Il mondo sta cambiando e ora lo vediamo solo attraverso i media - #allafinestra

Quando usciremo nuovamente dalle nostre case tutto sarà diverso. Attraverso i media, l’unica finestra che ci consente di affacciarci sul mondo, assistiamo a vorticosi cambiamenti. Mutano le condizioni geopolitiche, mutano gli assetti. L’Europa rende manifeste le sue contraddizioni e implode in sé stessa. Ma soprattutto cambiamo noi. Cambia il nostro modo di vivere e di comunicare. Abbiamo capito che anche a distanza si può lavorare, imparare. Persino cantare.

Passiamo ore nelle videochat per portare avanti i nostri progetti e parlare con le persone care, nonostante il maledetto virus ci costringa ad uscire bardati di guanti e mascherine per pochi, vitali motivi. Improvvisamente ci manca tutto ciò che per anni abbiamo dato per scontato. Ne sentiamo forte la nostalgia. Una stretta di mano, un abbraccio, una passeggiata, la chiacchierata con un amico.

Ma questa quarantena obbligata, che ci costringe a rinunciare a ciò che abbiamo di più prezioso, la nostra libertà, è inevitabilmente tempo di riflessione. L’uomo, sedicente onnipotente, è costretto a guardarsi allo specchio e chinare il capo di fronte a un infinitesimale microrganismo in grado di mettere in crisi le sue certezze e le sue conoscenze.

Il mondo, improvvisamente paralizzato, realizza che c’è qualcosa che deve essere tutelato oltre i personalismi e gli egoismi dei singoli. L’umanità, ben rappresentata dall’eloquente immagine di Francesco che attraversa mestamente una Roma deserta, è ripiegata in sé stessa. Ha paura. Persino i Paesi anglosassoni, che hanno subito la maggiore influenza del capitalismo, sanno che è arrivato il momento di sacrificare i freddi calcoli economici. Ora si tratta davvero di difendere la vita. In tutti i modi.

Ognuno è chiamato a fare la sua parte. La crisi costringe ad accantonare divisioni e interessi particolari. Fa prevalere le competenze, il sacrificio, l’impegno. Impone soluzioni condivise. A tutti i livelli. Tranne i pochi stolti che perseverano imperterriti nella volontà di dividere e odiare, la maggior parte di noi ha capito che ora bisogna solo rimboccarsi le maniche. Cambiare.

A dare un po’ di speranza, in questo clima di guerra, arriva nei nostri telefonini il ritorno d’immagine di un mondo meno inquinato. L’atmosfera, vista dai satelliti, pare più pulita. Approfittando della nostra temporanea assenza, delfini e balene hanno deciso di tornare ad avvicinarsi alle nostre coste. Mentre l’umanità vive rintanata in casa per paura del contagio, il pianeta, martoriato dalle nostre azioni scellerate, sembra rifiorire e dare segni di guarigione. Quando finalmente usciremo nuovamente dalle nostre case tutto sarà diverso. Ma speriamo che questa sofferenza sia almeno servita ad imparare qualcosa.

Ultima modifica: Ven 20 Mar 2020