle scuole pericolanti, la posta, la chiesa. Una terra con l’85% di evasione fiscale. Solo una minoranza pagava le tasse. Adesso si fa raccolta differenziata porta a porta, le aiuole sono piene di fiori e per le vie del paese ci sono murales realizzati da artisti internazionali. Ma non solo. È stato costituito un biodistretto a cui hanno aderito 19 Comuni. Inoltre, chi investe in attività commerciali di prodotti bio ha sgravi fiscali. Proprio in quella terra dove un mafioso gestiva, insieme ai casalesi, il mercato dell’ortofrutta. Oggi, la sua macchina, una BMW bianca, viene usata dal Comune. Sulla fiancata, la scritta “Petrosino dice no alla mafia”. A guidare la cittadina Gaspare Giacalone. Uno dei tanti siciliani emigrati a Londra con un lavoro in banca. Poi la scelta. Cambia vita e investe sulla bellezza del proprio territorio. Fa ripulire il litorale pieno di rifiuti e, dopo una lunga battaglia, riesce a demolire un rudere abusivo. «Un territorio – dice Giacalone sindaco di Petrosino – deve essere accogliente. Al parco giochi c’è un’altalena per disabili e abbiamo cercato di sostituire  il degrado e l’abbandono con la bellezza». 

Ultima modifica: Lun 27 Feb 2017