La buona notizia/4: dalla montagna tra Toscana ed Emilia un aiuto per Posta (Rieti), anche a teatro

Quello che lo Stato ritarda a fare (dotare le zone terremotate di strutture in legno a disposizione di famiglie e comunità locali) lo sta facendo, ovviamente in dimensione micro, una piccola associazione culturale che opera sulle montagne fra Pistoia, Bologna e Modena, in evidente omaggio alla comunanza dell’ambiente montano...

Si chiama, l’associazione, “LetterAppenninica”: d’estate organizza una rassegna cercando di non limitarsi a piangere sull’abbandono (cosa purtroppo reale e drammatica) delle zone montane ma tentando una loro valorizzazione puntata su racconti e scrittori di crinali.
Dopo le scosse sismiche di gennaio, rese ancora più dure da nevicate eccezionali, “non potevamo certo restare fermi”, racconta Federico Pagliai. Lui - soccorritore alpino, infermiere al 118 e scrittore di crinali – presiede l’associazione e in quei giorni lanciò un appello: aiutiamo i nostri cugini di montagna.

E la solidarietà dei crinali tosco-emiliani, movimentando più di 600 persone, ha portato a mettere insieme una bella cifra (oltre 22 mila euro) che servirà per acquistare una casetta in legno da portare in uno dei territori terremotati meno raccontati dal circo mediatico: il piccolo Comune di Posta (Rieti), 700 abitanti, vicino alla più nota Amatrice.

Letterappenninica (che nell’immediatezza dei giorni di Rigopiano portò in quelle zone ben 140 quintali di sale per sciogliere il ghiaccio sulle strade) è entrata in contatto con la sindaco di Posta, Serenella Clarice. E quando sarà terminata la raccolta (il termine ultimo è fissato al 28 febbraio) si faranno i conti acquistando una struttura in legno che sarà poi portata, e montata, sul territorio di Posta diventando centro civico per tutti i residenti.

Pochi giorni fa c’è stata una ricaduta nientemeno che ... capitolina per questa iniziativa di solidarietà fra zone montane: uno spettacolo (“Onde ritmiche”) offerto, a Roma, dalla generosità di Arianna Safonov (comedians) amica di “Letterappenninica” e di un gruppo jazz (“I nu”) con la piena adesione di Giovanni Samaritani, direttore dell’Arciliuto: un gioiello di teatro nelle cantine di un palazzo rinascimentale vicino a Piazza Navona.
Il ricavato della serata è andato tutto a “Letterappenninica” per il progetto della casetta in legno in quel di Posta. E quando la struttura sarà eretta, il sogno di Pagliai è quello di inaugurarla con un grande amico della associazione: Mauro Corona. Quello che racconta bellezze e problemi dei monti: specie quelli dove i media non accendono mai i riflettori. I monti - come dice lui – dove “non nevica firmato”.

nella foto: Federico Pagliai e Arianna Safonov in teatro, a Roma

 

Ultima modifica: Lun 27 Feb 2017

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